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Marzo 2017

Automazione e Strumentazione

TAVOLA ROTONDA

primo piano

26

grati nei DCS vi sono i tradizionali loop di cor-

rente provenienti da attuatori e sensori, oltre

a bus di comunicazione come

Hart

e

FDT

(Field Device Technology) che permettono

una totale integrazione dei componenti. Com-

ponenti, giova sottolinearlo, progettati per fun-

zionare anche in

aree a rischio di esplosione

e per supportare architetture gerarchiche, ad

albero o ridondanti e fail-safe (in modo che

in caso di guasto di un componente, un altro

subentri prontamente).

Engineering e programmazione

L’

interoperabilità

tra dispositivi e la necessità

di apertura agli standard nascenti dell’

Indu-

stria 4.0

sono fattori che stanno premendo per

l’integrazione di standard di automazione come

ISA95, OPC UA, PLCopen, IEC 61850 e quelli

energetici (ISO 50001).

La

programmazione

dei DCS, studiata appo-

sitamente con caratteristiche distribuite, ne

tiene conto. In particolare il software si attiene

al principio per cui il modulo che acquisisce i

dati, quello che li elabora e quello che li attua

possono essere distanti fra loro. L’astrazione

della posizione geografica dei moduli è rag-

giunta assegnando a ciascun

modulo un certo database

di informazioni. Tali infor-

mazioni sono comunque

visibili a livello globale

(stazioni di supervisione

e configurazione) e con-

trassegnate da un identifi-

catore univoco. Le regole

per l’assegnazione degli

identificatori derivano dai

cosiddetti

P&ID

(Process

& Instrumentation Dia-

gram), diagrammi per la

descrizione dei componenti

di un processo distribuito

le cui regole sintattiche e

simboliche sono codificate

nel documento

Ansi/ISA

5.1

. Ogni strumento o funzione del processo

(valvola, serbatoio, controllore, segnali, varia-

bili di ingresso/uscita ecc.) è rappresentato nel

diagramma da un determinato simbolo e da

una sigla che identifica il tipo di algoritmo di

regolazione.

Centrale è anche la norma

Ansi ISA-88

che

si focalizza sull’ingegneria di processo e sulla

riduzione dei costi di realizzazione e manuten-

zione. Lo standard ISA-88 definisce il modello

fisico, le procedure e le ricette nel

controllo

batch

, a loro volta costituiti dall’insieme delle

operazioni e cicli di lavoro. Il modello fisico

che ne sta alla base include la gestione di tutte

le aree di impianto.

La parola all’industria

Per capire meglio il ruolo che i DCS e le

moderne architetture di controllo decentrate

possono svolgere nell’evoluzione del concetto

di industria,

Automazione e Strumentazione

ha

approfondito questa tematica chiedendo l’inter-

vento di alcuni rappresentanti di marchi di rife-

rimento del mondo dell’automazione:

Giorgio

Ballocchi

di

Lenze Italia

,

Massimo Daniele

di

Schneider Electric

,

Giovanni Ronchetti

di

Mitsubishi Electric

,

Marco Tiraboschi

di

Emerson Automation Solutions

,

Massimi-

liano Veronesi

di

Yokogawa Italy

.

I sistemi di controllo distribuito (DCS), che

possono essere considerati dei protagonisti di

Industria 4.0, sono coinvolti in una forte evolu-

zione tecnologica. Quali sono i contributi che

un moderno DCS può dare per rendere più effi-

cienti i processi industriali?

Ballocchi:

“I sistemi DCS di

Lenze consentono oggi di co-

struire impianti assemblando

moduli standard. Questo ridu-

ce i costi di cablaggio, i tempi

di smontaggio e rimontaggio

nelle fasi di precollaudo, i

tempi di test e messa a regime

nelle fasi di collaudo; facilita

l’industrializzazione di nuove

soluzioni, aumenta la flessibi-

lità, perché si possono aggiun-

gere o togliere moduli, aumen-

ta l’efficacia del controllo per-

ché ogni modulo già elabora e

condivide informazioni com-

plesse. Una volta c’erano gli

impianti con quadri a 12 ante,

oggi non più. Gli attuali DCS

consentono, soprattutto, di fare un salto nel ri-

pensare l’architettura dei processi industriali:

le parti di un impianto possono essere conce-

pite come l’insieme di uno stesso organismo.

Pensiamo al nostro corpo. Questo è fatto da un

insieme di cellule dotate di un proprio sistema

di controllo. Ogni cellula è un’entità a sé che

agisce, si mantiene sana, si sostituisce. Strutture

di cellule diverse costituiscono un organo e più

organi coordinati da un sistema centrale costitu-

Giorgio Ballocchi, responsabile

Consumer Goods di Lenze Italia