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MOTION CONTROL

speciale

Automazione e Strumentazione

Marzo 2016

65

macchinari e le apparecchiature commercializ-

zate all’interno dell’Unione Europea.

È significativo notare che la tecnologia del

motore è notevolmente migliorata nel corso

degli anni, soprattutto in termini di abbatti-

mento di

perdite meccaniche, dispersioni di

energia e correnti

. E se da un lato i motori

a elevata efficienza sono più costosi a causa

dei materiali e delle tecniche produttive usate,

dall’altro il risparmio successivo consentirà

di recuperare quanto si è speso. Alcune stime

calcolano che un ritmo di 8 mila ore di opera-

tività lavorativa annua, il costo aggiuntivo di

un motore operativo a efficienza elevata è ripa-

gato in meno di 2 anni.

I motori ad alta efficienza presentano caratteri-

stiche costruttive che comportano una minore

produzione di calore e di conseguenza l’im-

piego di ventole di raffreddamento più piccole.

Si distinguono inoltre per la

qualità dei mate-

riali

utilizzati, per l’ottimizzazione del design

e per l’accuratezza dei componenti e della

meccanica.

Scelte progettuali e approccio

meccatronico

Non può esistere una macchina ad alta effi-

cienza senza adeguate scelte progettuali. Dal

punto di vista hardware, la progettazione del

sistema di controllo può oggi avvalersi di tecno-

logie avanzate, scalabili e interoperabili. Il mag-

gior numero delle funzioni presenti nei moderni

sistemi di controllo automatico rende però sem-

pre più arduo il compito dei progettisti.

Nei sistemi di motion control a elevata dina-

mica tradizionalmente realizzati con servoa-

zionamenti centralizzati sono spesso prescelte

le

architetture decentralizzate

. Le soluzioni

decentralizzate seguono il principio secondo il

quale il controllo dei singoli motori è deloca-

lizzato rispetto al quadro di controllo centrale.

I benefici risiedono nel cablaggio semplificato

dei motori e dei controllori, nel più efficace

comportamento Emc (Electro Magnetic Com-

patibility) e in una più razionale ripartizione

delle perdite termiche.

In questo scenario il successo consolidato dei

fieldbus basati su Ethernet

come EtherCAT,

Ethernet/IP, Profinet, Sercos III e altri ha reso

estremamente più semplice la connessione tra

componenti e sistemi, oltre a separare le diverse

sezioni di una macchina estendendo l’approccio

modulare alla progettazione.

La possibilità di comunicazione tramite bus di

campo aumenta anche le possibilità di tracciabi-

lità, diagnostica e accesso remoto su tutti i com-

ponenti dell’architettura.

Un altro caposaldo a livello progettuale è la

meccatronica

. L’approccio meccatronico è

basato sull’interazione tra

meccanica

,

elettro-

nica

e

informatica

, fondamentale non solo in

fase di progettazione e sviluppo di una nuova

macchina, ma anche in fase di revamping e

retrofitting sulle macchine esistenti. L’approc-

cio meccatronico permette di controllare a priori

del risultato, testando e apportando eventuali

modifiche nella fase preliminare del progetto,

riducendo notevolmente i costi di sviluppo e

progettazione e arrivando alla realizzazione di

un esemplare di macchina definitivo.

Ulteriore aspetto strategico è la

safety

. A

seconda del contesto applicativo, i sistemi di

motion control prevedono sempre più l’ado-

zione della tecnologia STO (safe torque off),

dei controllori di sicurezza e di componenti

conformi a normative specifiche come quelle

igienico-alimentari e antideflagranti.

Il ruolo dell’integrazione

Miniaturizzazione elettronica, architetture distri-

buite, ambienti software user friendly, diffusione

dei fieldbus e nuove tecnologie di progettazione e

dei materiali sono alla base della crescente

inte-

grazione

tra

componenti e sottosistemi

(es.

motori, azionamenti, encoder, sistemi di visione,

sistemi di diagnostica) e

machine

(es. macchine

di processo e macchine di confezionamento).

Questi processi di integrazione impongono

requisiti di

sicurezza

e

sincronizzazione

più

severi. Va poi considerato che la complessità

dei sistemi di Motion Control è in continuo

aumento a causa delle maggiori richieste di fles-

sibilità della produzione. Tali richieste portano

a più frequenti cambi di prodotto e riconfigura-

zioni della linea di produzione.

Lo scenario di riferimento di questa tendenza è

il cosiddetto

plug & produce

, cioè la possibilità

di modificare il layout della linea, aggiungendo

o togliendo singole stazioni, senza necessità di

riconfigurare interamente il sistema. Le mac-

chine stesse sono infatti in grado di riconoscere

i cambiamenti intervenuti e di adattare il pro-

prio comportamento.

Il Motion Control diventa quindi un ambito

dell’automazione per il quale, accanto ai tradi-

zionali requisiti dinamici (velocità, precisione,

affidabilità), sorgono nuove

esigenze di tipo

adattativo e cooperativo

. Contestualmente si

va affermando una linea di evoluzione degli

ambienti di produzione dove è possibile la

coe-

sistenza di operatori umani e robot

. Tutto ciò

richiede l’individuazione di soluzioni intrinse-

camente sicure e capaci di adattare il proprio

comportamento.