Table of Contents Table of Contents
Previous Page  30 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 30 / 100 Next Page
Page Background

Marzo 2017

Automazione e Strumentazione

TAVOLA ROTONDA

primo piano

30

utilizzato per identificare i loop di controllo

insoddisfacenti, effettuare la regolazione in

tempi rapidi, e generare un report per monito-

rare le prestazioni complessive del loop di con-

trollo. È uno strumento che non richiede confi-

gurazione e può essere installato in un sistema

DeltaV. Massimizzando le prestazioni del loop,

è possibile ottenere miglioramenti significativi

nell’efficienza globale degli impianti. Anche

la disponibilità del DCS è un fattore che incide

sull’efficienza degli impianti. Emerson offre

soluzioni come il DeltaV Systems Health Moni-

toring e il Guardian Support, che possono, in

modo predittivo, identificare potenziali aree

di rischio sia nell’hardware sia nel software

del DCS. Dopo aver identificato in modo pro-

attivo un potenziale rischio, gli utenti possono

intervenire per mitigare il problema prima che

peggiori tanto da provocare fermi-impianto

imprevisti. Inoltre, negli ultimi anni, abbiamo

assistito a un incremento di nuove tecnologie

di rilevamento che, quando combinate con il

DCS, possono favorire aumenti dell’efficienza

dell’impianto. Un esempio è la soluzione di

monitoraggio degli scaricatori di condensa di

Emerson che, rilevando quando uno scaricatore

di vapore è fuori uso, fornisce un allarme al per-

sonale di impianto, o a un fornitore di servizi

locale, ciascuno dei quali poi può provvedere

rapidamente alla sostituzione dello scaricatore

difettoso, minimizzando così la quantità di

energia (ed euro) andata in fumo”.

Veronesi:

“I moderni DCS si evolvono, da un

lato per rendere sempre più efficienti e flessibili

le funzioni di controllo, dall’altro per espandere

la gamma di funzionalità supportate. Sul primo

versante, le tendenze sono quelle dell’utilizzo

di I/O universali configurabili (che consentono

di ridurre i costi del marshalling e di ottenere

elevata flessibilità nello sviluppo del progetto

e dei collaudi) e quello della standardizzazione

massima nel design sia delle soluzioni hardware

(cabinet, workstation, dispositivi di rete) sia

software (tipicizzazione spinta fino al livello di

intere unità di processo). Da sottolineare, inol-

tre, l’elevata attenzione verso una più ampia

ed efficace integrazione con i sottosistemi e,

in particolare, con quelli deputati alle logiche

di sicurezza (safety systems) con i quali, pur

nel rispetto dei requisiti di segregazione richie-

sti dagli Standard IEC61508/511, condividere

il bus di sistema consente di ottenere validi

benefici funzionali (sincronizzazione, equaliz-

zazione tra database, unificazione dell’interfac-

cia operatore). Sul secondo versante il DCS si

va equipaggiando con un arsenale di pacchetti

aggiuntivi; tra essi, senza pretesa di essere

esaustivi, si segnalano quelli per la gestione

manutentiva del parco strumentazione; per

controlli predittivi multivariabili (APC); per

l’analisi delle prestazioni (razionalizzazione

allarmi e anelli di regolazione); per il monito-

raggio del processo produttivo (riconciliazione

dati, bilanci di massa ed energia, KPI); per la

riduzione dei consumi energetici attraverso

algoritmi di ottimizzazione; per la simulazione

dinamica del processo sotto controllo a fini di

training operatore (OTS) o anche di valuta-

zione di strategie alternative di controllo (simu-

latori). Rimangono invece ancora a livello 3 i

pacchetti di gestione e amministrazione della

produzione che vanno sotto l’ampia etichetta di

MES (Manifacturing Execution System) con i

quali i DCS (e i sistemi di controllo in gene-

rale) vanno potenziando le autostrade di con-

nettività e interscambio dati; non è escluso però

che i sistemi di controllo cerchino di espandersi

al piano superiore, incorporando sempre più le

funzionalità software di ispirazione MES tra

i pacchetti a corredo proponibili da un MAC

(Main Automation Contractor)”.

Quali sono le soluzioni tecniche più promettenti

per i DCS del prossimo futuro e che genere

di innovazione potrebbero portare nel mondo

della produzione?

Ballocchi:

“Un’innovazione rilevante sarà

lo sviluppo di un nuovo concetto di manuten-

zione: la manutenzione autonoma. L’utilizzo di

sistemi di intelligenza distribuita può consen-

tire di realizzare macchine attraverso l’assem-

blaggio di sottosistemi capaci di correggere in

modo smart l’invecchiamento e l’usura. Sot-

tosistemi autoadattivi, pensati non solo per la

migliore gestione delle variazioni delle carat-

teristiche dei materiali da lavorare, ma proprio

per la gestione dell’usura dell’impianto stesso.

Lenze offre già sistemi di autoapprendimento

nel controllo del motion, capaci di far fronte

alle variazioni delle condizioni in cui la mac-

china si trova a operare. Il Template Software

Lenze per la gestione della gamma elettronica

evoluta ne è un esempio: risiede nel control-

ler, collegato in rete, distribuito all’interno dei

moduli macchina. I sistemi Lenze - hardware e

software - facilitano la realizzazione di mac-

chine modulari e sottosistemi integrabili. I con-

trollori Lenze si integrano con Gateway verso il

cloud che amplificano le possibilità di elabora-

zione dati in modo esponenziale. Pensiamo che