Giugno/Luglio 2017
Automazione e Strumentazione
PROCESSO
approfondimenti
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Nel 2004 un giovane ingegnere informatico fonda
Italia Automazione
, società specializzata in
con-
sulenza nell’ambito della strumentazione ed
automazione di impianti di processo
. Si chiama
Enzo Birindelli e ha già maturato importanti
esperienze prima nella divisione Pharma e suc-
cessivamente nella divisione Process Plant Divi-
sion di Forster Wheeler Italiana, per la quale ha
svolto le funzioni di Automation Leader.
Italia Automazione non è un system integrator e
non è nemmeno una classica azienda del mondo
della consulenza tecnica. È una rete di professionisti
che si pone l’ambizioso obiettivo di rendere realtà
il concetto alla base dell’automazione industriale:
creare valore per l’utilizzatore. E lo fa nell’unico
modo possibile, cioè puntando sull’esperienza del
suo staff e sulla formazione continua.
“Abbiamo iniziato offrendo il nostro supporto a
diverse società di ingegneria lavorando sul design
dei sistemi di automazione e di controllo di pro-
cesso e facendo follow-up dei fornitori in tutte le
fasi del processo di sviluppo di un impianto, pre-
valentemente in ambito petrolchimico e farmaceu-
tico”, racconta Birindelli. “Col tempo in partner-
ship con Adeodata abbiamo acquisito anche com-
petenze nella convalida di sistemi computerizzati e
affinato le conoscenze già acquisite nel design dei
sistemi di controllo degli impianti in conformità
alle linee guida GAMP e FDA”.
Poi l’incontro con Fabrizio Boni, che proviene
da esperienze maturate in strutture di ingegneria
interna di importanti società farmaceutiche, tra cui
Merck Sharp &Dohme, Bausch&Lomb e Patheon.
“Con l’ingresso di Fabrizio le nostre competenze
si ampliano: con lui infatti portiamo in azienda il
punto di vista del cliente finale, il che ci ha per-
messo di riprendere in mano l’ingegneria e ini-
ziare a fare consulenza come project manager per
progetti importanti, con un’attenzione specifica
sull’operatività quotidiana degli impianti”. Perché
uno dei punti qualificanti di chi deve sviluppare
un progetto di automazione è saper rispondere alle
concrete esigenze di chi lavora nelle operations.
“Siamo particolarmente attenti ad acquisire già
in fase di design la maggior quantità possibile
di
informazioni sulle procedure operative
e
sul
modo di operare dell’utente finale
, così da
garantire che lo sviluppo del progetto ne tenga
conto e che il risultato finale porti ad un migliora-
mento dell’operatività di tutti i giorni”.
Standardizzazione e modularità
I risultati dei progetti sviluppati consentono a
Italia Automazione di ampliare presto il proprio
raggio di azione. Iniziano infatti ad arrivare richie-
ste anche in ambito integrazione di sistemi. È il
caso, per esempio, della società svizzera
Micro-
macinazione
, che ha una doppia attività: esegue
lavorazioni per conto terzi nei propri impianti di
micronizzazione di polveri e sviluppa mulini per
il mercato. “È un progetto di cui siamo partico-
larmente orgogliosi: abbiamo lavorato con loro
per sviluppare sistemi
conformi alle GAMP
che
avessero una
base software standardizzata
, una
base comune per tutte le macchine che realizzano.
Ci siamo occupati di tutti gli aspetti: dallo sviluppo
e test del software, alla documentazione tramite
Functional Specification
,
Hardware Design
Specification
e
Software Design Specification
e
anche di implementare i protocolli di convalida per
i sistemi di controllo delle macchine”.
Questo approccio che punta a coniugare standar-
Franco Canna
L’automazione è, ancor più nell’era dell’industria connessa, una
disciplina che richiede competenze sui processi e su tecnologie
appartenenti a domini diversi. In occasione della giornata di
studio Anipla su Industria 4.0 ne abbiamo parlato con Enzo
Birindelli, fondatore di Italia Automazione.
INTERVISTA AL FONDATORE DI ITALIA AUTOMAZIONE
Schermata dell’HMI sviluppata
per Micromacinazione
L’AUTORE
F. Canna, Anipla
A FIL DI RETE
www.italiautomazione.comL’automazione con
le competenze al centro