FEBBRAIO 2015
FIELDBUS & NETWORKS
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Cover story
Beckhoff Automation
Certo, il termine ‘rivoluzione’ ha un significato ben preciso, impli-
cando qualcosa che, in rottura con lo ‘status quo’, provoca un cam-
biamento radicale e immediato. “Tuttavia, se si guarda a ciò che è
accaduto dalla prima alla terza rivoluzione industriale, non si può
fare a meno di constatare che ci sono voluti decenni prima che le
nuove tecnologie raggiungessero un livello di diffusione pervasiva”
afferma Hans Beckhoff, managing director dell’omonima società da
lui fondata oltre 25 anni fa. “Anche Industry 4.0 segnerà senza dub-
bio una tappa di sviluppo rivoluzionaria, un salto non solo tecnico
ma concettuale che, tuttavia, richiederà un certo tempo prima di
arrivare a essere pienamente compreso e adottato dall’industria.
Accadrà così che solo fra 25 anni, guardando indietro ai decenni
passati 2010-2030, la situazione ci apparirà compiutamente in tutti
i suoi aspetti, consentendoci di affermare come gli sviluppi a cui
stiamo attualmente assistendo siano in realtà parte di un processo
rivoluzionario”.
Pronti per il futuro
Grazie alla filosofia della ‘PC-based automation’ e alla sua vasta
gamma di soluzioni aperte, Beckhoff dispone di tutte le tecnologie
necessarie per implementare soluzioni in linea con i concetti di In-
dustry 4.0. L’utilizzo di piattaforme di controllo basate su PC si è da
sempre dimostrato il driver ideale per favorire la convergenza tra
i mondi dell’information technology (IT) e dell’automazione indu-
striale (AT), cosa che ha consentito di estendere i nuovi concetti di
comunicazione Internet-based in modo pressoché naturale all’am-
biente di fabbrica.
Basti per esempio pensare alla possibilità di utilizzare il cloud e
i servizi a esso connessi, un mondo fino a poco tempo fa fuori da
qualsiasi portata per l’ambiente di fabbrica e per il quale Beckhoff
Automation ha scelto di affidarsi a Microsoft Azure, piattaforma
aperta, flessibile e basata su standard. Va detto che i risvolti as-
sociati a questo nuovo modo di fare automazione sono molteplici,
ancora non del tutto noti in portata e scopo, e abbracciano ad ampio
spettro tutti i livelli della factory automation. “Attraverso i nostri
sistemi per esempio si possono creare collegamenti diretti verso i
mondi SAP o altri sistemi ERP e MES” sottolinea Beckhoff. “Come
è altresì possibile gestire in maniera rivoluzionaria le normali opera-
zioni di controllo e monitoraggio macchina, per esempio attraverso
i cosiddetti ‘wearable device’, come i Google Glass”. Quest’ultimo
esempio illustra chiaramente come il mondo del controllo basato
su PC rappresenti la piattaforma abilitante più naturale su cui far
convergere, integrandole in modo immediato, le nuove tecnologie
Internet-based, siano esse le più svariate e, apparentemente, sle-
gate dal mondo industriale.
“La sfida più eccitante è quella di riuscire a comprendere il limite al
quale i concetti di Industry 4.0 potranno portare le aziende nello svi-
luppo delle loro soluzioni di automazione. Per questo motivo, la mia
opinione è che attualmente Industry 4.0 si trovi a metà del guado
e che ora più che mai sia necessario premere sull’acceleratore”
precisa ancora Beckhoff.
E a giudicare da quanto sta accadendo, a pensarla così non è il solo.
I progetti che al momento sono stati sviluppati dall’azienda tedesca
e da tutto il cluster ‘it’s OWL (Ost-Westfalen-Lippe)’, un consorzio
composto da 174 soggetti tra imprese, università e centri di ricerca,
di cui anche Beckhoff fa parte, hanno tutti dato esiti molto soddi-
sfacenti, tanto da portare il governo centrale tedesco a decidere di
stanziare ulteriori fondi per sostenere le attività di R&S orientate
alla Fabbrica 4.0 e ai conseguenti benefici, anche indiretti, che i
relativi risultati potranno apportare.
L’ingegneria modulare parte dal software
Nel concetto di ‘flexible manufacturing’ la fase di sviluppo applica-
tivo, quindi i tool e le metodologie utilizzate, giocano un ruolo im-
portantissimo, con particolare riferimento non solo al processo di
engineering nel suo insieme, bensì anche agli aspetti riguardanti
tempi, metodi e costi. È essenziale che il lavoro di sviluppo sia auto-
matizzato al massimo delle possibilità, favorendo il riutilizzo dei mo-
duli software, offrendo al progettista strumenti a elevata produttività,
garantendo alle applicazioni le necessarie funzionalità di sviluppo.
TwinCAT 3 è l’ambiente di sviluppo che Beckhoff ha espressamente
studiato per soddisfare le esigenze legate alla gestione consistente
e modulare del software. “Disporre di moduli che possono essere
riutilizzati o facilmente adattati, per esempio mediante parametriz-
La gerarchia della tradizionale ‘automation pyramid’ si trasformerà in una rete di servizi di automazione attraverso l’integrazione di OPC
UA a tutti i livelli