Intervista a Sergio Vellante: uno speciale contributo al successo del Gruppo Lenze

Pubblicato il 10 luglio 2023

Dopo quasi 20 anni alla guida di Lenze Italia (era il 1° maggio 2004), Sergio Vellante lascia l’azienda sulla quale ha lasciato, insieme alla sua squadra, un segno indelebile. Lo testimoniano l’apprezzamento e l’elogio dimostrato da Christian Wendler, CEO del Gruppo, a nome anche di tutti i colleghi del Supervisory Board e dell’Executive Board della casa madre, e naturalmente da Babette Herbert, azionista Lenze e nipote del fondatore Hans Lenze, in occasione dei festeggiamenti per il pensionamento.

Intervista a Sergio Vellante

Quali sono stati i cambiamenti nel settore dell’automazione negliultimi 20 anni e qual è stata la risposta di Lenze?

Sergio Vellante: L’evoluzione nell’automazione è veloce e a volte non semplice da recepire: si è passati dal concetto principale di catena cinematica, dove importante era la meccanica, l’elettromeccanica e come controllarle a come gestire una macchina o un impianto a distanza ponendo particolare attenzione ai consumi, alla sostenibilità e alla sicurezza delle persone e dei dati (safety – cybersecurity).
Lenze è sempre stata al passo con i tempi e spesso precursora. Il tutto si capisce dalla vision di Lenze “le migliori macchine e sistemi di produzione nel mondo usano Lenze” e nei suoi valori fondamentali: etica, innovazione, qualità. Solo così si spiega la vivacità di un’azienda che da 75 anni seguita ad acquisire quote di mercato senza cambiare azionista, vision e valori.

Qual è secondo te il futuro di Lenze e del vostro settore?

Vellante: I pilastri detti prima sono inamovibili e vogliamo seguitare a essere quello che siamo sempre stati. Precursori di una innovazione sostenibile e di qualità. Nupano è la risposta di Lenze alle esigenze dei prossimi 10 anni: una piattaforma di automazione aperta e capace di aiutare i costruttori nell’evoluzione digitale e nella transizione ecologica. Una collaborazione sempre più stretta basata su standard aperti facilmente gestibili dagli utenti. A differenza di altri possiamo farlo facilmente perché abbiamo sempre progettato i nostri sistemi, decentrati e non, con l’obiettivo di cogestirli insieme ai nostri clienti, inoltre siamo molto attenti agli sviluppi della nuova direttiva macchine e al tentativo di trovare uno standard di comunicazione interconnesso tipo Gaia – X.

In cosa ti ha cambiato, umanamente e professionalmente,l’esperienza in Lenze?

Vellante: Risposta non facile che cercherò di argomentare con l’esperienza Covid. Fine febbraio 2020 stava cambiando il mondo, in due giorni rischiavamo di perdere libertà, lavoro e aria, praticamente la vita. Dovevamo gestire l’emergenza e servivano investimenti. Il problema sembrava circoscritto al nord Italia, allora chiamo Mr. Wendler e chiedo di spendere dei soldi non a budget, la telefonata dura meno di un minuto: “Investi tutto il necessario atto a salvaguardare le persone”.

Immaginate quanta forza mi venne tramessa e quali responsabilità mi sono sentito addosso. Servivano mascherine e disinfettanti, non si trovava nulla. Giancarlo Rubini, nostro collaboratore, trovò un grossista a Bologna e bloccò una partita di prodotti, andai a prenderli di corsa, eravamo spaesati e non ci uscivano le parole: mi salutò con una frase tutta sua “Dai, ce la faremo anche questa volta”.

De Regis, nel pieno della confusione, che aveva inevitabilmente colpito anche le istituzioni, dovette chiudere tutti gli impianti e mettere in sicurezza la fabbrica la domenica sera, con la chiarificazione nella notte sui codici Ateco la riaprì già il lunedì mattina.

Le nostre persone venivano a lavorare con mezzi di fortuna e nessuno di noi si tirò indietro. Per ridurre il rischio non facevo uscire le persone ed il mio compito era quello di recuperare il cibo. I colleghi ringraziavano con gli occhi, gli sguardi dicevano tutto: “Grazie, siamo con te ed insieme salvaguarderemo noi stessi e la nostra a azienda”.
L’amico Franco Lucia (papà di Fedez) comprese il dramma e mi procurò il contatto con un’azienda farmaceutica, in due giorni ci diede 2000 disinfettanti per mani e superfici. La mia famiglia era preoccupata e mio nipote di 7 anni il 24 marzo mi donò un disegno con la bandiera italiana e la scritta: L’Italia vincerà la guerra contro il Covid 19.
Risultato: Nessuno di noi si ammalò e nessun posto di lavoro perso.

Il dopo. Appena sbloccati i voli ci fu un incontro in Germania per gestire al meglio il futuro, la discussione fu lunga e quando i tedeschi parlano tanto significa che il problema c’è e la soluzione non è semplice. Per evitare disagi mi procurano due autisti: 5 ore di viaggio per tornare a Francoforte. Il problema consisteva nell’approvvigionamento dei componenti. Chiamo Anie per un parere e una visuale più ampia. L’avvocato Portaluri, Marco Vecchio e l’amico Fabio Udine esperto dei componenti, mi confermano la confusione. Subito dopo chiamo alcuni clienti e dico: “se vi fidate di me dovete farmi subito un ordine al buio per almeno le quantità di un anno”. La risposta fu univoca: Ci fidiamo.
Cosa c’è di più umano di tutto ciò?

Pio De Gennaro e Sergio Vellante

Raccontano che in 19 anni non hai mai fatto un giorno diassenza. Come hai fatto a mantenere l’equilibrio lavoro, famiglia, amicizia?

Vellante: I miei genitori hanno trasmesso a me e alle mie due sorelle dei valori che sono gli stessi che i genitori di mia moglie Anna hanno trasmesso a lei e sua sorella: “il lavoro è dignità, conoscenza e benessere”. Gli amici sono consapevoli che la mia serenità passa attraverso il mio lavoro, così possono scherzare e prendermi in giro senza remore, tra l’altro in più occasioni mi supportano. Esempio: Il mio amico Ruggero ha percorso 1.000 km a piedi nel percorso di Santiago con un cappellino Lenze e nei suoi reportage mi diceva: “il tuo cappellino anche oggi mi è stato di aiuto”.

A questo vanno aggiunti tre aspetti fondamentali:

  • la fortuna di stare in buona salute e spero che essa mi assista per i prossimi 40 anni;
  • il rispetto per i miei colleghi e per l’azienda.
    A volte, però, la mattina capita di sentirsi stanchi e magari si ha voglia di poltrire, a quel punto…
  • Arriva mia moglie, spalanca le finestre, ribalta le coperte e con un grande sorriso dice: “dai il lavoro non può attendere, tanto per oggi non muori”. Grazie Anna.

Dopo 45 anni di lavoro e di successi, 3 consigli che ti senti dilasciare a giovani manager.

Vellante: 

  • Rispettare sempre leggi e direttive;
  • non dimenticare di ringraziare i collaboratori e i clienti in eguale maniera;
  • quando diciamo di no, dobbiamo spiegare con attenzione i motivi.

Sono le fondamenta per la soddisfazione dei clienti, dell’azionista e di noi stessi.

Sei al prossimo colloquio di lavoro: rispondi senza pensare, quali sono i tuoi 3 più grandi pregi e quali i difetti?

Vellante: I difetti li può elencare mia moglie e servirebbero due giorni.
Punti di debolezza? Impazienza di fronte a persone che parlano senza dire niente di concreto o ripetono sempre le stesse cose. In più occasioni parlo troppo velocemente; sovente chiedo a me stesso e ad altri obiettivi troppo ambiziosi; sono realista “voglio l’impossibile”. Punti di forza? Ascolto con pazienza; rifletto con attenzione; non rimando mai le decisioni.

Essere co-amministratore per 1 anno e mezzo non è usuale. Come hai vissuto questo periodo?

Vellante: Una canzone di De André racconta: “La gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”; a novembre 2021 mi sono sentito dire da più parti: “Ti conviene fermarti se non vuoi tante critiche e innumerevoli mal di stomaco”.
La mia riposta: “Perché deve essere così, se lascio la scrivania pulita e sono al fianco della nuova persona solo per spiegare il passato e fare in modo che il suo inserimento avvenga senza traumi e nel più breve tempo possibile?
Risposte: “In teoria hai ragione, dovrebbe essere non solo una persona intelligente ma anche un  gentiluomo, e di questi tempi trovarne uno non è facile”. Bene, la persona è qui e si chiama Andrea Barbolini.

Hai 60 secondi per dire quello che vuoi, a chi vuoi

Vellante: Lenze è sempre stata attenta all’efficienza energetica e ha deciso di andare oltre; infatti, parteciperà attivamente alla salvaguardia dell’ambiente attraverso il sostegno a un’associazione no profit che si interessa di mettere a dimora piante sempreverdi come gli olivi e, inoltre, aiuterà i coltivatori di farro e di grani antichi che useranno metodi del tutto naturali, pertanto, il giardino verde Lenze nascerà a ridosso di aree protette come i parchi naturali o riserve del WWF. Lenze è un’azienda molto gentile e signorile, seguitiamo a lavorare con i valori noti affinché rimanga tale e festeggiare i 100 anni con lo stesso entusiasmo di oggi.



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