NOVEMBRE-DICEMBRE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 402
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a cui tutti accediamo dai nostri device portatili? Nonostante
il diffuso uso ‘consumer’, permangono alcune resistenze da
parte di alcune aziende che ancora fermano o rallentano i
processi di digitalizzazione e di migrazione verso il cloud. In-
tanto, se ci si limita a utilizzare il cloud solo come uno spazio
di archiviazione, accessibile da qualunque punto e in qualsiasi
momento, la transizione non è complessa.
Le stesse tematiche di sicurezza in questo caso sono limitate a
un controllo dei flussi dei dati dall’interno all’esterno e a una
oculata gestione dei dispositivi mobili utilizzati. Ma se il cloud
viene utilizzato in maniera più estesa, sfruttandone anche le
potenzialità analitiche, e per alimentare i sistemi aziendali, il
discorso cambia sia in termini di organizzazione e competenze
richieste, sia in termini di sicurezza. L’impatto in questo caso
è significativo e richiede un’adeguata preparazione da parte
delle aziende. La sicurezza informatica (con le sue tre dimen-
sioni della riservatezza, dell’integrità e della disponibilità del
dato) è il vero muro da superare, ma troppo spesso ci si di-
mentica che non è tenendosi il dato in casa che lo si mette
al sicuro, anzi: i server privati spesso richiedono un impegno
sia economico sia di risorse più importante rispetto al cloud, e
nonostante questo difficilmente ha standard di sicurezza com-
parabili.
Nel caso ci si dovrà concentrare sul fatto che le infrastrutture
di oggi sono spesso e volentieri multicloud, ovvero utilizzano
differenti cloud per diverse applicazioni: questo aumenta in
maniera esponenziale la superficie di attacco e il numero di
backdoor. Dunque occorre pensare all’aspetto security già a
partire dalla fase preliminare di un nuovo progetto o amplia-
mento, per non doversi ritrovare in una fase successiva a ricer-
care e utilizzare soluzioni di difesa non efficaci.
La giusta scelta dipende dall’applicazione
Il cloud non è un ‘mantra’ da seguire a tutti i costi. Per questo,
per esempio, Predix, la piattaforma di GE Digital per le attività
di storicizzazione e analisi dei dati distribuita e supportata in
Italia da ServiTecno, lascia all’utilizzatore la scelta di un’instal-
lazione ‘on premise’, su dispositivi mobile o su cloud.
Ma è soprattutto scegliendo l’approccio cloud-based che le
piccole e le grandi aziende potranno sfruttare le caratteristi-
che native di elasticità e scalabilità del sistema: dimensionando
il sistema si possono gestire piccole applicazioni fino ad arri-
vare (ad esempio) ai dati provenienti da tutte le turbine degli
aerei di GE, che rappresentano circa l’80% degli aeroplani del
mondo. All’interno di Predix un ruolo di rilievo è giocato da Hi-
storian, la soluzione GE Digital per la storicizzazione dei dati di
processo adottata in migliaia di installazioni in tutto il mondo.
Historian raccoglie, memorizza e normalizza le serie storiche
di dati relativi ai processi industriali raccolti dai sensori. Queste
informazioni consentono l’analisi in tempo reale dei problemi
relativi alle performance degli asset, consentendo alle aziende
manifatturiere di migliorare l’efficienza operativa e la manu-
tenzione.
Historian è una soluzione agevolmente scalabile, che si in-
stalla in pochi minuti per gestire applicazioni di piccola taglia,
e che può essere facilmente estesa fino a supportare centinaia
di utenti e milioni di data point. Consentendo di collegare i
dispositivi di campo al cloud e di integrarli nativamente con
Predix, Historian trasforma un semplice storicizzatore in uno
strumento di supporto ai processi decisionali.
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Servitecno
www.servitecno.itHistorian raccoglie, memorizza e normalizza le serie storiche di dati relativi ai processi industriali raccolti dai sensori