SETTEMBRE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 400
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giorni”. Ha quindi proseguito Rigamonti:
“La stampa 3D è in grado di ridurre questi
tempi a due, quattro e sei giorni; inoltre,
faremo promozioni davvero imperdibili
in occasione del lancio…”
Automazione Oggi:
Quali ragioni, dun-
que, l’hanno portata a decidere di instal-
lare una soluzione per la prototipazione
rapida? Esigenze della clientela o volontà
di ampliare il business?
Matteo Rigamonti:
“L’attività online
ha attualmente superato di almeno 10
volte le nostre aspettative: basti pen-
sare che il fatturato di Weerg previsto
per il 2017 sarà circa 12 volte superiore
a quello del 2016. Per pura curiosità
intellettuale, poi, negli ultimi anni ho
testato personalmente, installando nel
mio ufficio almeno sei diversi modelli di
stampanti 3D di varie tecnologie. Dopo
molte prove sono arrivato alla conclu-
sione che, a parte alcune applicazioni
specifiche, come l’oreficeria o il dentale,
le stampanti 3D attuali rappresentino
una dolorosa perdita di tempo. Il motivo
per cui abbiamo cambiato idea e deciso
di acquistare la stampante HP JET Fusion
4200 è che si tratta di un’attrezzatura
assolutamente innovativa, in grado di
offrire al cliente oggetti in plastica con
tolleranze del tutto simili a quelle che
si ottengono con la stessa plastica nel
CNC. Il tutto a un prezzo e con tempi di
produzione addirittura inferiori: basti
pensare che cominciano a essere decine
i clienti che ordinano 500, 1.000 o addi-
rittura 5.000 pezzi. Tutto questo a costi
sensati e con consegne in pochi giorni
dall’invio del file”.
A.O.:
Come si integrano secondo lei proto-
tipazione e lavorazioni CNC ‘tradizionali’?
Non sono tecnologie ‘concorrenti’?
Rigamonti:
“Per il momento nel nostro
reparto produttivo si integrano e si com-
pletano. La stampa 3D porta da un lato
la prototipazione veloce di tutte quelle
morfologie non fattibili in CNC, dall’altro
la possibilità di realizzare tirature anche di
migliaia di pezzi con tempi estremamente
rapidi e a costi competitivi. Per il metallo,
per esempio, con la stampante 3D non si
ottengono risultati paragonabili a quelli
della lavorazione CNC, in tal caso dunque
non vi è concorrenza, probabilmente un
‘pericolo’ di sostituzione tecnologia vi è
per la pressofusione in basse tirature”.
A.O.:
Quale tecnologia di prototipazione,
in particolare, avete scelto?
Rigamonti:
“La soluzione HP JET Fusion
4200, oltre a essere enormemente più
veloce di qualsiasi altra tecnologia 3D,
lavora materiale plastico con caratteri-
stiche del tutto simili a quello lavorato
in CNC e offre convenienza anche per
basse tirature.
Inoltre, HP è una grande realtà multina-
zionale con lo spirito e le disponibilità
economiche per sfidare e vincere in un
mercato fatto prevalentemente di pic-
cole aziende produttrici”.
La tecnologia MultiJet Fusion è stata del
resto pensata per poter essere adottata
da subito per la produzione di piccole e
medie serie di componenti definitivi, af-
fiancando le lavorazioni meccaniche tra-
dizionali. Progettata specificatamente
per ambienti di produzione, è andata
ad ampliare il ricco parco macchine di
Weerg, che già prima comprendeva
due torni Mazak Integrex multi-
tasking in 5 assi in
continuo com-
pletamente
robotizzati
e quattro
frese Hermle
C42U con 234 utensili,
dotate ognuna di caricatore a pallet
Lang Eco-Compact 20 da 20 slot. Desti-
nato inizialmente a lavorazioni in Nylon
PA 12, il sistema HP 3D verrà successi-
vamente esteso ad altri materiali. Im-
portante anche per Weerg l’eccellente
qualità di stampa garantita da HP, che
non richiede operazioni artigianali di
finitura: HP JET Fusion 4200 lavora in
linea con una pallinatrice ceramica con
microsfere Lancet, progettate specifi-
catamente per oggetti stampati in 3D,
garantendo ottimi risultati.
A.O.:
Quanto pensa arriverà a contare
la produzione tramite prototipazione ri-
spetto le lavorazioni CNC per il suo busi-
ness?
Rigamonti:
“Siamo piacevolmente
sorpresi dal fatto che, dopo poche set-
timane dall’installazione, abbiamo già
esaurito la capacità produttiva della
prima macchina e siamo in trattativa per
la seconda. È ancora prematuro, ma a
questo punto non saremmo così stupiti
se in sei mesi CNC e stampa 3D potes-
sero pareggiare in termini di fatturato”.
A.O.:
Quali ostacoli vede allo sviluppo del
mercato del 3D printing in Italia?
Rigamonti:
“A livello industriale, la
stampa 3D è un servizio totalmente
inedito che sicuramente darà vita a un
nuovo mercato, rivolgendosi a settori
trasversali in diversi ambiti merceologici.
Vi sono già numerose esigenze latenti
che, grazie a questa tecnologia, avranno
finalmente modo di esprimersi e alle
quali risponderemo con la consueta ef-
ficienza che contraddistingue il modello
di business di Weerg.
D’altra parte, come ‘outsider’, ho no-
tato una certa rigidità nel settore della
meccanica: vi sono operatori che lavo-
rano con il tecnigrafo o addirittura di-
segnano a stecca e matita e ritengono
che il computer sia un’inutile forzatura;
altri programmano a bordo macchina
pezzi decisamente complessi, perché
ritengono che il CAM sia una perdita di
tempo. Va detto che in questo mondo
si respira molta sincera passione, ma
l’innovazione della stampa 3D, anche
se non immediata e travolgente, ha co-
minciato a insinuarsi nel settore e non vi
è nulla, se non la tecnologia stessa, che
potrà fermarla”.
A.O.:
In futuro pensa che le lavorazioni
CNC siano destinate a essere ‘soppiantate’
dalla stampa 3D?
Rigamonti:
“Sì, ma sicuramente non a
breve scadenza. Per fare un parallelismo,
nel settore della stampa tradizionale
negli anni ’90 l’avvento dei sistemi digi-
tali fece pensare a una sparizione veloce
della vecchia tecnologia offset. Oggi, a
distanza di quasi 25 anni, le due tecno-
logie convivono ancora felici e in ottima
salute”.
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Weerg -
www.weerg.comApplicazioni della stampa 3D: alcuni
esempi concreti