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SETTEMBRE 2015

Fieldbus & Networks

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ambiente di sistema e tutti i dispositivi

di campo IO-Link, quali i master di diversi

produttori, sono compatibili tra loro. Que-

sto standard di comunicazione universale

si avvale di un comune cavo sensore, tra-

mite il quale avviene lo scambio di dati e

segnali e passa l’alimentazione, e di un

connettore a innesto, anch’esso standar-

dizzato, per quanto attiene a meccanica e

ad assegnazione dei pin, anche per sen-

sori e attuatori complessi. I moderni di-

spositivi di processo sono oggi in grado di

rilevare molto di più che semplicemente

la condizione ‘Sì’/‘No’. Quanto più alti

sono i requisiti di qualità e produttività,

tanto maggiori saranno le informazioni

che l’operatore dell’impianto vuole regi-

strare al livello in cui gli eventi si verifi-

cano. Sensori ad alte prestazioni rilevano

temperature, livelli, valori di pressione e

altre condizioni, generando automatica-

mente messaggi di diagnostica. L’idea

alla base di IO-Link è permettere ai di-

spositivi di processo con intelligenza in-

corporata di elaborare quanto rilevato a

livello locale e di mettere a disposizione

il risultato in un formato già processato.

Si riduce così il carico sull’elaboratore

centrale e i dati digitali sono relativamente facili da trasferire senza

interferenze. È comunque possibile integrare in configurazioni IO-Link,

in modo completamente universale, non soltanto dispositivi IO-Link

intelligenti, ma anche semplici sensori a commutazione. Speciali hub

di sensori raggruppano i segnali e li trasmettono in formato compatto

all’unità di controllo, sempre tramite un cavo a tre o cinque fili.

IO-Link è ‘universale’ anche in quanto permette di ridurre la com-

plessità, con soluzioni di cablaggio standardizzate e uniformi. Grazie

all’uso di un singolo tipo di cavo e di connettori a innesto conven-

zionali pronti all’uso, disponibili sul mercato, l’installazione diventa

più semplice e trasparente, senza più la necessità di cavi speciali

e di una miriade di schede diverse, come avveniva in passato. I co-

struttori di macchine possono così risparmiare tempo e denaro, anche

in virtù della drastica riduzione delle tipologie di cavi in uso e della

conseguente semplificazione della gestione del magazzino. Un altro

vantaggio per i costruttori è la possibilità di offrire con IO-Link progetti

di impianti più ‘snelli’, dotati di soluzioni di cablaggio trasparenti, con

tempi più rapidi di presentazione sul

mercato, anche perché IO-Link agevola

le operazioni di comando e manutenzione

degli impianti.

Pochi minuti per

parametrizzare

Gli operatori degli impianti apprezzano

quando possono utilizzare le macchine in

modo flessibile ed escludere fermi mac-

china non pianificati. Per quanto riguarda

la parametrizzazione, IO-Link apre nuove

prospettive. In caso di cambio formato,

dunque, non è più necessario perdere

tempo a impostare ogni dispositivo per il

nuovo compito, in quanto modifiche e im-

postazioni vengono effettuate mediante

drag&drop, in modo semplice e rapido,

tramite l’interfaccia uomo-macchina

(HMI) centrale. Attraverso i corrispon-

denti blocchi funzione applicativi, ai di-

spositivi di processo vengono assegnate

in pochi secondi le parametrizzazioni pre-

definite al livello di controllo centrale. Ciò

permette di riparametrizzare la macchina

nel più breve tempo possibile e senza

errori. Gli operatori d’impianto, inoltre,

non devono avere conoscenze tecniche

approfondite per sostituire un dispositivo di processo ‘al volo’, senza

usare alcun utensile e senza richiedere un fermo macchina prolun-

gato. Per quanto riguarda il supporto, IO-Link apre una finestra sul

livello di processo, con la possibilità di rilevare rapidamente i guasti

e di eliminarli nel minore tempo possibile. ‘Universale’ significa infine

che IO-Link offre vantaggi in tutte quelle situazioni in cui è necessario

collegare in modo conveniente un grande numero di sensori e attua-

tori al sistema di controllo, indipendentemente dal sistema bus in uso.

Impianti più snelli e trasparenti

IO-Link permette di sostituire una catena portacavi grossa come un

braccio con un semplice cavo a tre fili. Lo stesso vale per un robot

a sei assi, la cui applicazione di presa si avvale di una miriade di

sensori. Anche in questo caso, basta un cavo a tre fili collegato a un

master IO-Link per trasmettere una grande quantità di dati e segnali

tra l’applicazione e il livello di controllo tramite il braccio robotizzato.

Il costruttore di una linea di montaggio modulare estesa ha conve-

nienza a utilizzare IO-Link, perché in tal modo può raggruppare con

semplicità centinaia di sensori a commutazione tramite un hub di

sensori e trasmettere quindi i dati al livello di controllo attraverso

il master IO-Link utilizzando un cavo standard, con un progetto di

installazione chiaro e trasparente. ‘Collegare invece di cablare’: è

questo il motto da seguire per ridurre al minimo i tempi di realizza-

zione. Infine, IO-Link ha lasciato il segno al livello di processo: questo

standard di comunicazione innovativo ha permesso di conseguire un

alto grado di universalità, semplificazione e trasparenza e spianato

la strada per potenziali riduzioni dei costi a vari livelli. Lo sviluppo di

nuovi dispositivi di processo IO-Link continua. Poiché in futuro si potrà

sostanzialmente fare a meno di elementi meccanici di impostazione e

i dispositivi diverranno ancora più piccoli e convenienti. Un ulteriore

passo avanti verso impianti più compatti, efficienti ed economici.

IO-Link -

www.io-link.com

Macchina di stampaggio Läpple: IO-Link semplifica l’interfaccia e

l’identificazione degli utensili

Broaching machine verticale dell’azienda Kark Kink:

i sensori IO-Link migliorano la qualità del segnale