Acimall fotografa la realtà dell’industria del legno

Dopo un 2011 in ripresa, l’anno in corso si assesta come stabile; se la situazione in Italia per quanto riguarda le macchine e tecnologie dedicate alla lavorazione del legno è in difficoltà, a fare da traino sono i mercati esteri

Pubblicato il 20 settembre 2012

Situazione ancora delicata per le macchine e le tecnologie dedicate alla lavorazione del legno e dei suoi derivati: dopo quattro trimestri positivi la crescita dei mercati mondiali si arresta. Questo ha rilevato Acimall, l’associazione italiana costruttori di macchine e accessori per la lavorazione del legno. Un trend fisiologico, anche perché - in termini assoluti - gli ordini da oltreconfine continuano a rappresentare lo sbocco più importante per un settore che esporta oltre il 70 per cento della propria produzione. Di contro ancora estremamente difficile la situazione in Italia, con una stagnazione strutturale che mette a repentaglio le imprese che lavorano prevalentemente sul mercato nazionale.

Per quanto riguarda le previsioni per il breve periodo, risulta evidente il clima di sfiducia per la parte finale dell’anno: un terzo del campione attende una diminuzione degli ordini, sia dai mercati esteri che sul fronte domestico; nessuno pensa a una crescita (saldo è pari a meno 37).

Il 2011 è stato un anno caratterizzato da una significativa ripresa: secondo i dati consuntivi, elaborati dall’Ufficio studi di Acimall, la produzione ha raggiunto i 1.699 milioni di euro, con un aumento del 10,2 per cento rispetto al 2010. Le esportazioni nel 2011 si attestano a quota 1278 milioni, ovvero il 75 per cento del totale della produzione. Gli analisti di Acimall stimano che nel 2011 l’export di macchine italiane abbia rappresentato il 18 per cento dell’offerta internazionale, confermando la collocazione di questo settore industriale ai vertici del made in Italy. Secondo i primi dati - e in base ai quotidiani contatti della associazione con le proprie imprese associate - il 2012 sembra destinato a essere caratterizzato da una dinamica di sostanziale stabilità rispetto al 2011. La tenuta del livello di produzione sarà possibile grazie agli acquisti da parte di alcuni importanti mercati esteri, quali India, Russia, Brasile e Cina. Sul fronte domestico la situazione appare invece molto più incerta, con l’industria artigiana in fortissima sofferenza e, di conseguenza, poco incline al rinnovamento tecnologico del proprio parco macchine.

Dai dati relativi al periodo gennaio-dicembre 2011 risulta evidente che l’Unione Europea ha rappresentato ancora una volta lo sbocco principale della produzione italiana di tecnologie per il legno, assorbendo ben il 47 per cento delle esportazioni. La Francia si conferma il mercato più attraente, con un aumento del 12 per cento rispetto a quanto registrato nel 2010. Tra gli altri mercati si è rivelato uno sbocco importante la Germania, con un valore pari a 95 milioni di euro. Tra i mercati maturi in forte flessione il Nord America, dove si colloca il 7 per cento delle esportazioni italiane. L’export italiano verso i tre Paesi dell’area Nafta nel 2011 è stato pari a 80 milioni di euro.

Acimall: www.acimall.com



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