Murrelektronik riparte: nuova sede all’Energy Park di Vimercate

Non una ‘semplice’ inaugurazione ma molto di più. Per chi era presente ieri all’inaugurazione della nuova sede di Murrelektronik, già operativa da un anno ma rimandata più volte a causa della pandemia, è stato un segnale di crescita, di resilienza, di ripartenza

Dalla rivista:
Automazione Oggi

 
Pubblicato il 23 settembre 2021

L’inaugurazione della nuova sede di Murrelektronik a Vimercate, alle porte di Milano, ha assunto un significato che è andato oltre quello ufficiale. È diventata segno concreto della voglia di normalità di tutti, nella vita come nel lavoro, della volontà del nostro tessuto produttivo, dell’industria italiana e non solo, di lasciarsi alle spalle questo periodo difficile, nonostante le criticità non manchino, prima fra tutte quella legata allo shortage di materie prime con cui tutti si trovano oggi a fare i conti. È la voglia di dimostrare che recuperare si può e si deve, che ‘insieme ce la faremo’ che, con le parole del CEO di Murrelektronik GmbH, Ulrich Vierten, volato in Italia per l’occasione in rappresentanza della proprietà, “Il futuro è fatto di persone e del loro saper stare insieme”, nonostante crisi e pandemie.

Ed ecco che al centro c’è la ‘connessione’, quella su cui Murrelektronik ha fondato il proprio business, quella che il nuovo building di Vimercate, moderno e innovativo, con i suoi spazi aperti e accoglienti, stimola fra le persone.

Sì perché è una sede moderna, innovativa, quella che Murreletronik ci ha mostrato, al terzo piano dell’ultimo edificio costruito nell’Energy Park di Vimercate. Ultimo ma non per molto, visto che altri quattro ne nasceranno a breve per dare vita a un polo tecnologico di tutto rispetto, a fronte di un progetto di riqualificazione urbana del territorio nato nel 2010. “Rigenerare il territorio è un modo per evitare di sprecarne dell’altro e dimostrare che è possibile recuperarlo quando è stato oggetto di attività umane che lo hanno deturpato” ha sottolineato il sindaco di Vimercate, Francesco Sartini. “Ogni territorio è fortemente legato alle organizzazioni che vi operano. Le aziende presenti non possono che avere un forte impatto su tutta la comunità e l’ambiente circostante. Ringraziamo quindi Murrelektronik per il suo impegno di sostenibilità e crescita, che non potrà che avere un influsso positivo su tutto il contesto”.

Il progetto punta alla riqualificazione dell’area dove dal 1960 aveva sede Telettra, una delle principali imprese italiane di progettazione e produzione di apparati per le telecomunicazioni, fondata nel dopoguerra. Gli edifici, poi dismessi, hanno ospitato nel tempo le sedi di altre note multinazionali, da Italtel e Alcatel, fino a Nokia. “Il primo edificio del complesso ottenne per primo in Italia nel 2010 la certificazione Leed Platinum per i criteri di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica con cui era stato progettato. All’epoca erano solo sette in tutta Europa gli edifici certificati a questo livello” ha ricordato l’architetto Paolo Garretti, che si è occupato del progetto. “Attenzione al consumo di acqua, differenziando quella ‘bianca’ potabile da quella ‘grigia’ destinata ad altri usi; efficienza energetica e corretto uso della luce, con impiego di frangisole per evitare l’effetto serra d’estate e aumentare la luminosità interna integrandola con la luce naturale d’inverno; uso di pannelli solari; sono solo alcuni degli accorgimenti che abbiamo adottato e che hanno contribuito all’ottenimento della certificazione. Anche l’interno dell’edificio è pensato per dare vita a un contesto lavorativo moderno, che favorisce la comunicazione, l’interazione, integra momenti di svago e ricreativi, pensando al comfort dei lavoratori”.

Con un occhio al futuro

Sostenibilità e centralità della persona e delle sue relazioni sono del resto i valori su cui Murrelektronik punta da sempre, punti fermi che hanno portato la filiale italiana dell’omonima azienda tedesca, nata nel 1993 con meno di dieci persone, a crescere nel tempo, con continuità, sotto la guida di Marco Capaccioli, general manager, e che ora conta 40 dipendenti e una rete vendita vasta e articolata. “La nostra crescita non è certo finita. Amplieremo le nostre attività sul mercato italiano, sia con iniziative di promozione del marchio, per farci meglio conoscere soprattutto dalle PMI, presso le quali siamo meno noti, sia con una maggiore digitalizzazione del marketing e la riorganizzazione dell’area sales, mettendo ancora di più e meglio a disposizione del cliente le nostre competenze tecniche. Penso che arriveremo a breve a contare 60 unità” prevede Capaccioli.

“Da qui la necessità di una sede più ampia, con spazi dedicati per meeting e incontri, uno show room attrezzato, una sala conferenze dove potremo ospitare clienti e distributori. L’obiettivo è dare maggiore supporto alla clientela, per cui stiamo anche lavorando a nuove piattaforme digitali di formazione e consulenza, che ci permetteranno di raggiungere una maggiore platea su tutto il territorio nazionale”. Ha poi proseguito Capaccioli: “Oggi più che mai è la ‘customer experience’ a contare per il cliente nel rapporto con il fornitore, l’esperienza che vive rispetto al brand e lungo tutto l’iter di acquisto e il ciclo di vita del prodotto, dal marketing al back office. Puntiamo quindi a offrire esperienze multi-channel e innovative, dove il cliente sia il vero protagonista. Per farlo intendiamo focalizzarci non solo su strategie e processi riorganizzativi, ma soprattutto sulla forza delle nostre persone. Sono loro a fare la differenza. Proprio per valorizzarne le capacità abbiamo in programma l’apertura di un centro di formazione d’eccellenza, MurrAcademy, in grado anche di attirare nuovi talenti”.

Al centro le persone, dunque, come al centro sono e devono essere le relazioni, sempre in linea con il claim aziendale, ‘stay connected’. “Oggi le difficoltà sono ancora molte, al di là della pandemia. La carenza di materie prime, da cui non sembra usciremo a breve e che sta assumendo proporzioni mai viste prima nella storia, sta duramente colpendo le attività produttive. Ci sono aziende che hanno dovuto fermare le linee perché non riescono a reperire i componenti di cui necessitano sul mercato internazionale. Per far fronte a questa imprevedibilità sempre più accentuata dei mercati e del contesto internazionale cui siamo fortemente legati, occorre prepararsi, saper essere flessibili, adattarsi. La nuova sede vuole riflettere anche questa nostra capacità di essere resilienti, pronti ad affrontare le sfide per costruire un futuro migliore” ha concluso Capaccioli.

Ilaria De Poli @depoli_ilaria



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