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ITALIA 4.0
2017
menti a maggior contenuto tecnolo-
gico, siamo indietro: l’Italia sconta un
ritardo molto importante sui Venture
Capital, un ritardo che facciamo ancora
molta fatica a recuperare, nonostante
molti sforzi messi in piedi dal Gover-
no con diverse iniziative. Su questo
occorre fare probabilmente un ulte-
riore sforzo, e ragionare in una logica
di impatto di misure veramente forti e
per certi versi eclatanti, lavorando ad
esempio in maniera ancora più intensa
con Cassa Depositi e Prestiti su questo
fronte. Sul Sud, dati ufficiali ancora
non ne abbiamo, sul vero e proprio
tiraggio a livello territoriale delle mi-
sure. Certo il Sud ha un’intensità ma-
nifatturiera meno spiccata rispetto al
Nord, ne consegue quindi che sia un
po’ naturale che abbia un tiraggio mi-
nore, però ricordo che sul Sud oltre alle
misure del Piano Nazionale Industria
4.0 abbiamo concentrato tutta una se-
rie di altre misure speciali, in particola-
re il credito d’imposta agli investimen-
ti, che si aggiungono alle misure del
Piano e creano un effetto di impatto
ancor superiore e più potente in quelle
Regioni che devono ancora recuperare
un gap significativo”.
Rimanendo su questo punto: di che
tipo di finanza d’impresa c’è bisogno
in tema di Industria 4.0?
“Questo è un tema molto importante, in
quanto noi in Italia abbiamo un proble-
ma di quantità degli investimenti - per
lungo tempo il nostro Paese ha investi-
to poco, e in particolare poco nelle co-
se importanti, tecnologia, innovazione,
competenze - non solo quindi abbiamo
investito poco ma abbiamo spesso an-
che investito male, abbiamo allocato le
nostre risorse verso quei ritorni, quegli
investimenti e impieghi a minor conte-
nuto di innovazione e di produttività.
E c’è sempre più un legame crescente e
una correlazione piuttosto marcata tra
l’andamento della nostra produttività e
l’allocazione del nostro capitale: se pen-
siamo alla correlazione che c’è ad esem-
pio tra l’andamento dei crediti deterio-
rati nel mondo bancario e l’andamento
decrescente della nostra produttività ci
fa capire quanto la disallocazione del
credito abbia creato degli effetti macro-
economici importanti. Su questo occorre
lavorare, occorre non solo modernizzare
il parco macchine, le nostre fabbriche, il
modo con cui facciamo business, digita-
lizzare e costruire su questo un maggio-
re impatto di innovazione, ma bisogna
anche modernizzare il nostro mercato
dei capitali. Dobbiamo avere un merca-
to dei capitali più moderno, più aperto,
più aperto al Private Equity, più aperto
al Venture Capital, più aperto alle for-
me di Private Debt. Su questo occorre
lavorare affinché l’Italia possa avere un
peso maggiore nel radar degli investitori
internazionali. Occorre quindi produrre
più carta italiana sui mercati finanziari
internazionali e aiutare anche le PMI a
raggiungere gli investitori finanziari in-
ternazionali.”
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