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Marzo 2016

Automazione e Strumentazione

SCENARI

approfondimenti

40

mento di persone mo-

tivate al miglioramen-

to continuo.

Dal punto di vista

dell’organizzazione del

lavoro, infatti, la fab-

brica lean richiede po-

litiche gestionali basate

sulla

responsabilizza-

zione

e sull’

incentiva-

zione dei lavoratori

.

Il lavoro

nell’era digitale

Dagli anni 2000 lo

sviluppo delle

tec-

nologie digitali

e del

web 2.0 si è rivelato il

principale

driver dello sviluppo di nuove forme

di organizzazione di lavoro

. Si sono diffusi ad

esempio shared office, fab lab, coworking space e

altre soluzioni che consentono di lavorare da casa

o in luoghi distanti dalla fabbrica e dall’ufficio.

Internet ha potenziato lo spazio delle comuni-

cazioni a distanza, lo spazio della cooperazione,

l’attivazione di sistemi di intelligenza distribuita

fra uomini, tecnologie e macchine. Internet ha

allargato in generale la capacità di gestione della

conoscenza e ha aperto nuovi mercati con appli-

cazioni di e-commerce e di e-business.

Malgrado le apparenze non vi è stata dissolu-

zione delle strutture esistenti, bensì lo sviluppo di

nuove strutture organizzative e di nuove forme di

lavoro, integrate sia scala globale e locale.

Di contro si assiste anche una crescente disoc-

cupazione e una polarizzazione fra lavoro

garantito e lavoro precario. Mentre i contenuti

di lavoro sono diventati mediamente più com-

plessi sia nell’ambito delle

conoscenze astratte

(knowledge worker, professionisti) sia nell’area

del

lavoro manuale

(artigiani, operai specia-

lizzati, maker), i ruoli professionali sembrano

frammentarsi in modalità molto differenziate

(in termini di stabilità, reddito, luoghi di lavoro,

orari, sicurezza, previdenza), oltre a non cor-

rispondere più ai modelli di organizzazione

definiti sul primo

industrialismo o sul

libero professioni-

smo corporativo.

Indubbiamente i nuo-

vi mestieri digitali so-

no necessari per reg-

gere la

competizione

internazionale

, per

sviluppare un’econo-

mia della

terziariz-

zazione

, per sfruttare in pieno le potenzialità delle

tecnologie ICT. Nell’attuale scenario macroeco-

nomico è certamente strategico il

lavoro basato

sulla conoscenza

. Ma non solo quello isolato del

free lance e dello specialista, bensì quello che fa

parte di comunità di lavoratori che impiegano

ogni tipo di sapere per risolvere problemi e fornire

servizi ad alto valore aggiunto.

Il lavoro e l’Industry 4.0

Che si tratti o meno della Quarta Rivoluzione

Industriale, il paradigma dell’

Industry 4.0

avrà un impatto enorme sull’organizzazione

del lavoro. Industry 4.0 significa anzitutto

produzione industriale digitale ad alto tasso di

automazione e connettività. Il concetto delinea

una visione della

fabbrica intelligente

, caratte-

rizzata soprattutto dal controllo in tempo reale

con l’ICT, dal crescente utilizzo di

robot

e

cyber tecnology

, dall’applicazione massiccia

dell’

IoT

alla produzione industriale.

Alcuni studi valutano diverse conseguenze sul

mondo del lavoro. Con l’introduzione dell’IoT

la catena di montaggio non necessita più dell’ap-

porto del lavoratore per operazioni meccaniche,

ma principalmente per attività di

settaggio dei

macchinari

e di

problem solving

. I

prodotti

delle fabbriche 4.0 sono infatti sempre più

per-

sonalizzati

. La figura del consumatore gioca un

ruolo centrale fin dalla fase embrionale del manu-

fatto. La catena di montaggio, grazie all’intercon-

nessione dei macchinari assicurata dall’IoT, è in

grado di comunicare tra le sue diverse componenti

e di gestire le attività fisiche in modo più efficiente

attraverso l’ampio utilizzo di robot. Allo stesso

tempo il lavoratore dovrà risolvere problemi che

il più delle volte non riguardano ostacoli fisici,

ma problematiche nate dai sistemi informatici che

governano la produzione e la logistica.

Altre conseguenze a lungo termine riguarderanno

il cambiamento della visione del lavoro. Essendo

infatti la produzione gestita in forme virtuali, sarà

possibile per i lavoratori tenerla sotto

controllo da

remoto

. Grazie ad esempio a webcam installate

nei punti nodali della catena di montaggio e alle

migliaia di sensori presenti sarà possibile indi-

viduare problemi e risolverli a distanza. Questo

non significa immaginare una fabbrica del futuro

senza lavoratori, completamente gestita dalle mac-

chine. Ma è chiaro che sarà sempre più massiccio

l’impiego di device connessi alla rete aziendale

e alle macchine. La flessibilità della produzione

resa possibile dall’utilizzo dei sistemi cyberfisici

(CPS) e da altre tecnologie, insieme alla diversa

natura della domanda da parte dei consumatori,

consentirà in definitiva

orari di lavoro più flessi-

bili

e la

possibilità di lavorare a distanza

.

Figura 2 - Casa Lean (modello Lean Manufacturing)

Figura 3 - Schema 4 rivoluzioni industriali, Industry 4.0