GIUGNO-LUGLIO 2017
AUTOMAZIONE OGGI 399
42
AO
PANORAMA
stemi completamente nuovi, sia con l’ar-
rivo dei colossi dell’IT, sia con la nascita di
aziende e figure professionali nuove. Tutte
le tipologie di aziende dovranno evolversi
in tal senso: utenti finali, impiantisti, sy-
stem integrator, start-up e multinazionali.
L’avvicinamento fra IT e OT e la velocità
con cui si sviluppano sia queste nuove
tecnologie, sia le opportunità che offrono
sono superiori alla velocità di metabolizza-
zione del mondo industriale. Quindi, se da
un lato è chiara la direzione che abbiamo
intrapreso, dall’altro non è ancora ben de-
finito né il percorso, né l’approdo finale
di questa evoluzione. Quello che è certo
è che il processo è iniziato ed è inarresta-
bile… e gli scettici devono capire che chi
non si adegua è a rischio di sopravvivenza.
Crippa
:
La convergenza tra automazione
e ITC in ambito produttivo consentirà il
trasferimento di practice tipicamente in-
formatiche anche in ambito industriale.
Mi aspetto una maggiore velocità di evo-
luzione nelle architetture dei sistemi di
fabbrica, l’accesso a funzionalità come il
cloud, che aprono orizzonti nuovi soprat-
tutto per le PMI, che permeano il tessuto
industriale italiano. Ovviamente tutto que-
sto fa il paio con una diversa consapevo-
lezza della sicurezza di fabbrica, che dovrà
passare da fisica a informatica. Il tema della
cyber-security sarà sempre più rilevante
nei prossimi anni.
Bartolotta
:
Una delle principali opportu-
nità è la possibilità di creare piattaforme
multi-IoT capaci di mettere in rete le mac-
chine tramite cloud. È così possibile racco-
gliere i dati in modo ottimizzato da tutti i
tipi di macchine e di applicazioni grazie
a un’architettura unificata. Una volta sta-
fatturiero e relativo indotto. Così sta atti-
rando la presenza di diversi big player, che
mirano a investire nelle aree riguardanti
l’innovazione nei mercati manifatturiero
e alimentare. Tutto nell’ottica della sem-
plificazione della tecnologia, offrendo alle
imprese l’opportunità di essere più veloci,
efficaci e di conseguenza competitive. Ciò
modificherà anche il panorama del com-
parto automazione, ponendo l’accento
sull’importanza di ripensare le soluzioni
offerte in chiave sempre più personaliz-
zata e in ottica ‘green’, per contenere l’im-
patto ambientale. Non solo, assisteremo
anche alla progressiva migrazione dell’of-
ferta verso il servizio, che diverrà centrale
rispetto al prodotto, marcando ancora di
più l’esigenza di un approccio 4.0 anche
per la supply chain e value chain. Tra le
varie opportunità tendo a sottolineare
quella che riguarda la formazione, con
riferimento non solo alle nuove figure
professionali, per esempio quella del ser-
vice engineer, ma anche in riferimento alla
riqualificazione del personale esistente.
Proprio quest’ultimo è da intendersi come
risorsa preziosa che, grazie all’acquisizione
di un nuovo know-how nonché nuove
competenze e disponibilità dei dati forniti
dall’IIoT (Industrial IoT), sarà in grado di
aumentare la capacità produttiva azien-
dale, contribuendo alla progressiva mi-
grazione da un’automazione industriale a
un’automazione cognitiva.
Boffa
:
Il tema dell’interazione e dell’inte-
grazione fra automazione e informatica
(OT e IT) è complesso. Con la digitaliz-
zazione succederà che nei mercati, così
come nei meccanismi che coinvolgono
i processi produttivi, si creeranno ecosi-
gresso è anche il risultato dell’introduzione
sempre più ampia di elementi IoT (Internet
of Things) che permettono di governare
molte situazioni attraverso dispositivi elet-
tronici e software di maggiore efficienza a
parità (più spesso diminuzione) dei costi.
Il rischio cui si potrebbe andare incontro
è tuttavia un successivo restringimento
dell’offerta nel caso le altre aziende che
operano nel settore dell’automazione non
riescano a reggere il confronto con i big
player. Ne deriva la necessità per queste
aziende di continuare a mantenere una
propria specificità, valorizzando sempre al
massimo il proprio know-how e gli investi-
menti in ricerca e sviluppo, per conservare
la propria posizione di mercato e compe-
tenze specifiche.
Porta
:
L’ingresso sul palcoscenico dell’au-
tomazione di importanti player del mondo
IT non è un fatto inatteso. La crescente
pervasività delle tecnologie informatiche
in ambito produttivo ha creato già da
tempo i presupposti per questo passo, che
anzi sembrerebbe essere stato effettuato
con estrema calma da tali operatori. Così
come tutti gli esperti sono concordi nel
prevedere un’evoluzione delle professio-
nalità (peraltro già avviata), con lo sviluppo
di figure in cui si integreranno sempre più
competenze di diversa natura (automa-
zione, elettronica, informatica, meccatro-
nica…), è prevedibile un’evoluzione del
mercato in cui le offerte informatiche, elet-
troniche, meccaniche e di automazione sa-
ranno compresenti e interoperabili. Solo a
titolo di esempio, basti pensare a come lo
sviluppo di Industry 4.0muti radicalmente
la quantità di dati da gestire in produzione
e crei i presupposti per l’applicazione di
soluzioni informatiche dislocate in campo.
L’ingresso di questi nuovi soggetti potrà
aprire nuove prospettive ad ampliare ulte-
riormente la gamma di benefici ottenibili
da Industria 4.0, ma si dovrà rapportare,
almeno all’inizio, a una realtà in cui la di-
visione tra diversi dipartimenti è spesso
ancora netta. Le aziende IT, abituate a in-
terloquire unicamente con il loro pubblico
tradizionale, dovranno fare proprie anche
le logiche, le esigenze e le peculiarità del
mondo dell’automazione, per offrire pro-
dotti capaci di inserirvisi in modo virtuoso
e di rappresentare complementi funzionali
alle tecnologie già presenti nel settore.
Randieri
:
L’Italia, oltre a essere il secondo
mercato manifatturiero in Europa, ha più
del 50% del PIL derivato dal settore mani-
I principali mercati di sbocco dell’industria italiana
dell’automazione industriale manifatturiera e di
processo nel 2016
Distribuzione %
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici Anie su dati Istat
Australia e Oceania
1%
Asia Orientale
11%
Medio Oriente
6%
Asia Centrale
2%
America
15%
Paesi europei extra UE
9%
Africa
6%
Unione Europea
50%