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RETI

primo piano

Automazione e Strumentazione

Giugno 2015

19

apparecchiature

consumer e industriali

, la

richiesta di affidabilità, la necessità di certifi-

cazioni per operare in aree a rischio, le pecu-

liarità ambientali (range di temperature esteso,

immunità ai disturbi) e il grosso nodo della

sicurezza del dato.

Camerin ha passato in rassegna sia

le resi-

stenze e i dubbi degli utilizzatori

(su tutti la

sicurezza del dato wireless e la durata delle

batterie), sia i punti di forza dimostrati nei

casi reali. “Occorre trasformare le resistenze

in opportunità”, ha spiegato Camerin. “Il 98%

di chi ha implementato soluzioni wireless ha

dichiarato di aver risparmiato milioni di dol-

lari”.

Camerin ha anche offerto delle risposte ai prin-

cipali dubbi, spiegando che la sicurezza del

dato è ormai assoluta, con implementazioni in

ambienti ad elevata criticità e la possibilità di

ottenere la certificazione fiscale delle misura-

zioni.

Dopo un excursus sulle tecnologie wireless

più utilizzate nelle applicazioni in ambito

Oil & Gas ed energia (ISA100, WirelessHart

e ZigBee), Camerin ha offerto alcuni spunti

sulle

normative più rilevanti

, con un cenno

alla normativa EN 300 328 V1.8.1 in vigore da

gennaio 2015 che prevede che i dispositivi che

hanno emissione superiore ai 10 mW si met-

tano in ascolto prima di parlare (listen before

talk) – una previsione che può creare dei pro-

blemi in ambito manifatturiero – assicurando

che i tecnici sono al lavoro per trovare una

soluzione nelle opportune sedi.

Tra i

vantaggi di un’implementazione wire-

less

Camerin ha sottolineato il miglior con-

trollo dell’impianto, la flessibilità, il controllo

dei costi, la semplicità e la velocità e il van-

taggio competitivo: vantaggi che vanno quindi

oltre il mero risparmio di costi di cavi e acces-

sori. Una soluzione wireless, inoltre, migliora

i costi di manutenzione (consentendo una

migliore gestione degli asset, l’acquisizione di

dati di diagnostica aggiuntivi e la ricerca gua-

sti), i costi per la sicurezza (minore esposizione

del personale in aree a rischio, minore rischio

incendi cavi) e la flessibilità delle applicazioni,

consentendo minori tempistiche di esecuzione,

di ridurre pesi e ingombri (aspetto critico per

le installazioni off shore), una riduzione dei

costi e un aumento dell’affidabilità e dell’effi-

cienza energetica (controllo costante di motori,

pompe, ventilatori, compressori ecc.).

Un ultimo cenno al

tema della security del

dato

. In questo ambito le parole chiave sono:

crittografare, verificare e autenticare. Di fronte

ai possibili attacchi (denial of service, spoo-

fing, men in the middle, replay ecc.) le attuali

tecnologie già prevedono soluzioni come la

crittografia a 128 bit, la presenza di codice di

integrità del messaggio, il channel hopping e

infrastrutture di rete che mitigano gli effetti

di attacchi DoS, oltre ad avanzate modalità di

gestione delle password e dell’autenticazione.

I casi applicativi

Uno dei casi applicativi più interessanti por-

tati all’attenzione del pubblico è quello rela-

tivo all’utilizzo del wireless in un

impianto di

Sulphur Recovery

(SRU) a 130 km da Abu

Dhabi. Ne ha parlato

Roberto Piovesan

, della

Tecnimont

. In questo impianto lo zolfo liquido

deve restare sopra i 115 °C tramite un sistema

di riscaldamento a vapore, la cui efficienza

dipende dalle “steam trap” per lo scarico della

condensa posizionate lungo la linea. Lo

stato delle steam trap viene tradizional-

mente controllato manualmente da un

operatore. In questa applicazione la

soluzione wireless ha consentito di non

impattare sull’architettura del sistema

e di implementare il monitoraggio in

continuo di questi punti, grazie a ben

1360 trasmettitori distribuiti su 4 unità

di processo e un pipe rack di intercon-

nessione in un’area di 800x360 metri.

La comunicazione wireless è stata

fatta con WirelessHart: nella rete di

tipo Mesh i trasmettitori comunicano o

direttamente con il gateway o con i trasmetti-

tori vicini nel caso non siano sotto copertura

del gateway. Una prima implementazione che

non aveva seguito le “best practice” di imple-

mentazione ha sortito risultati deludenti: a

causa dell’errato posizionamento dei gateway,

la copertura diretta era relativa solo a una por-

zione minima dei trasmettitori, con un aggra-

vio di lavoro per i nodi fuori copertura, trova-

tisi nella condizione di lavorare costantemente

sia come trasmettitori che come “ponte” per

altri trasmettitori.

Tra i problemi riscontrati nella prima erronea

installazione anche il rapido deterioramento

delle batterie a causa dell’elevata distanza di

trasmissione e dell’eccessivo bouncing delle

informazioni tra i vari trasmettitori.

Tra le “lessons learned” Piovesan ha sottoline-

ato quindi proprio questo:

i gateway devono

essere in zona centrale

e coprire almeno

il

25% dei trasmettitori

; ciascun trasmettitore

deve avere almeno

3 vicini

; occorre valutare

attentamente le

ostruzioni

. “L’ideale – ha

spiegato Piovesan – sarebbe sviluppare la rete

con un modello 3D dell’impianto per tenere in

Flessibilità,

minori costi di

manutenzione,

ingombri ridotti

sono tre dei

vantaggi di una

soluzione wireless