Automazione_Strumentazione_2

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Automazione e Strumentazione ■ Marzo 2015
AZIONAMENTI EFFICIENTI
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dere il software indipendente dall’hardware e facilitare il
riutilizzo di programmi esistenti.
Omac ha predisposto due standard rivolti al settore delle
macchine per il packaging, PackTags e PackML, con l’o-
biettivo di rendere più facile il monitoraggio delle presta-
zioni delle macchine automatiche e di migliorarne i parame-
tri di velocità e sincronizzazione.
In ambito software giocano un ruolo importante anche gli
strumenti di prototipazione e simulazione concepiti per
verificare la correttezza delle analisi dati e delle traiettorie.
Tali strumenti sono un importante supporto anche per il
corretto dimensionamento degli azionamenti e della catena
cinematica, oltre che per configurare e scegliere i compo-
nenti del sistema di motion control. I tool di simulazione
consentono inoltre di ridurre i costi di ingegnerizzazione.
L’uso di sistemi di prototipazione e simulazione offre la
possibilità di verificare l’interazione tra le macchine e in
particolare tra le parti in movimento aumentando la possi-
bilità di procedere a successive revisioni del progetto prima
che ne inizi la costruzione fisica.
Il ruolo dell’integrazione
Miniaturizzazione elettronica, architetture distribuite,
ambienti software grafici user friendly, diffusione dei
fieldbus e nuove tecnologie stanno ponendo l’accento sul
tema dell’integrazione tra componenti e sottosistemi (es.
motori, azionamenti, encoder, sistemi di visione, sistemi di
diagnostica) e machine (es. macchine di processo e mac-
chine di confezionamento).
Questi processi di integrazione impongono requisiti di sicu-
rezza e sincronizzazione più stringenti, da macchina a
macchina e da ciascuna macchina al controllo di impianto.
Va poi considerato che la complessità del controllo del
movimento è in continuo aumento a causa delle maggiori
richieste di flessibilità della produzione. Tali richiesto por-
tano a più frequenti cambi di prodotto e a riconfigurazioni
della linea di produzione e delle interfacce tra macchina e
macchina.
Lo scenario di riferimento di questa tendenza è il cosiddetto
plug & produce, cioè la possibilità di modificare il layout
della linea, aggiungendo o togliendo singole stazioni modu-
lari, senza necessità di riconfigurare interamente il sistema.
Le macchine stesse sono infatti in grado di riconoscere i
cambiamenti intervenuti e di adattare il proprio comporta-
mento. È evidente che questi scenari sono particolarmente
e critici nei casi in cui l’interazione tra le macchine coin-
volge parti in movimento che condividono lo stesso spazio
di lavoro.
Il motion control diventa quindi un compito per il quale,
accanto ai tradizionali requisiti (velocità, precisione, affida-
bilità), sorgono nuove esigenze di tipo adattativo e coo-
perativo. Contestualmente, è ormai affermata una linea di
evoluzione degli ambienti di produzione che mira a rendere
possibile la coesistenza di operatori umani e di robot e
che richiede quindi l’individuazione di soluzioni intrinseca-
mente sicure e capaci di riconoscere i cambiamenti nell’am-
biente e di adattare il proprio comportamento. ■