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GENNAIO-FEBBRAIO 2018

AUTOMAZIONE OGGI 403

38

AO

PANORAMA

vabili al 28% dei consumi complessivi e

al 55% del mix elettrico, la diminuzione

della dipendenza energetica dall’estero di

oltre dieci punti percentuali (dal 76% nel

2015 al 64% nel 2030). Un obiettivo che

hamolto colpito e ha raccolto il plauso so-

prattutto del mondo dell’ambientalismo è

quello per il quale l’Italia punta ad abban-

donare completamente la generazione

elettrica a carbone entro il 2025.

Un fattore rilevante in questo scenario

continueranno a rappresentarlo le inizia-

tive e le soluzioni per aumentare l’effi-

cienza energetica, dove giocano un ruolo

decisivo le innovazioni tecnologiche e

in particolare le tecnologie dell’automa-

zione. Nel documento di presentazione

della SEN si segnala come l’Italia presenti

già performance elevate in termini di ef-

ficienza energetica rispetto agli altri Paesi

europei. L’obiettivo della nuova strategia

è di favorire le iniziative per la riduzione

dei consumi con il miglior rapporto costi/

benefici per raggiungere nel 2030 il 30%

di risparmio rispetto al tendenziale fissato

nel 2030, nonché di dare impulso alle fi-

liere italiane che operano nel contesto

dell’efficienza energetica come edilizia e

produzione e installazione di impianti.

Nel ridurre ulteriormente i consumi finali

(-10 Mtep/annui nel 2030 rispetto al ten-

denziale), vanno prevenuti costi marginali

crescenti puntando sul miglioramento

delle tecnologie e su strumenti sempre più

efficaci. Da notare inoltre che l’efficienza

energetica contribuisce trasversalmente a

raggiungere gli obiettivi ambientali di ri-

duzione delle emissioni e garantire la sicu-

rezza di approvvigionamento attraverso la

riduzione del fabbisogno energetico.

Per avere un’idea dei vantaggi di una

strategia che fa leva sulle tecnologie per

l’efficienza è interessante esaminare i risul-

tati di un recente Rapporto realizzato da

Confindustria con il supporto scientifico di

RSE ed Enea, L’analisi evidenzia il grande

potenziale di efficienza per il nostro Paese,

nonostante si sia già fatto molto negli ul-

timi vent’anni in termini di investimenti:

secondo il Rapporto, nel periodo 2020-

2030 si potrebbero ottenere riduzioni

cumulate della fattura energetica per 85,8

MTep e delle emissioni climalteranti per

337 Mton CO₂ con un complessivo im-

patto positivo sul sistema economico per

circa 106,8 miliardi di euro.

Resta ora da verificare se si realizzeranno

le condizioni adeguate per esprimere

tutte le potenzialità che la nuova SEN con-

tiene. Ne hanno accennato gli stessi mini-

stri in sede di presentazione del Piano. Una

prima questione riguarda le infrastrutture:

“non si può trasformare inmodo sicuro ed

efficiente il sistema elettrico e fare a meno

del carbone se non si realizzanoper tempo

reti e sistemi di accumulo, oltre che usare

le risorse già esistenti; non si può garantire

la sicurezza e la diversificazione dell’ap-

provvigionamento di gas se si blocca ogni

infrastruttura necessaria; non si può an-

dare incontro all’innovazione e impiegare

vari anni a dare il via a nuove iniziative”.

Non si può nascondere la preoccupazione

per le reazioni negative a livello locale nei

confronti dei progetti di nuove infrastrut-

ture: sarà necessario quindi sia da parte

delle amministrazioni pubbliche sia delle

imprese accompagnare ogni intervento

con opportune iniziative relazionali e co-

municative che possono anche esplicitare

una modalità nuova di impostare il rap-

porto tra un’impresa e il contesto territo-

riale. Una seconda condizione è relativa ai

costi della transizione: “sono ben noti gli

effetti delle fin troppo generose politiche

di sostegno alle fonti rinnovabili elettriche

dello scorso decennio”. Durante la fase di

consultazione che ha preceduto la presen-

tazione della SEN si è notata la difficoltà

ad abbandonare il concetto di ‘incentivo

su misura’ e ciò nonostante il fatto che

“l’evoluzione tecnologica e un’attenta

regolazione offrano l’opportunità di fare

efficienza e produrre ormai energia da

rinnovabili a costi sostenibili”. Sembra in-

vece più utile un approccio efficiente “ba-

sato prevalentemente su fattori abilitanti

e misure di sostegno - se necessarie - che

mettano in competizione le tecnologie e

le stimolino a continui miglioramenti sul

lato dei costi, sia una condizione impre-

scindibile per la sostenibilità della transi-

zione energetica”.

Da ultimo va considerato il problema della

compatibilità tra obiettivi energetici ed

esigenze di tutela del paesaggio che per

un Paese come l’Italia non è di poco conto.

È un tema che riguarda soprattutto le fonti

rinnovabili con maggiore potenziale resi-

duo sfruttabile, cioè eolico e fotovoltaico.

“Poiché siamo convinti - hanno dichiarato

i Ministri - che la tutela del paesaggio sia

un valore irrinunciabile, sarà data prio-

rità all’uso di aree industriali dismesse,

capannoni e tetti, oltre che ai recuperi di

efficienza degli impianti esistenti. Tutta-

via, queste opzioni non sono sufficienti

per gli obiettivi perseguiti. Dunque, pro-

poniamo di procedere, con Regioni e am-

ministrazioni che tutelano il paesaggio,

alla individuazione di aree, non altrimenti

valorizzabili, da destinare alla produzione

energetica rinnovabile”.

Proiezione dello scenario SEN al

2050: produzione di energia elettrica

per fonte (TWh).

Fonte RSE

Foto tratta da www.pixabay.com