SETTEMBRE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 400
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AO
TUTORIAL
agiscono direttamente in caso di emergenza o necessità, in caso
di sbandata riportando il veicolo sul suo percorso o frenando se
la distanza di sicurezza dalle vetture antistanti si riduce eccessi-
vamente. Molti autoveicoli oggi in commercio sono dotati di tali
tecnologie supportandoci nelle manovre di parcheggio, di fre-
nata di sicurezza o nella conduzione entro le linee delle corsie.
Altri esempi meno tangibili dai conducenti e che rientrano in tale
livello di autonomia sono tutti quei dispositivi di ausilio come la
gestione autonoma della trazione per armonizzare la guida o la
gestione autonoma della propulsione in caso di motori ibridi.
Si parla di veicoli autonomi di livello 3 quando il conducente
può, in alcune situazioni, staccare le mani dal volante e lasciare
che siano i sistemi di bordo a gestire il movimento. Solitamente
questo avviene in autostrada o comunque in zone dove non è
presente traffico. Il
computer di bordo
monitora l’ambiente
circostante e agisce su
accelerazione, freni e
sterzata conducendo
la vettura verso la
propria destinazione.
Il conducente deve
comunque sempre es-
sere attento e pronto a
ripristinare la modalità
di controllo manuale.
Le self-driving car di li-
vello 4 operano senza
difficoltà in ogni sce-
nario, anche quello
urbano o in presenza
di traffico intenso. Un conducente è comunque presente a bordo
e deve monitorare la situazione. Può assumere il controllo del
veicolo se lo desidera. Il livello 5 sarà contraddistinto da autovei-
coli senza volante né pedali che non potranno essere condotti da
persone ma solo dal software di bordo e per cui l’abitacolo sarà
completamente ridisegnato per ospitare persone che potranno
occuparsi di varie attività tranne quella della conduzione del
veicolo. Le vetture a guida autonoma di livello 5 non richiede-
ranno alcun intervento diretto da parte di chi si trova a bordo e
potranno essere trasformate all’occorrenza in uno spazio ambu-
lante per l’intrattenimento o per la produttività.
La rivoluzione tecnologica
Il percorso verso la self driving car (AV, Autonomous Vehicle) è
già iniziato da anni dai principali attori del mercato. Possiamo già
gustarci questo progresso stando su un’auto che, individuando
l’adeguato spazio di manovra, riesce a parcheggiare autonoma-
mente oppure facendo condurre le nostre auto su semplici per-
corsi dal software di bordo attraverso un insieme di tecnologie
denominate Adas (Advanced driver-assistance systems). Il valore
di tale mercato nel 2016 è stato di quasi 15 miliardi di euro nel
mondo con una crescita di dispositivi implementati di circa il
50% in due soli anni. Alcune tecnologie in particolare manten-
gono tassi di crescita più elevati rispetto ad altre come quelle dei
sistemi di visione che permettono l’osservazione dello spazio cir-
costante in funzione delle diverse situazioni di guida.
Il numero di dispositivi Adas montati, come per esempio quelli
per facilitare la visione notturna o per segnalare la posizione di
altri veicoli nell’angolo cieco, sono cresciuti da circa 90 milioni di
unità nel 2015 a oltre i 140 milioni di unità l’anno scorso.
I veicoli a guida autonoma ai vari livelli indubbiamente inaugure-
ranno una vera e propria era per il trasporto, ma l’industria deve
ancora superare alcuni ostacoli prima che tale obiettivo possa es-
sere considerato raggiunto. Si assiste quotidianamente a fenomeni
indotti da tale disponibilità tecnologica che portano a dover con-
siderare non solo il livello di affidabilità di tali dispositivi ma anche
i nuovi atteggiamenti dei conduttori che potranno fidarsi delle
capacità degli autoveicoli di prendere decisioni. Analogamente
deve essere studiato e risolto il fenomeno contrario che porta i
conducenti ad affidarsi troppo alle possibilità di guida autonoma
determinando conse-
guentemente un ele-
vato livello di rischio.
Le attuali capacità dei
dispositivi Adas de-
vono ancora essere
considerate limitate
soprattutto se si os-
servano i numeri degli
incidenti che avven-
gono per distrazione.
Purtroppo gli esperti
si aspettano che tali
incidenti non diminui-
ranno per l’introdu-
zione di tali dispositivi
proprio perché richie-
dono ancora piena
attenzione e impegno durante tutte le manovre da parte dei con-
ducenti. Il rischio attuale, infatti, è quello di avere persone alla
guida più distratte nonostante la capacità delle auto di prevenire
incidenti. Il mondo delle assicurazioni subirà una rivoluzione co-
pernicana con il progredire di tali tecnologie, ma questa è un’altra
storia che potrà essere approfondita in futuro.
Verso un futuro vicino
Entro il 2020 assisteremo alla produzione di veicoli di livello 4
della scala SAE International. Questi avranno sistemi di aziona-
mento automatizzati che potranno eseguire tutte le manovre
autonomamente senza supporto umano. La tecnologia è, infatti,
già pronta per effettuare i test in situazioni circoscritte contraddi-
stinte da condizioni che simulano la realtà. La loro certificazione
in ambienti reali potrà richiedere anni perché i sistemi dovranno
essere in grado di rispondere adeguatamente a situazioni com-
pletamente imprevedibili. Esistono attualmente interessanti spe-
rimentazioni in ambienti simulati ove circolano solo macchine
condotte dai software. Da tale sperimentazioni si determinerà il
livello di accelerazione di tale progresso.
La sfida ai livelli 4 e 5 si concentra sul funzionamento di veicoli
senza restrizioni in qualsiasi ambiente, ad esempio aree non map-
pate o luoghi che non dispongono di corsie o includono notevoli
infrastrutture o ostacoli. Costruire un sistema che può operare in
ambienti senza restrizioni richiederà pertanto un impegno note-
volmente maggiore, dato il numero esponenziale di casi di uti-
Secondo alcuni studi bisognerà aspettare ancora tra i 5 e i 10 anni prima
di acquistare un mezzo a guida autonoma