MARZO 2018
AUTOMAZIONE OGGI 404
così la conformità della produzione con
tempi di fermo minimi”.
Kehl:
“Senza dubbio raccogliere dati
permette di ottimizzare l’efficienza
produttiva, facilitando l’identificazione
degli ambiti su cui intervenire per ri-
durre consumi e inefficienze. A mio pa-
rere, tuttavia, in
ambito alimen-
tare la raccolta
dati è funzionale
soprattutto a
garantire la qua-
lità dei prodotti.
Questo signi-
fica maggiore
sicurezza per il
cliente finale, ma
ha comunque
degli importanti
risvolti anche in
termini di pro-
fitto per il produttore. L’integrità dei
prodotti alimentari è un requisito fonda-
mentale per le aziende produttrici, non
solo per l’offerta di prodotti di qualità,
ma anche per la buona reputazione del
brand. Disporre di sistemi in grado di as-
sicurare la qualità dell’alimento prepa-
rato rappresenta quindi uno strumento
di differenziazione dal resto del mercato,
giustificando anche ragionevoli maggio-
razioni di prezzo”.
Morganti:
“Come già citato, la tracciabi-
lità dei processi ha un ruolo importante
nell’efficientamento dei processi produt-
tivi. E sicuramente il monitoraggio dei
processi produttivi è uno degli ambiti
dove si sta facendo sentire
con più forza il contributo
dell’automazione. I nuovi
meccanismi di produzione
e i modelli teorizzati da
Industry 4.0 vedono prota-
gonisti i dati, che vengono
raccolti durante tutte le fasi
operative e permettono di
avere un modello digitale
non solo del prodotto
(specialmente in campo
alimentare), ma anche
dell’intero processo pro-
duttivo, per permettere la
sua definizione, ottimizzazione, modifica,
ma anche il costante monitoraggio dei
processi e il sollecito intervento in caso
di inconvenienti. Questo permette alle
aziende del food&beverage di incremen-
tare in modo evidente la flessibilità delle
capacità produttive, così da rispondere
in modo più veloce alle variazioni delle ri-
chieste del mercato. Permette inoltre una
maggiore competitività nel confronto con
industrie internazionali in cui la produ-
zione è caratterizzata da costi operativi e
fissi più contenuti, che si ripercuotono in
prodotti finiti estremamente più competi-
tivi in termini di puro prezzo”.
Cavallaro:
“La digitalizzazione delle in-
formazioni rende possibile la connettività
a tutti i livelli di fabbrica. Una tecnologia
di automazione smart è in grado di rac-
cogliere dati e convertirli in informazioni
utili per operatori o per sistemi ciberfisici
collaborativi, per offrire vantaggi eccezio-
nali e all’istante in termini di flessibilità,
sicurezza, efficienza e semplicità. Il tutto
per ridurre il time-to-market che, oggi più
che mai, in un mondo connesso e sempre
online, dove le produzioni di massa dell’in-
dustria alimentare hanno ceduto il passo a
lotti piccoli e per prodotti molto persona-
lizzati, è un vantaggio competitivo molto
rilevante. Abbiamo sviluppato una piatta-
forma di automazione industriale flessibile
e connessa capace di comunicare in senso
sia orizzontale sia verticale all’interno della
fabbrica. Tramite il software è possibile
avere accesso a una serie di dati in tempo
reale dai singoli macchinari, a livello oriz-
zontale, e convertirli in informazioni utili
per tutte le fasi del processo produttivo. A
livello verticale è invece possibile inviare i
dati alle funzioni di intralogistica, comuni-
cando con sistemi ciberfisici come gli AGV
(Automated Guided Vehicle), che auto-
matizzano anche le movi-
mentazioni dei materiali
all’interno della fabbrica,
in funzione dei processi
produttivi attivati sulla fi-
liera produttiva. Possibilità
oggi disponibili solo grazie
alla digitalizzazione dell’e-
lettromeccanica, senza la
quale non sarebbe possi-
bile migliorare l’efficienza
per la produzione di ogni
singolo prodotto”.
Santandrea:
“I dati e le
informazioni hanno as-
sunto ormai un valore e un’importanza
strategica per tutte le aziende, quindi
anche per quelle alimentari. Disponiamo
di soluzioni innovative per la raccolta dati,
ma è fondamentale l’interconnessione
Michael Kehl
di Phoenix Contact
Paola Morganti
di Rittal