RETI
primo piano
Giugno 2015
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Automazione e Strumentazione
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opportuno conto i possibili ostacoli”.
Successivamente sono quindi stati ricollocati
i gateway nell’impianto, andando a coprire al
meglio i trasmettitori. È stato però necessario
riconfigurare i trasmettitori e i gateway, oltre
che il database di sistema.
Altri casi applicativi sono stati illustrati da
Francesco Zucca
della
Yokogawa
, azienda
che utilizza soluzioni basate sullo standard
ISA100: esempi da
ENI
per il monitoraggio
delle temperature;
Net 4 Gas
(applicazione
che ha messo in risalto anche il vantaggio di
ridurre il rischio di cavi mangiati dai roditori);
un caso di
Tanks Farm Monitoring
; un’appli-
cazione in un
Mobile gas separator
; una per il
monitoraggio di pozzi remoti in una zona dove
mancava energia elettrica (in tal caso è stato
impiegato un gateway alimentato con pannelli
solari); un’applicazione per il monitoraggio gas
SIL 2 con l’integrazione di wireless e Profi-
Safe.
Paolo Caretta di ENI
ha raccontato la storia
di alcuni progetti onshore presso il Centro Olio
Val D’Agri (2008), la centrale di Fano (2010)
e la centrale Rubicone (2012), spiegando anche
che dal 2015 iniziano anche dei nuovi progetti
offshore nelle Marche (Bonaccia NW e Clara
NW).
Nel
caso Val D’Agri
le autorità avevano impo-
sti di monitorare non solo la sovrapressione
dell’intercapedine, ma anche l’integrità del
“tubo camicia” di una conduttura di gas acido
contenente elevate quantità di H2S, dando poco
tempo per la realizzazione del sistema. Caretta
ha spiegato che confrontando i costi di una
soluzione cablata e di una wireless sono emersi
circa 200 mila dollari di differenza a favore del
wireless.
Oltre all’aspetto economico era critico anche
il fattore relativo ai tempi di approvvigiona-
mento dei materiali. ENI ha scelto di lasciare
tutti i compiti (dal progetto al commissioning)
al fornitore. L’attività è stata conclusa in anti-
cipo rispetto al programma, evitando del tutto
il blocco produzione che sarebbe stato neces-
sario, nel caso di un’installazione cablata, per
l’aggiunta degli ingressi al marshalling dei
DCS. In questa applicazione sono stati impie-
gati 90 trasmettitori d pressione wireless, 2
gateway connessi via modbus al DCS in sala
controllo e nella sottostazione e 1 stazione ope-
ratore dedicata. La rete è attualmente
in fase di espansione su un’altra linea con un
nuovo gateway e 70 nuovi strumenti analogici.
Secondo l’esperienza di ENI l’adozione di
soluzioni wireless consente una
riduzione
delle spese in conto capitale
(capex), dei
tempi di installazione
(delegando il forni-
tore per precommissioning, commissioning e
startup), del personale coinvolto, dei rischi di
errori di progettazione, dei
rischi di incidenti
in cantiere, aumentando nel contempo la flessi-
bilità di sistema (architettura mesh).
Tra i punti di attenzione, Caretta ha evidenziato
una minore velocità di acquisizione, limiti per
il controllo e la necessità sostituzione batteria
ogni 5-10 anni.
Paolo Cotugno della Pepperl+Fuchs
ha ripor-
tato il caso di un end user siciliano che ha reso
wireless la propria infrastruttura esistente tra-
mite degli adattatori WirelessHart, sfruttando
la predisposizione Hart degli strumenti wired
già presenti, e riuscendo ad acquisire nuove
variabili locali cieche o scomode.
Fabio Camerin
, che ha parlato nuovamente
come rappresentante di
Emerson Process
Management
, ha riportato il caso dell’
im-
pianto Solvay di Spinetta Marengo
(AL)
dove era necessario contabilizzare i consumi
di una rete vapore. Applicazione eseguita con
dei trasmettitori multivariabile e Pipe Clamp in
esecuzione wireless. Camerin ha portato all’at-
tenzione del pubblico anche un caso di moni-
toraggio automatico degli scarichi di condensa
tramite un trasmettitore multiplex con installa-
zione non intrusiva.
Alessandra Icardi della Endress+Hauser
ha
illustrato un caso di monitoraggio multivaria-
bile su teste di pozzo (pressione, temperatura
e portata su teste e pressione su manifold) con
una soluzione WirelessHart.
Altri casi presentati riguardano il monitorag-
gio in un impianto estrattivo (una conduttura
di 1800 metri con 2 linee indipendenti di 44
adapter e un sistema mobile di acquisizione); il
monitoraggio di un serbatoio di stoccaggio per
inventory management; il monitoraggio delle
temperature su un forno rotante e un sistema
per il monitoraggio di serbatoi con 8 gateway e
106 adattatori wireless.
L’energy harvesting
Giorgio Saldarini di ABB
ha tenuto una inte-
ressante relazione sul tema delle batterie. Come
è noto, uno dei più grandi problemi delle instal-
lazioni wireless è che periodicamente occorre
cambiare la batteria dei trasmettitori. Se spesso
le specifiche dei vendor prevedono intervalli di
5-10 anni, se variano temperatura di esercizio,
topologia di rete e update rate questo intervallo
si riduce clamorosamente.
Per ovviare a questa situazione è possibile
recuperare energia dall’ambiente:
la luce, il
calore e le vibrazioni
. L’uso del fotovoltaico