BUS DI CAMPO
primo piano
Settembre 2014
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Automazione e Strumentazione
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La nascita di Profibus risale a un’iniziativa intra-
presa, alla fine degli anni Ottanta, da 21 imprese e
istituzioni tedesche unite con l’obiettivo di creare
un bus di campo seriale. Quel lavoro portò alla
nascita prima di Profibus FMS (Fieldbus Mes-
sage Specification) e poi di Profibus DP (Decen-
tralised Perifery) nel 1993.
Il consorzio tedesco a supporto di questa attività
– PNO – nacque nel 1989, ma già nel 1995 fu
costituito Profibus International, con l’intento
di offrire al mondo dell’industria un riferimento
internazionale per questa iniziativa. I 21 membri
originari sono diventati, nel corso degli anni, oltre
1.400 e
i nodi Profibus installati sono oggi ben
47 milioni
, a testimonianza del successo di que-
sta tecnologia.
Profibus e Profinet in Italia
La metà degli anni Novanta – precisamente il
1994 – è anche il periodo in cui viene costituito
il consorzio per la promozione delle tecnologie
Profibus e Profinet in Italia (Consorzio PNI).
Quest’anno dunque l’associazione ha festeggiato
i
vent’anni di attività
.
Questo compleanno è stato particolarmente signi-
ficativo, oltre che per la sua valenza simbolica,
perché rappresenta anche la fine del primo ciclo
statutario. I soci si sono dunque nuovamente
seduti intorno a un tavolo per un’Assemblea stra-
ordinaria che ha deliberato di proseguire l’espe-
rienza associativa per altri vent’anni. Non senza
una importante novità: i membri hanno infatti
deciso di cambiare il nome dell’associazione
in “
Profibus e Profinet Italia – P.I.
”. Il nuovo
“brand” riflette i vent’anni di storia trascorsi,
includendo nel nome il secondo pilastro che,
dagli inizi del nuovo millennio, caratterizza l’atti-
vità del Consorzio, la promozione di Profinet.
“La ragione del cambiamento di ragione sociale
nasce proprio dalla necessità di un riferimento
esplicito ad entrambe le tecnologie che il consor-
zio continuerà a promuovere e diffondere per i
prossimi 20 anni”, ha spiegato Antonio Augelli,
presidente dell’associazione, in occasione dei
festeggiamenti per l’anniversario. “L’impegno
del consorzio nei confronti degli utilizzatori di
Profibus e Profinet è quello di continuare a met-
tere a loro disposizione l’esperienza e la compe-
tenza di esperti, in grado di offrire ad ingegneri
ed installatori tecnologie innovative per l’otti-
mizzazione delle linee di lavorazione delle loro
aziende”.
Fondato inizialmente da una decina di aziende, il
consorzio italiano conta oggi
circa 50 soci
.
I venti anni trascorsi hanno visto succedersi
numerose novità tecnologiche: sono stati intro-
dotti i profili Profibus PA per l’automazione di
processo e il già citato protocollo Profinet con i
suoi profili Profienergy, Profidrive e Profisafe.
Oggi i nodi profinet installati sono oltre 7,6
milioni.
Le sfide
Con il Presidente Augelli, ormai prossimo alla
conclusione del suo secondo mandato, abbiamo
parlato dei successi e delle sfide future che atten-
dono il diffuso bus di campo.
“Da un punto di vista economico, possiamo dire
oggi che i principali
driver del successo
dei bus
di campo negli anni Novanta furono la riduzione
dei costi del cablaggio e la disponibilità di un’in-
formazione digitale ‘nativa’”, ricorda Augelli.
“Con l’evoluzione della tecnologia, sono però
emersi altri fattori che hanno spinto ulteriormente
l’adozione delle soluzioni di tipo fieldbus: dalla
diagnostica alla gestione dei profili energetici”.
Ma qual è stata la ragione dell’adozione così dif-
fusa, almeno in Europa, di Profibus negli anni
Novanta? “A quel tempo non esisteva uno stan-
dard di riferimento come oggi: il lavoro di stan-
dardizzazione internazionale, al quale tra l’altro
il consorzio Italiano ha attivamente contribuito
Profibus e Profinet
un filo tra passato e futuro
Franco Canna
Il consorzio che supporta l’adozione in Italia di Profibus e Profinet ha compiuto vent’anni
e, per l’occasione, ha rinnovato lo statuto e cambiato nome. Antonio Augelli, presidente
dell’associazione, analizza i successi ottenuti e le sfide tecnologiche dei prossimi anni.
I SUCCESSI E LE SFIDE FUTURE CHE ATTENDONO IL DIFFUSO BUS DI CAMPO
Antonio Augelli, presidente di
Profibus e Profinet Italia - PI