come invece accadeva in passato, e ciò
si è riflesso sull’incremento dell’adozione
di servizi basati su cloud e sui modelli di
abbonamento ‘pay-as-you-grow’” af-
ferma Galton-Fenzi. “D’altra parte, l’In-
ternet of Things (IoT) continuerà a fare
notizia anche nel 2017. Sulle stime di IHS
si prevede che il mercato IoT crescerà da
una base installata di 15,4 miliardi di di-
spositivi nel 2015 a 30,7 miliardi nel 2020,
mentre Bain prevede che entro il 2020 il
fatturato annuale potrebbe superare
i 470 miliardi di dollari per i fornitori di
soluzioni IoT, con la vendita di hardware
e software”.
Di cosa ci preoccuperemo
nel 2017?
“L’aumento del numero di dispositivi
e del volume di dati che trasmettono
eserciterà pressione sulle reti, ma un ele-
mento ben più preoccupante è legato
alla sicurezza dei dati, nonché dei di-
spositivi utilizzati. Sulla scia del recente
attacco DDoS (Distributed Denial of Ser-
vice) ai più popolari siti web, quali Twitter
e Spotify, utilizzando dispositivi dome-
stici connessi a Internet, la sicurezza della
rete sarà ancora tra le
priorità del nuovo anno”
nota Galton-Fenzi.
Un’altra questione ri-
guarda la continua richie-
sta di banda mobile e di
velocità per i video, che sta
generando enormi volumi
di traffico per le dorsali
delle reti. “Questo porta a
un aumento esponenziale
della banda delle reti core,
che devono essere poten-
ziate da una media di 10
GB a 40 GB, fino a 100 GB.
Il tutto comporta nuove
sfide, in quanto le reti distribuiscono un
elevato numero di pacchetti di dati al se-
condo, non ultima il monitoraggio delle
attività a massima velocità” spiega il CEO.
“Di conseguenza, le strategie di controllo
e la risoluzione dei problemi in tempo
reale, diventeranno due delle principali
preoccupazioni”.
Le reti mesh, infine, possono ancora
essere considerate una tecnologia
emergente. “Esse garantiscono una con-
nessione più sicura e stabile rispetto alle
attuali architetture di rete
Internet. I nodi distribuiti
comunicano tra di loro
per cui, rispetto a Internet
che è basato su alcuni ac-
cess point centralizzati o
ISP (Internet Service Pro-
vider), l’unico modo per
arrestare una rete mesh
è spegnere ogni singolo
nodo presente in rete.
Questo significa che non
vi è alcun singolo punto
di vulnerabilità. La pro-
gettazione offre una rete
più robusta e prevedibile,
con service provider in grado di stabilirne
il controllo in modo migliore. Inoltre, le
reti mesh consentono di distribuire la po-
tenza inmodo più uniforme, aumentando
la ridondanza e riducendo i singoli punti
di vulnerabilità. Per questo il dibattito in-
torno alle reti mesh continua a crescere,
in particolare nei casi in cui la connettività
Internet sia minacciata da disastri naturali
o dolosi” conclude Galton-Fenzi.
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Zycko -
www.zycko.comDavid Galton-Fenzi,
CEO di Zycko, esperto
in soluzioni innovative
per il networking
e CCO di Nuvias Group