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SCENARI

tecnica

86

Marzo 2017

Automazione e Strumentazione

rilanciare la competitività e la crescita del settore manifatturiero

tramite anche lo sviluppo di queste tecnologie, quanto emerge da

questa survey lascia d’altra parte trasparire il rischio di una gene-

rale incomprensione dei termini in questione e della perdita di

occasioni da parte di quelle aziende che ancora tardano a percepire

come utile e strategico il paradigma dell’Internet of Things.

Le criticità legate allo sviluppo di progetti IoT

Al fine di meglio comprendere gli ostacoli e le criticità che pos-

sono frenare lo sviluppo di queste tecnologie all’interno delle

aziende, si è chiesto a tutti e tre i gruppi di rispondenti quali fos-

sero a loro avviso le principali criticità nell’affrontare progetti

in ambito IoT, basandosi sia sull’esperienza (per i rispondenti

‘early adopter’) o sul proprio parere personale (negli altri casi):

in tutti i casi emergono in modo evidente come principali fattori

critici sia fattori interni (la mancanza di competenze interne) sia

fattori esterni (la frammentazione dell’offerta tecnologica). Tutti

i rispondenti quindi, che abbiano sviluppato effettivamente un

progetto in questo ambito o meno, ritengono che l’adozione in

azienda di questo tipo di tecnologie sia ostacolato da due fattori

in particolare, ovvero dalla scarsa capacità interna di gestire ed

implementare il progetto a causa della mancanza di competenze

specifica (nel seguito verrà approfondito il tipo di competenze)

o dalla mancanza del supporto esterno da parte dei vendor IoT,

che non offrendo soluzioni integrate end-to-end efficaci per il loro

business lasciano i loro clienti in balia di una frammentarietà di

soluzioni che deve essere gestita dai clienti stessi.

In particolare, per quanto riguarda il tema appena emerso delle

competenze, dall’analisi emerge come, in particolare,

le aziende

ritengano necessario acquisire competenze per lo più in

ambito tecnologico

, legate ovvero ad aspetti quali lo

sviluppo

software o l’elettronica e la sensoristica

; solo in una quota più

ridotta di rispondenti emerge invece l’attenzione per competenze

manageriali, di gestione dei progetti. Emerge dunque in tutti e tre i

casi la tendenza a considerare lo sviluppo di progetti IoT una que-

stione soprattutto ‘tecnologica’, che riguarda ovvero l’adozione e

l’implementazione di tecnologie software e digitali. Al contrario,

paiono sottovalutati gli aspetti legati alla gestione delle possi-

bili trasformazioni di business innescate da queste tecnologie:

la letteratura e casi internazionali hanno dimostrato con ricono-

sciuta evidenza la possibilità che l’IoT porti ad innovazioni tali

all’interno dell’azienda da portare a cambiamenti radicali non

solo nella sua offerta (si pensi al caso di aziende che siano pas-

sate dall’offrire prodotti fisici ad offrire servizi), ma addirittura ad

aprire nuovi mercati e intere nuove aree di business per le aziende.

I risultati attesi e il potenziale dell’IoT

Per quanto riguarda, invece, i risultati attesi relativi all’

adozione

di queste tecnologie in azienda

, anche in questo caso i tre gruppi

di rispondenti hanno fornito risposte simili: in tutti i casi la quota

più rilevante di rispondenti ha dichiarato infatti che i risultati attesi

relativi all’adozione delle tecnologie IoT riguardano la possibilità di

rendere più efficiente la gestione delle operation all’interno dell’a-

ziende, così come (benché in modo minore) la possibilità di utilizzo

dei dati generati dagli oggetti connessi per fornire nuovi servizi.

Emerge dunque una visione di questo paradigma legata soprattutto

ad un concetto di

efficienza dei processi

, più che di strumento per

generare

innovazione di prodotto

, benché l’attenzione ai dati, come

possibili fonti di nuovi servizi, lasci intendere una comunque diffusa

consapevolezza delle aziende coinvolte relativamente al tema della

servitizzazione’ e del fenomeno della ‘datification’ in azienda.

Occorre sottolineare d’altra parte come gli aspetti più prettamente

economici, come ad esempio la possibilità di ridurre i costi medi

di produzione o l’aumento del prezzo medio dei prodotti, non sono

percepiti direttamente come potenziali risultati dei progetti IoT:

questo da un lato potrebbe essere segnale dell’attesa di risultati

più ‘elevati’, strategici, rispetto all’adozione delle tecnologie IoT

(quindi dando maggiore evidenza ad aspetti di efficientamento

dei processi o di creazione di nuovi servizi), dall’altro invece - e

questo pare più probabile anche a fronte dei risultati complessivi

emersi dall’analisi - potrebbe essere dovuto ad una difficoltà da

parte dei rispondenti ad individuare dei benefici specifici relativi

a questo paradigma; se è possibile infatti definire in modo gene-

rale il perimetro dei benefici imputabili a queste tecnologie, risulta

d’altra parte ancora ‘difficile’ da parte degli utenti identificare dei

risultati specifici, quantificabili, relativi a queste tecnologie.

Conclusioni

Dall’analisi emerge dunque un

quadro relativamente omogeneo

dell’adozione e del punto divista sulle tecnologie IoT da parte dei

responsabili d’azienda del campione: a fronte di alcuni casi effetti-

vamente sviluppati che, d’altra parte anche a fronte di alcuni caro-

taggi di approfondimento nella survey, paiono in molti casi ancora

‘abbozzati’ e in una fase pilota, la maggioranza dei rispondenti

sembrano confrontarsi con scetticismo e con scarsa convinzione

con le tecnologie IoT. Da un alto, infatti, i più non ritengono l’ado-

zione di queste tecnologie come un fattore strategico per fare inno-

vazione in azienda; emerge, inoltre, una generale difficoltà nell’in-

dividuare quelli che possano essere i benefici quantificabili di que-

sto paradigma, ovvero nel definire dei piani concreti e stimabili che

rendano chiara e perseguibile una roadmap dell’innovazione che

faccia leva sulle tecnologie IoT. Un altro tema che emerge infine

come significativo freno all’adozione di queste tecnologie in Italia

riguarda le

competenze digitali

e la mancanza percepita di know-

how e di conoscenza, soprattutto tecnologica, dell’IoT.

Figura 3 - Le competenze (‘early adopter’)

Sviluppo software

Analisi dei dati

Organizzazione

Marketing

Elettronica e hardware

Project Management

Design di prodotto

In nessuna area