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Settembre 2014
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Automazione e Strumentazione
12
FIELDBUS
Fusione tra
Fieldbus Foundation
e Hart Communication Foundation
Dopo le intenzioni manifestate circa un anno fa, la notizia è uffi-
ciale: i consigli d’amministrazione di Fieldbus Foundation e Hart
Communication Foundation hanno approvato la fusione delle due
organizzazioni in una singola organizzazione di settore il cui nome
non è ancora stato deciso.
La missione della nuova organizzazione sarà di sviluppare, gestire e
promuovere standard globali per l’integrazione dei dispositivi nelle
architetture dei sistemi per l’automazione, assicurando soluzioni fun-
zionali per le aziende dell’automazione di processo e gli utenti finali.
I fornitori godranno inoltre di benefici in termini di utilizzazione delle
risorse, coerenza delle procedure e assistenza e supporto da parte
dell’organizzazione.
Fieldbus Foundation e Hart Communication Foundation vantano una
lunga esperienza di cooperazione reciproca. Le due organizzazioni
hanno collaborato allo sviluppo di standard internazionali comuni
come il linguaggio di descrizione dei dispositivi elettronici (Electronic
Device Description Language – EDDL) e le specifiche per l’integra-
zione dei dispositivi di campo (Field Device Integration – FDI). La
fusione delle due organizzazioni offre l’opportunità di armonizzare
le procedure e gli sforzi a sostegno dei due protocolli, come pure di
semplificare l’implementazione di ciascuna tecnologia e assicurarne
appieno i benefici in termini di gestione e conduzione degli impianti.
Le specifiche del bus di campo Foundation e Hart continueranno
a esistere e a svilupparsi individualmente. Nome commerciale,
marchi depositati, brevetti e diritti d’autore di ciascun protocollo
saranno mantenuti. La nuova organizzazione continuerà a svilup-
pare, supportare e promuovere i due protocolli esistenti, e dirigerà
lo sviluppo, l’integrazione e l’implementazione di tecnologie nuove e
parzialmente sovrapposte. Così facendo, la nuova organizzazione
finirà col diventare l’unica fonte per l’FDI, e l’unico strumento d’inte-
grazione del bus di campo Foundation e della tecnologia Hart.
La direzione della nuova organizzazione sarà consolidata e trasfe-
rita nei pressi di Austin, Texas, all’inizio del 2015.
MERCATI
Beni strumentali,
2013 stabile,
ripresa nel 2014
Federmacchine, la federazione confindustriale che rappresenta gli
interessi di 4.600 produttori nazionali di beni strumentali e loro
accessori, ha reso noti i consuntivi del 2013 del proprio comparto
di riferimento.
Il valore della produzione è stato pari a 35 miliardi (34.985 milioni),
in calo dello 0,5% rispetto al 2012. In leggero aumento le espor-
tazioni, a quota 25,6 miliardi (+0,8%), portandosi sopra il 73%
del totale. I principali mercati di sbocco sono stati Cina, Stati Uniti,
Germania e Francia. Complessivamente i comparti rappresentati
da Federmacchine hanno contribuito con 31 miliardi di attivo alla
bilancia commerciale italiana.
Per quanto riguarda le consegne sul mercato interno si sono invece
ridotte del 3,8% a quota 9,4 miliardi di euro.
“Alla luce di questi numeri appare evidente che l’industria italiana
del comparto ha saputo reagire alla crisi orientando la propria
offerta verso i mercati più vivaci”, ha commentato Giancarlo Losma,
presidente di Federmacchine. “D’altra parte il 2014 dovrebbe
essere di altro tenore e coincidere con la ripresa, seppur moderata,
della domanda italiana di macchinari”.
MERCATI
Macchine utensili,
si consolida la ripresa
Dopo i risultati negativi del 2013 e i primi segni di ripresa di inizio
2014, nel secondo trimestre il settore delle macchine utensili italiane
ha consolidato l’inversione di marcia con un incremento degli ordi-
nativi del 14,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È
quanto emerge dalle analisi rese note dal Centro Studi & Cultura di
Impresa di Ucimu-Sistemi Per Produrre.
In crescita le commesse provenienti dalle aziende nazionali
(+38,2%), grazie soprattutto ai primi effetti della Nuova Legge
Sabatini.
Sul fronte estero, l’indice degli ordini è cresciuto dell’11,5%, con-
fermando così la ripresa dei consumi di macchine utensili italiane
nei principali mercati stranieri, già rilevata, dopo l’arretramento del
2013, dai dati di export relativi al primo trimestre 2014 (+2,1%).
Secondo l’elaborazione Ucimu sui dati Istat, sono i Paesi dell’Ue a
essere particolarmente attivi; crescono, infatti, le vendite in Germa-
nia (+17,6%), Francia (+30,2%), Polonia (+0,8%), Gran Bretagna
(+42%), Spagna (+12,9%). Arretrano, invece, le vendite in Cina
(-16,3%), Stati Uniti (-11%), Russia (-5,8%), India (-35,3%), Brasile
(-37,8%), Turchia (-7,5%).
Sommando i risultati dei primi due trimestri, su base semestrale
gli ordini sono cresciuti del 14,9% (+59,5% dal mercato interno e
+7,8% dall’estero).
“Il risultato elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di
Ucimu-Sistemi Per Produrre – ha affermato Luigi Galdabini, appena
confermato alla presidenza di Ucimu – è certamente positivo perché
conferma l’inversione di tendenza già rilevata nel trimestre prece-
dente. Occorre però considerare che l’incremento appare deciso
poiché si confronta con il 2013, anno tra i peggiori per l’industria
italiana di comparto”.
“Il positivo andamento degli ordinativi raccolti sul mercato domestico
è diretta conseguenza dell’introduzione della Nuova Legge Sabatini
che, operativa dal marzo scorso, ha finora permesso finanziamenti
agevolati per 1,5 miliardi di euro di investimenti in beni strumentali.
D’altra parte ci aspettiamo che la prossima edizione di BI-MU, la
biennale in programma il prossimo ottobre a Fiera Milano, dia ulte-
riore impulso agli acquisti da parte degli utilizzatori italiani”.
“La risposta all’introduzione della Nuova Sabatini – ha continuato
Galdabini – fa pensare che provvedimenti strutturali volti a sostenere
la ripresa del consumo italiano di sistemi di produzione, indispensa-
bile per il mantenimento della competitività del paese, troverebbero
terreno fertile poiché esiste una domanda latente che va stimolata a
esplicitarsi”.
A CURA DELLA REDAZIONE
AZIENDE
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