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ENERGIA

applicazioni

Automazione e Strumentazione

Gennaio/Febbraio 2015

63

zione abbastanza comune in ambito industriale.

La centrale è di tipo a contropressione (backpres-

sure) ed è caratterizzata dalla presenza di due cal-

daie separate, che forniscono vapore a due livelli

di pressione distinti, 65 e 40 bar, convogliati su

due collettori di alta e media pressione, indicati

come AP ed MP nel seguito della trattazione.

Due turbine vapore sono connesse ai due col-

lettori, entrambe con scarico verso il collettore,

comune, a bassa pressione, indicato nel seguito

come collettore BP.

Sono inoltre presenti attemperamenti su entrambe

le caldaie e sul collettore di bassa pressione. La

υ

figura 1

mostra lo schema semplificato della

centrale termica.

La produzione utilizza il vapore prelevato al col-

lettore a bassa pressione e, a causa della specifica

natura dei forni di cristallizzazione del prodotto,

che operano con precise sequenze di produzione,

preleva quantità di vapore che sono fortemente

variabili nel tempo. Queste

continue variazioni

nel prelievo di vapore BP, unite alla necessità di

regolazione delle frequenza delle turbine, con-

siderato che l’impianto opera in isola elettrica,

costituiscono una continua e forte

perturba-

zione

.

La centrale termica è caratterizzata da un

ulteriore fattore che rende la gestione complessa e

impegnativa. Le due caldaie e, soprattutto, le due

turbine, sono caratterizzate da rendimenti fra loro

molto differenti. In particolare, la turbina di AP è

di costruzione più recente rispetto a quella MP ed

ha uno specifico di produzione significativamente

più elevato.

La ripartizione di carico fra le turbine, sebbene

importante ai fini dell’efficienza generale, deve

però essere operata con attenzione: da esperienza

pratica è noto che, nel caso la turbina di AP sia

portata ad alto carico e il relativo attuatore si

posizioni oltre il 92 - 93%, la sua capacità di par-

tecipare al controllo di frequenza cala drastica-

mente e sale la probabilità di perdere il controllo

della frequenza con conseguente rischio di trip di

impianto.

L’implementazione di un sistema APC di super-

visione e controllo della Centrale Termica che

provvede a

ottimizzare la gestione della cen-

trale

è la soluzione ideale per questo caso.

Al fine di controllare la ripartizione del carico e

massimizzare i rendimenti è opportuno variare il

carico delle due turbine AP ed MP. In realtà, la

centrale termica considerata opera in isola e non è

opportuno muovere separatamente la produzione

delle turbine AP ed MP, visto che il totale della

produzione deve rimanere pari al consumo istan-

taneo da parte dei carichi di stabilimento.

È ovvio quindi che, ad ogni diminuzione nella

produzione della turbina MP deve coincidere un

analogo incremento nella turbina AP, in modo

che l’azione del sistema APC non vada a creare

scompensi sulla frequenza di rete.

Al fine di mantenere i due alternatori ad un fat-

tore di potenza paragonabile, si è implementato

un

sistema di regolazione automatica

della

tensione di macchina che provvede a riequili-

brare automaticamente i fattori di potenza delle

due macchine man mano che la produzione viene

spostata dal sistema APC.

La

υ

tabella

presenta le principali variabili del

sistema APC per la Centrale Termica. Si noti che

il sistema APC è, per la natura stessa dell’im-

pianto, interagente con il controllo del processo

principale. Per semplicità la tabella riporta le sole

variabili della centrale termica.

Esecuzione del progetto

Uno degli aspetti chiave nella esecuzione del pro-

getto è la presenza di una cooperazione continua

e fattiva da parte del fornitore e del cliente.

La natura stessa della tecnologia richiede una

comprensione completa del processo

, compresi

i suoi limiti e colli di bottiglia, da parte del for-

nitore APC. Sebbene sia estremamente utile che

il fornitore abbia già un rilevante know-how sul

processo, è altrettanto importante che vi sia conti-

nuo scambio di informazioni con l’utilizzatore al

fine di identificare gli aspetti più specifici di ogni

singolo impianto.

Nel caso del progetto Co.Pro.B. di Pontelongo

si è creato un team di lavoro coeso e proattivo,

formato da personale di differenti aziende (Co.

Pro.B., Bartucci SpA, ABB ed iProcess) e con

esperienza completa nei vari settori richiesti: dal

processo all’Energy Efficiency, dall’automazione

alla produzione, dal controllo di processo alla

strumentazione in campo.

Vari fattori rendevano particolarmente complesso

il progetto e fra questi possiamo ricordare:

- Tempistiche di progetto particolarmente com-

presse e sfidanti;

- Presenza di sistemi di automazione separati

e forniti da parte di vendor diversi per le aree

coperte dal sistema APC: evaporazione, cen-

trale termica e turbine.

Relativamente al primo punto, è il caso di ricor-

Tabella - Variabili

principali Sistema APC