SETTEMBRE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 400
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In questo modo è possibile gestire la tracciabilità dei contenitori anche durante la mo-
vimentazione logistica, a bordo dei carrelli trasportatori o al transito di varchi, tramite
portali di lettori per la lettura su più lati. Durante le fasi di trasporto logistico i contenitori,
e dunque i tag applicati su di essi, non si trovano in posizione predeterminata e quindi
occorre disporre di ampi campi di lettura per l’acquisizione del dato.
In ambienti con grande presenza di metallo il campo Rfid viene spesso perturbato, gene-
rando lobi di lettura anche molto differenti da quelli ottenibili in ambiente di laboratorio.
Per ovviare a fenomeni di lettura involontaria di tag nell’ambiente circostante i moderni
lettori Rfid sono spesso dotati di funzioni intelligenti di filtraggio e aggregazione dei dati
e gestione automatica della potenza di lettura. Seppur presenti tali accorgimenti soft-
ware, una corretta progettazione della soluzione in termini di posizionamento dei lettori
e dei tag è sempre fondamentale. Inoltre per una lettura manuale da parte degli opera-
tori sono disponibili dei lettori portatili Rfid che spesso uniscono le funzioni di lettura
Rfid con un’interfaccia utente a display per un’immediata disponibilità dei dati letti e la
possibilità di comunicazione remota wireless.
Perché Rfid
La tecnologia Rfid permette di realizzare un sistema di tracciabilità in condizioni indu-
striali gravose, dove tecnologie di identificazione presentano spesso molti limiti. I cartel-
lini cartacei applicati ai contenitori rischiano di sporcarsi, risultando illeggibili, oppure di
staccarsi durante il trasporto, creando una grossa falla nella tracciabilità dei dati. Anche
le tecnologie di codici 2D marcati
su metallo (DPM), pur essendo più
robuste ai fenomeni sopra citati,
presentano dei limiti in termini di
distanza di lettura, in quanto tipica-
mente devono essere letti da dispo-
sitivi a telecamera o da lettori bran-
deggiabili a corta distanza. I lettori
industriali Rfid non presentano par-
ti in movimento, non contengono
componenti ottici delicati e tipica-
mente sono progettati con un alto
grado di protezione IP e per il fun-
zionamento in un ampio range di
temperature. Queste caratteristiche
li rendono indicati per applicazioni
in presenza di vibrazioni e agenti
contaminanti. Inoltre la memorizza-
zione dei dati direttamente a bordo
dei trasponder permette l’identifi-
cazione del contenitore stesso anche al di fuori della linea di produzione, ad esempio
da parte di terzisti che ricevono i materiali per effettuare lavorazioni parziali (ad esempio
trattamenti termici o chimici).
Benefici per il cliente
Grazie all’adozione della tecnologia Rfid è stato possibile realizzare una tracciabilità dei
materiali attraverso l’intero processo produttivo, ottimizzando l’affidabilità dei dati e la
disponibilità dell’informazione in tempo reale. L’acquisizione dati avviene in maniera au-
tomatica, ad esempio all’ingresso di una macchina utensile o al passaggio di un portale
in ingresso/uscita a una zona di produzione. In questo modo i tempi di acquisizione dati
e gli errori manuali di immissione vengono ridotti al minimo. Un altro beneficio molto
importante si ha in termini di manutenzione dei dispositivi, che risulta ridotta drastica-
mente rispetto a lettori ottici grazie all’assenza di parti in movimento e finestre traspa-
renti che richiedono manutenzione periodica e accurata.
WG Rfid di Anie Automazione
@ANIEAutomazione,
www.anieautomazione.it-
www.anie.itIl WG Rfid di Anie
Automazione
Nell’ambito di Anie Automazione, le prin-
cipali aziende fornitrici di tecnologia Rfid
in Italia hanno dato vita a un gruppo di
lavoro volto a diffondere informazioni su
caratteristiche e applicabilità della tec-
nologia Rfid industriale; condividere e
supportare gli sviluppi della normativa di
settore; quantificare e studiare il mercato.
Ciò attraverso la pubblicazione di articoli
sulla stampa specializzata e di guide di
approfondimento tecnologico; la parteci-
pazione ad eventi e workshop; attività di
lobby e di monitoraggio dei tavoli tecnici
degli enti normatori di riferimento; la rea-
lizzazione di indagini statistiche e analisi di
mercato. Queste iniziative sono motivate
dal sempre maggiore utilizzo delle solu-
zioni di identificazione a radiofrequenza
per l’ottimizzazione globale dei processi
industriali in ottica di smart factory. Non è
un caso che nell’elenco dei beni abilitanti
la trasformazione tecnologica e digitale
delle imprese in chiave 4.0 che possono
attivare l’iperammortamento al 250%,
tra le attrezzature legate all’industria di
nuova generazione, figurino i dispositivi
per l’identificazione automatica dei pro-
dotti (Allegato A, Legge di Bilancio 2017).