e PLM. Stiamo lavorando a Cassino dove
sta nascendo la Giulia e stiamo lavorando
sulle linee di produzione della Maserati
Levante a Melfi e a Grugliasco”.
Dedizione
alla digitalizzazione
Siemens si adopera molto nella divulga-
zione dei concetti di Industry 4.0 “siamo
punto di riferimento in Confindustria,
siamo ai tavoli di lavoro perché crediamo
nella validità dell’industria manifatturiera
italiana e vogliamo aiutare lo sviluppo e
il successo delle imprese italiane. Dedi-
chiamo investimenti e sforzi anche nella
formazione scolastica delle scuole tecni-
che” sicuramente ben ripagati da menti
fervide: “è illuminante vedere come un
ragazzo di 19 anni possa avere idee in
grado di mettere in difficoltà i nostri tec-
nici” sostiene Busetto. Hanno collabora-
zioni con il Politecnico, stanno lavorando
per un corso in Master of Science poiché
hanno “bisogno di un nuovo profilo di
ingegnere che possa combinare le bran-
che classiche della chimica, meccanica,
elettronica, elettrotecnica con l’ICT: e a
questa nostra necessità poniamo la mas-
sima attenzione”.
Ogni aspetto mette in evidenza la dedi-
zione dell’azienda alla digitalizzazione
che è nel suo DNA. “Siemens è anche
un’azienda di software, abbiamo mol-
tissimi ingegneri che si occupano di
industrial software e di sviluppare piat-
taforme in grado di combinarsi con le
risorse che oggi conosciamo e abbiamo
nel mondo dell’automazione industriale.
Da anni le nostre divisioni si occupano di
mondo virtuale, di digitalizzazione: temi
legati alla riduzione del time-to-market,
a cicli di produzione sempre più brevi,
a prodotti sempre più complessi per le
grandi quantità di dati e alla necessità di
grande flessibilità”. Esempio riportato da
Busetto è la loro stessa fabbrica di Am-
berg dove si producono PLC in 12 milioni
di pezzi all’anno, vale a dire una scheda
prodotta inmeno di un secondo. “Stiamo
parlando di una fabbrica che esiste da
tempo ed è stata continuamente miglio-
rata utilizzando le nostre piattaforme di
industrial software. Un modo per dimo-
strare come le fabbriche possono utiliz-
zare al meglio le proprie piattaforme. Ad
Amberg ad esempio realizziamo più di
1.000 varianti di prodotto, abbiamo una
flessibilità 24 ore su 24 ed efficienza. La
produzione in 25 anni è aumentata di 8
volte. Può sembrare poco in 25 anni ma
bisogna pensare che è sempre stata una
fabbrica all’avanguardia, estremamente
automatizzata e soprattutto è significa-
tivo il fatto che gli spazi produttivi non
sono stati aumentati e non è cambiato
il numero dei lavoratori all’interno della
fabbrica, si è mantenuta la stessa forza
lavoro aumentando la qualità e miglio-
randola di 40 volte fino ad arrivare ad
avere meno di 11 difetti su un milione
di pezzi: un tasso di qualità del 99,98%.
Qui si possono trovare combinati tutti i
nostri sistemi di automazione. E lo stesso
vale anche in Maserati dove vengono
prodotte 200 macchine al giorno, dove
sono stati dimezzati i tempi di sviluppo
e aumentata la personalizzazione: ci
sono 70.000 combinazioni possibili della
Maserati Ghibli. Noi abbiamo aiutato a
migliorare la qualità, triplicato il numero
delle auto a vantaggio dei nostri clienti”.
Il gemello virtuale
Nella visione della Industry 4.0 non esi-
ste solo l’aspetto manifatturiero ma
esiste un approccio olistico dell’intero
processo di sviluppo e produzione della
fabbrica di domani, una correlazione di e
tra tutti i processi, certo “noi non siamo
ancora arrivati a questo punto, siamo an-
cora a livello di integrazione di processo
produttivo, ma da anni siamo in grado di
integrare questo processo su un’unica
piattaforma software di virtualizzazione
oltre che di automazione. Il vantaggio è
quello di avere i processi non più in se-
quenza ma in parallelo. Avere processi
che vanno dal disegno del prodotto alla
pianificazione della produzione, dall’in-
gegneria della produzione alla produ-
zione reale fino al post vendita, al service:
tutto con tempi di sviluppo brevi grazie a
una visione e una progettazione virtuale.
In pratica è come avere un gemello vir-
tuale in cui simulare, anticipare e quindi
eliminare eventuali possibili errori di pro-
gettazione e produzione. Una copia digi-
tale perfetta del prodotto, del processo
e della fabbrica, da poter condividere
tra i vari attori della produzione manifat-
turiera, attraverso un sistema informa-
tico collaborativo”. L’esempio di questa
GIUGNO-LUGLIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 391
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Closed Loop Manufacturing
Il Closed Loop Manufacturing è un concetto in grado di conciliare lo sviluppo dei pro-
cessi e dei prodotti industriali, integrando il software e l’hardware delle piattaforme di
automazione in un unico modello di dati, che è in grado di far interagire in modo effi-
ciente il livello decisionale e quello operativo dell’impianto, rendendo effettivamente
disponibili le tecnologie di Industria 4.0.
Ogni aspetto mette in evidenza la dedizione dell’azienda alla digitalizzazione che
è nel suo DNA