Table of Contents Table of Contents
Previous Page  57 / 126 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 57 / 126 Next Page
Page Background

e PLM. Stiamo lavorando a Cassino dove

sta nascendo la Giulia e stiamo lavorando

sulle linee di produzione della Maserati

Levante a Melfi e a Grugliasco”.

Dedizione

alla digitalizzazione

Siemens si adopera molto nella divulga-

zione dei concetti di Industry 4.0 “siamo

punto di riferimento in Confindustria,

siamo ai tavoli di lavoro perché crediamo

nella validità dell’industria manifatturiera

italiana e vogliamo aiutare lo sviluppo e

il successo delle imprese italiane. Dedi-

chiamo investimenti e sforzi anche nella

formazione scolastica delle scuole tecni-

che” sicuramente ben ripagati da menti

fervide: “è illuminante vedere come un

ragazzo di 19 anni possa avere idee in

grado di mettere in difficoltà i nostri tec-

nici” sostiene Busetto. Hanno collabora-

zioni con il Politecnico, stanno lavorando

per un corso in Master of Science poiché

hanno “bisogno di un nuovo profilo di

ingegnere che possa combinare le bran-

che classiche della chimica, meccanica,

elettronica, elettrotecnica con l’ICT: e a

questa nostra necessità poniamo la mas-

sima attenzione”.

Ogni aspetto mette in evidenza la dedi-

zione dell’azienda alla digitalizzazione

che è nel suo DNA. “Siemens è anche

un’azienda di software, abbiamo mol-

tissimi ingegneri che si occupano di

industrial software e di sviluppare piat-

taforme in grado di combinarsi con le

risorse che oggi conosciamo e abbiamo

nel mondo dell’automazione industriale.

Da anni le nostre divisioni si occupano di

mondo virtuale, di digitalizzazione: temi

legati alla riduzione del time-to-market,

a cicli di produzione sempre più brevi,

a prodotti sempre più complessi per le

grandi quantità di dati e alla necessità di

grande flessibilità”. Esempio riportato da

Busetto è la loro stessa fabbrica di Am-

berg dove si producono PLC in 12 milioni

di pezzi all’anno, vale a dire una scheda

prodotta inmeno di un secondo. “Stiamo

parlando di una fabbrica che esiste da

tempo ed è stata continuamente miglio-

rata utilizzando le nostre piattaforme di

industrial software. Un modo per dimo-

strare come le fabbriche possono utiliz-

zare al meglio le proprie piattaforme. Ad

Amberg ad esempio realizziamo più di

1.000 varianti di prodotto, abbiamo una

flessibilità 24 ore su 24 ed efficienza. La

produzione in 25 anni è aumentata di 8

volte. Può sembrare poco in 25 anni ma

bisogna pensare che è sempre stata una

fabbrica all’avanguardia, estremamente

automatizzata e soprattutto è significa-

tivo il fatto che gli spazi produttivi non

sono stati aumentati e non è cambiato

il numero dei lavoratori all’interno della

fabbrica, si è mantenuta la stessa forza

lavoro aumentando la qualità e miglio-

randola di 40 volte fino ad arrivare ad

avere meno di 11 difetti su un milione

di pezzi: un tasso di qualità del 99,98%.

Qui si possono trovare combinati tutti i

nostri sistemi di automazione. E lo stesso

vale anche in Maserati dove vengono

prodotte 200 macchine al giorno, dove

sono stati dimezzati i tempi di sviluppo

e aumentata la personalizzazione: ci

sono 70.000 combinazioni possibili della

Maserati Ghibli. Noi abbiamo aiutato a

migliorare la qualità, triplicato il numero

delle auto a vantaggio dei nostri clienti”.

Il gemello virtuale

Nella visione della Industry 4.0 non esi-

ste solo l’aspetto manifatturiero ma

esiste un approccio olistico dell’intero

processo di sviluppo e produzione della

fabbrica di domani, una correlazione di e

tra tutti i processi, certo “noi non siamo

ancora arrivati a questo punto, siamo an-

cora a livello di integrazione di processo

produttivo, ma da anni siamo in grado di

integrare questo processo su un’unica

piattaforma software di virtualizzazione

oltre che di automazione. Il vantaggio è

quello di avere i processi non più in se-

quenza ma in parallelo. Avere processi

che vanno dal disegno del prodotto alla

pianificazione della produzione, dall’in-

gegneria della produzione alla produ-

zione reale fino al post vendita, al service:

tutto con tempi di sviluppo brevi grazie a

una visione e una progettazione virtuale.

In pratica è come avere un gemello vir-

tuale in cui simulare, anticipare e quindi

eliminare eventuali possibili errori di pro-

gettazione e produzione. Una copia digi-

tale perfetta del prodotto, del processo

e della fabbrica, da poter condividere

tra i vari attori della produzione manifat-

turiera, attraverso un sistema informa-

tico collaborativo”. L’esempio di questa

GIUGNO-LUGLIO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 391

57

Closed Loop Manufacturing

Il Closed Loop Manufacturing è un concetto in grado di conciliare lo sviluppo dei pro-

cessi e dei prodotti industriali, integrando il software e l’hardware delle piattaforme di

automazione in un unico modello di dati, che è in grado di far interagire in modo effi-

ciente il livello decisionale e quello operativo dell’impianto, rendendo effettivamente

disponibili le tecnologie di Industria 4.0.

Ogni aspetto mette in evidenza la dedizione dell’azienda alla digitalizzazione che

è nel suo DNA