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SETTEMBRE 2015

AUTOMAZIONE OGGI 384

46

L

a sfida per laboratori biomedici, e non solo, è quella

di trattare volumi sempre più piccoli e quindi dosaggi

ad alta precisione: la domanda per i sistemi di dosag-

gio automatico è altrettanto elevata, a garanzia di un

controllo di processo affidabile e costante. Ciò richiede

sistemi sempre più complessi, riduzione dei volumi dei fluidi e

componenti che ne controllino il dosaggio. Facendo riferimento

a un importante cliente, noto fra i principali produttori di dosatori

a uso farmaceutico, presenteremo un caso applicativo d’esempio.

Per dosi di 2 ml di liquido somministrabile, la specifica di accura-

tezza offerta è tipicamente del ±1% o circa 0,5 μl, pari al volume di

50 μl di una sostanza a base acquosa di media viscosità: si tratta di

standard nella media che molte società del settore hanno ormai

adottato e che, tuttavia, non sono sufficienti per alcune applica-

zioni specifiche. Il sistema di dosaggio cui facciamo riferimento

è dotato di un serbatoio principale da cui attingono 5 diverse

cannule di dosaggio, i cui terminali sono dei micro-ugelli. I liquidi

trattati sono fra i più disparati, principalmente si tratta di sostanze

o soluzioni a base acquosa, colorate o trasparenti.

Evoluzioni funzionali

Storicamente, le esigenze di dosaggio erano legate a volumi com-

presi fra i 10 e i 25 ml. Con i progressi nella ricerca scientifica e la

scoperta di nuove tecniche di somministrazione tali volumi sono

diminuiti: per i sistemi automatici, i produttori di dispenser pro-

gettano e realizzano apparecchiature sempre più piccole, e di

conseguenza richiedono sensori e tecnologie appropriate. Oggi,

il sensore capacitivo, molto comune per il suo principale impiego

nei liquidi, inizia a essere utilizzato per controlli meno precisi: molte

aziende abituate a gestire il serbatoio di alimentazione della so-

stanza, controllato a monte da un comune sensore capacitivo,

hanno sviluppato la tendenza a controllare il fluido direttamente in

prossimità dell’uscita delle odierne cannule di dosaggio. Le portate

di queste ultime sono talmente ridotte che la risposta con un sen-

sore tradizionale, al passaggio del materiale, può causare frequenti

dosaggi errati, in quanto porta al versamento di porzioni superiori

al 50-100% della quantità richiesta dagli standard odierni. Attra-

verso la divisione R&D, il cliente Balluff ha contattato l’headquarter

vicino a Stoccarda per l’installazione di un sensore capacitivo mi-

niaturizzato in grado di ridurre l’errore di somministrazione: la reale

necessità non comportava un’evoluzione del prodotto di base già

installato, ma la ricerca vera e propria di un prodotto di differente

concezione. E il suggerimento di Balluff è stato quello di utilizzare

un sensore ottico miniaturizzato Micromote.

Elevata tecnologia, in pochi millimetri

di spazio

Le testine ottiche Micromote, dalle dimensioni di pochi millime-

tri e realizzate in metallo, occupano spazi molto ridotti e funzio-

nano con l’ausilio di un piccolo amplificatore separato: questo le

Noti nei settori chimico e medicale, i dosatori per piccoli volumi di liquido

sono basati su sofisticate tecnologie per determinare l’esatta misura di

soluzioni e composti: da oggi sono assistiti nel processo grazie all’uso dei

sensori ottici Balluff Micromote

Dosare meno,

controllare meglio

Daniele Maresca

S P E C I

A L E

La chiave per un dosaggio molto

preciso di piccoli volumi di

sostanze liquide è l’uso di

attrezzature di piccole dimensioni