Internet of everything: quattro passi per una strategia data-driven
di Alberto Bazzi, responsabile Advanced Technologies di Minsait in Italia
La crescente interconnessione di oggetti, processi, dati e persone è una delle caratteristiche che definiscono il nostro tempo e la condizione necessaria per la rivoluzione digitale che stiamo vivendo. Nel 2020, sono stati stimati circa 50 miliardi di dispositivi connessi in tutto il mondo, con una crescita esponenziale prevista nei prossimi anni. Solo in Italia, il mercato dell’Internet of Things aveva un valore pari a 6 miliardi di euro nel 2020, con tassi di crescita del 25% nel periodo pre-pandemico, secondo l’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano.
Oggi, infatti, la rete di connessioni è così vasta e varia che abbiamo superato il concetto di Internet of Things. Sta nascendo l’era dell’Internet of Everything (IoE): un nuovo paradigma che porta con sé opportunità senza precedenti per le nostre aziende. L’IoE non solo può ottimizzare gli attuali modelli di business attraverso un approccio data-driven, ma può anche abilitare nuovi modelli di business basati, per esempio, sulla “servitization” dell’offerta.
Questo è ben noto in settori come il trasporto, la logistica e il retail, che sono stati pionieri nell’adozione di queste tecnologie. Grazie all’IoE, le grandi aziende sono state in grado di ottimizzare le loro operazioni e catene di approvvigionamento, così come di muoversi verso offerte più personalizzate e sistemi di assistenza clienti più sofisticati ed efficienti.
In questo modo, per offrire solo alcuni esempi dei nostri progetti, l’applicazione di tecnologie IoE alla sicurezza delle fabbriche ha ridotto i costi operativi del monitoraggio degli asset e delle aree ad alto rischio fino al 50%, riducendo al minimo la necessità di intervento umano nella prevenzione degli incidenti. Inoltre, nella Sanità, l’applicazione dell’IoE alla teleassistenza ha ridotto del 40% i trasferimenti dei pazienti negli ospedali e del 20% le visite a domicilio dei medici, trasformando la tecnologia in uno strumento al servizio della salute dei cittadini.
Forse una delle aree in cui l’IoE ha avuto il maggiore impatto è nei progetti di Smart Cities. Nella nostra esperienza, la centralizzazione e lo sfruttamento incrociato dei dati dei servizi della città possono ottimizzare risorse come l’illuminazione intelligente, generando un risparmio fino al 40% nel consumo di elettricità; o l’irrigazione intelligente, con un risparmio fino al 25% nel consumo di acqua.
Come dimostrano questi esempi, le tecnologie di sensori, cloud e big data necessarie per abilitare un progetto IoE sono già disponibili e possono comportare importanti vantaggi. La vera sfida oggi è portare l’IoE al centro della nostra strategia di business. Nella nostra esperienza, questo richiede quattro passi.
In primo luogo, è necessario considerare l’IoE come uno dei fattori critici di successo e adottare una metodologia di implementazione efficace, basata su cinque azioni: collegare i dispositivi; conservare e arricchire le informazioni raccolte; applicare i dati al nostro processo decisionale attraverso analisi avanzate (machine learning, analisi predittiva, ecc.); distribuire le informazioni elaborate in modo che raggiungano tutte le aree dell’azienda in modo omogeneo; e monetizzare i miglioramenti ottenuti nei processi, nelle operazioni, nell’approvvigionamento e nel customer care.
In secondo luogo, è fondamentale integrare correttamente la sensoristica nei sistemi legacy delle nostre aziende, il che richiede l’implementazione di soluzioni integrate che evitino l’esistenza di silos nella nostra architettura tecnologica.
Naturalmente, è anche essenziale scegliere il giusto modello di connettività, così come l’architettura della piattaforma di riferimento (cloud, edge, fog computing) incaricata di memorizzare ed elaborare i dati raccolti dai nostri sensori.
Infine, è necessario applicare un layer di intelligenza artificiale per estrarre pieno valore dai dati disponibili e metterli al servizio del nostro processo decisionale.
Quattro passi fondamentali per incorporare l’IoE nelle fondamenta della nostra strategia digitale e che richiedono, come ogni processo trasformativo, l’adattamento culturale dell’intera organizzazione, oltre al supporto di partner esperti in grado di guidare le aziende attraverso l’intero processo.
Contenuti correlati
-
Identità digitale, gli obiettivi PNRR già raggiunti
L’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano afferma che l’obiettivo italiano nel PNRR di attivare 42,3 milioni identità digitali entro giugno 2026 è già stato raggiunto, in anticipo di due anni rispetto alla scadenza prevista. Infatti, a...
-
In campo ci sono IoT intelligenti
Presentiamo un progetto di applicazione smart per serre, che riduce gli sprechi e migliora l’efficienza della forza lavoro nelle aziende agricole Le pianure costiere situate nella Provincia di Almería, nel sud della Spagna, ospitano serre che coprono...
-
I quattro trend nel futuro della supply chain secondo Remira Italia
Investire nella connettività digitale, spingere verso tracciabilità e trasparenza, trovare nuove strategie per rendere le supply chain più resilienti, garantire l’integrità e la coerenza dei dati: queste le quattro tendenze identificate da Remira Italia, azienda specializzata nell’offerta...
-
IT e IoT sempre connessi
Gruppo Gaser e ifm: una collaborazione che si concretizza in una profonda digitalizzazione degli impianti, così da consentire la tracciabilità e il monitoraggio dei processi di produzione e lo svecchiamento di macchine altrimenti obsolete Il racconto della...
-
Big Data, big opportunity
Per sfruttare i massivi insiemi di dati provenienti da macchine e prodotti IoT, servono sistemi all’avanguardia che integrino automazione avanzata e intelligenza artificiale Correva l’anno 1892 quando, nell’Avventura dei Faggi Rossi, Arthur Conan Doyle faceva esclamare a...
-
AI e industria: un binomio vincente per competitività e crescita
L’industria guarda sempre più all’intelligenza artificiale per poter affrontare le sfide poste in essere dall’attuale scenario mondiale e migliorare efficienza, flessibilità, sostenibilità e competitività “L’intelligenza artificiale non si può fermare. Ma l’uomo può sfruttarla a suo favore”...
-
Advantech lancia il servizio di certificazione IEC 62443
Advantech lancia il servizio di certificazione IEC 62443, pensato per le esigenze di certificazione delle apparecchiature di edge computing in conformità alla norma IEC 62443 e agli standard correlati. Advantech offre una soluzione completa per aumentare la...
-
L’iperconnessione che viene dall’IIoT
Affrontiamo qui il tema dell’iperconnessione e dell’impiego dell’IoT nell’industria, analizzandone i rischi e le opportunità per le aziende C on l’emergere di tecnologie come l’intelligenza artificiale (AI), l’Edge Computing, la tecnologia dei registri distribuiti (DLT) e la...
-
Agricoltura verticale? Possibile con l’automazione
L’intero sistema dell’inglese IGS, che fornisce piattaforme in grado di creare climi ideali per piante e persone, è gestito da software e robot mobili Omron L’agricoltura verticale automatizzata si sta sviluppando rapidamente, tanto che il mercato globale...
-
Accordo di partnership fra Seco e NXP
Seco e NXP Semiconductors annunciano un importante traguardo nella loro collaborazione: la piattaforma software Clea di Seco sarà resa disponibile per tutti gli utilizzatori dei chip NXP e perfettamente integrata con la piattaforma di servizi EdgeLock 2GO...