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Novembre/Dicembre 2016

Automazione e Strumentazione

MISURA

approfondimenti

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potenza molto simili, come ad esempio i car-

diofrequenzimetri in grado di trasmettere i dati

ad un orologio sportivo o ad uno smartphone.

Tramite il movimento di chi li indossa, alcuni

wearable possono immagazzinare abbastanza

energia da poter ricaricare anche altri dispo-

sitivi elettronici. In ogni caso questa energia

intesa come fonte di alimentazione non è del

tutto affidabile e potrebbe non coincidere con

i momenti di attività dei dispositivi elettronici.

Ne deriva che la maggior parte dei dispositivi

ad accumulo energetico richiedano anche l’im-

piego di una

batteria ricaricabile

, alimentata a

sua volta dal sottosistema di

raccolta di ener-

gia

, così da

poter essere utilizzata in qualun-

que momento

, in caso di necessità.

Le coin cell ricaricabili sono disponibili con

un’eccellente densità di energia. Ad esempio

la serie

Coin Power di Varta

vanta una ten-

sione nominale di 3,7 V, un’altezza di 5,4 mm,

con diametro di 12,1 mm nella versione da 50

mAh e di 16,1 mm per la versione da 100 mAh.

Queste celle a bottone, come spesso vengono

chiamate le batterie di piccole dimensioni, pre-

sentano una impedenza interna molto bassa

e correnti di scarica fino a 5C (sarebbe a dire

rispettivamente 250 mA o 500 mA).

Oltre alle celle a bottone, i dispositivi wearable

possono utilizzare altri modelli piccoli e leggeri

come le

batterie ricaricabili a pin di Pana-

sonic

, destinate ad applicazioni sottili come

le montature per occhiali e le penne.

Sono batterie che lavorano a 3,75 V,

con un diametro di 3,5 mm, una lun-

ghezza di 20 mm e pesa solo 0,6 g.

Le temperature

nella produzione industriale

Oltre all’elettronica di consumo,

l’IoT coinvolge anche i settori indu-

striale e automotive. In particolare,

nell’ambito del

controllo dei pro-

cessi industriali

, l’installazione di

sensori wireless

che riportino ad

un sistema centrale quanto succede

all’interno della fabbrica, è il primo

importante passo verso l’Industria

4.0. Le reti di sensori industriali pos-

sono attingere energia dall’ambiente

di lavoro, per esempio dal calore

sprigionato dallo stesso processo

produttivo, oppure dal movimento di

un braccio robotizzato ma, comun-

que, necessitano pur sempre di bat-

terie. Nonostante il profilo della

potenza possa essere simile a quello dei dispo-

sitivi consumer,

le batterie per applicazioni

industriali dovranno operare in ambienti

molto più ostili mantenendo un’elevata affi-

dabilità nonostante le condizioni difficili

.

Involucri e sigilli speciali possono proteg-

gere dall’infiltrazione di polvere, umidità e

sostanze chimiche ma sarebbe comunque dif-

ficile proteggere i dispositivi da temperature

troppo calde o troppo fredde che andrebbero

a danneggiare la stessa composizione chimica

della batteria.

Per questo tipo di ambienti ostili,

Tadiran

ha sviluppato i formati AAA e AA, batterie

che possono essere ricaricate a

temperature

comprese tra i -40 e +85

°C, un notevole

progresso rispetto alle ricaricabili al litio che

operano tra 0 e 60 °C. Questo tipo di batteria

è in realtà un condensatore elettrico ibrido

(HLC, hybrid layer capacitor ) in grado di pro-

durre gli impulsi di corrente necessari per le

comunicazioni wireless, fino a 5 A. Inoltre,

questi dispositivi hanno un tasso di auto-sca-

rica basso, meno del 5% all’anno, e in media

restano operativi per oltre 10 anni all’interno

dell’applicazione.

In conclusione, la scelta della batteria per qual-

siasi tipo di applicazione IoT dipenderà dal pro-

filo di potenza dell’applicazione stessa, ma va

correlato ai diversi fattori ambientali, quali ad

esempio la temperatura operativa.

Batterie Tadiran per ambienti ostili