GENNAIO-FEBBRAIO 2015
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LUGL AGOSTO 2015
Automazione Og i 383
a soggetti malintenzionati di trasformare agevolmente le ‘cose’ accessibili via Internet
in oggetti-robot (‘thing-robot’, usualmente contratto in ‘thingbot’), pronti a eseguire a
comando una serie di azioni fraudolente: ritrasmettere a soggetti non autorizzati i dati in
loro possesso, attivare attuatori, inoltrare messaggi ecc. Così, il fenomeno dell’‘hacking’ si
allarga, iniziando a migrare verso i nuovi dispositivi intelligenti che l’IoT sta diffondendo
nel mondo.
La frammentazione delle tecnologie, la mancanza di una legislazione seria, la scarsità di
standard condivisi e l’assenza di linee guida precise a cui il progettista deve attenersi,
determinano un’assenza dei requisiti di sicurezza e privacy che l’IoT dovrebbe necessaria-
mente soddisfare. Fra i principali temi sollevati dall’IoT in materia di privacy e protezione
dei dati personali si può citare quello della vulnerabilità. Spesso vi è un compromesso tra
sicurezza ed efficienza. Malgrado i recenti miglioramenti, molti dispositivi non hanno an-
cora raggiunto un livello di sicurezza adeguato. Ciò è anche dovuto alla limitata capacità
della batteria di alcuni apparati. Molti sensori, per esempio, non permettono collegamenti
crittografati, proprio perché richiederebbero un più ampio consumo energetico.
Un altro tema ‘scottante’ è quello della profilazione intrusiva. I sensori aumenteranno e,
anche nel caso in cui vengano raccolti solo dati anonimi, ciò consentirà una più sofisticata
profilazione delle abitudini degli utenti. Questo potrebbe influenzare indebitamente il
comportamento delle persone, come avviene quando si è consapevoli di essere soggetti
al controllo di una TV a circuito-chiuso. Ci potremmo sentire tutti un po’ più osservati e
comportarci di conseguenza…
Da ricordare poi anche la divulgazione continua: potrebbe diventare sempre più difficile
rimanere anonimi o inosservati. Potrebbe essere questo il caso dei dispositivi ‘wearable’,
dotati di videocamere: se lasciati accesi senza una reale necessità, questi apparati potreb-
bero originare delle ‘tracce digitali’ uniche, identificatori stabili che potrebbero poi essere
usati per gli scopi più vari, anche quelli non consentiti dalla legge…
Non ultimo viene il tema giuridico-legislativo: tramite l’oggetto intelligente si può esten-
dere l’applicazione di norme in vigore in altri Paesi. Un operatore IoT extra-UE, dunque,
può essere soggetto al diritto comunitario, se i dati raccolti vengono trattati attraverso
‘cose’ di utenti situati nell’Unione Europea (compresi, quindi, anche i wearable e i quan-
tified-self). Sarà interessante vedere come i legislatori e i vari soggetti coinvolti affronte-
ranno queste sfide. Si tratterà, anche in questo caso, di bilanciare l’interesse del mercato a
offrire prodotti innovativi, con conseguente crescita dell’economia, con la tutela dei dati
personali e, più in generale, delle libertà dell’utente, vale a dire di tutti noi.
opinione diffusa che l’Internet delle Cose
(IoT - Internet of Things) rappresenti ormai
la ‘quarta rivoluzione industriale’, ma ha
al suo attivo alcune problematiche che
devono essere affrontate con urgenza:
la questione sicurezza, per esempio, un
aspetto che già ora desta non poche
preoccupazioni.
IoT vuol dire anche ‘big data’, ovvero il trat-
tamento di un sempre più ampio spettro
di dati personali. Non è un caso che molte
aziende americane specialiste nel settore
della protezione dati stiano osservando
un’intensa campagna di ‘spam’, originata
dagli oggetti dell’IoT. Da questa analisi
emerge che oltre un quarto dello spam
esaminato è inviato da dispositivi connessi
non convenzionali, come router domestici,
sensori di ogni tipo, televisori, sistemi mul-
timediali domestici e anche frigoriferi. Lo
scarso livello di protezione che caratterizza
i dispositivi dell’IoT oggi disponibili sul
mercato e la difficoltà da parte dell’utente
di verificare se gli oggetti che lo circon-
dano siano stati compromessi, consentono
è
E IoT sia...
Ma sicurezza e privacy?
AO
IL PUNTO
Stefano Maggi
Comitato tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus & Networks