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GIUGNO 2015

AUTOMAZIONE OGGI 382

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L’acceleratore di particelle Dafne

Dafne, (DAΦNE) acronimo di Double Annular Φ Factory for Nice Ex-

periment, è uno degli acceleratori di particelle al mondo dedicati

allo studio della fisica subnucleare e allo studio dei fenomeni che

hanno governato i primi istanti di vita del nostro universo. L’accele-

ratore è ospitato presso i Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto

Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), istituto nato agli

inizi degli anni ’50 per continuare le fondamentali ri-

cerche di Enrico Fermi e dei ragazzi di via Panisperna

che resero famosa l’Italia in questo campo a livello

mondiale. Dafne è una‘fabbrica’di particelle Φ, otte-

nute facendo collidere elettroni e positroni (l’antima-

teria degli elettroni) circolanti, in verso opposto, in

due anelli di 30 m di diametro con un’energia di 510

MeV. La particella Φ è instabile e decade in tempo

brevissimo, producendo altre particelle di massa

inferiore, fra cui i mesoni K che contengono al loro

interno uno dei mattoni fondamentali della natura,

il quark ‘S’ (strano) così denominato proprio per il

suo comportamento anomalo. Lo scopo principale

di Dafne è studiare questo decadimento, mediante il

rivelatore Kloe che consente di individuare e contare

le particelle prodotte nell’interazione, al fine di dimo-

strare, con alta precisione, la violazione del principio

di simmetria di carica e parità (CP-Violation). Tale

principio è legato alla trasformazione di energia inmateria e in anti-

materia e ha implicazioni sulle teorie relative all’origine dell’universo.

La sfida di Dafne è quella di permettere di studiare tale fenomeno,

raro, con elevatissima precisione. Dal punto di vista ingegneristico

questo comporta avere sistemi di altrettanta precisione e affidabilità

tali da poter funzionare per periodi molto lunghi (mesi o anni) inin-

terrottamente, per acquisire un numero utile di dati scientifici. Tale

complessità è frutto della sintesi di competenze relative, che com-

prendono oltre alla fisica degli acceleratori, l’ingegneria meccanica,

vuoto, radiofrequenza, magneti, elettronica di potenza, elettronica

di segnale, controlli, diagnostica, informatica, criogenia, impianti

elettrici emeccanici; ciascuna competenza si riflette concretamente

in un sottosistema funzionale agli altri.

La sfida dell’aggiornamento

degli impianti ausiliari

L’acceleratore, concepito all’inizio degli anni ’90 e in servizio dal ’99,

ha subito, negli anni, vari aggiornamenti, sia per migliorarne le pre-

stazioni in termini di fisica (numero di eventi acquisiti, utili per la

misura oggetto della ricerca) sia in termini di efficienza energetica.

Recentemente, per aumentare l’affidabilità di servizio complessiva si

è deciso di investire sul revamping dell’automazione degli impianti

ausiliari, i cui guasti, sempre più frequenti, rendevano difficile il fun-

zionamento prolungato dell’acceleratore. Su un sistema complesso

come Dafne, il non corretto funzionamento di un componente

porta non solo alla mancata ‘produzione’ scientifica, ma anche al

consumo di energia degli impianti che necessariamente rimangono

in servizio, dal momento che la sola riaccensione di tutto l’accelera-

tore comporta diversi giorni di lavoro. Problemi su alcuni impianti

critici possono comportare tempi di ripresa dell’attività anche di

alcune settimane. Inoltre alcune parti di ricambio relative a PLC e si-

stemi di regolazione iniziavano a essere fuori mercato, rendendone

critico il funzionamento per mancanza di dispositivi in sostituzione.

La sfida di rimettere le mani nel profondo degli impianti, con una

logica di ingegneria inversa, a quasi 20 anni dalla loro realizzazione,

ma con l’esperienza di esercizio delle persone che li hanno gestiti,

ha consentito sia di realizzare interventi mirati ed economici, sia

di trarne occasione per approfondire la conoscenza dei propri im-

pianti, che nella gestione ordinaria si perde di vista, coinvolgendo

nell’esperienza le nuove persone che negli anni si sono avvicendate.

Con questa attività si sono individuati e corretti problemi ripetitivi

che con la manutenzione ordinaria non si erano riusciti a eviden-

ziare e risolvere. Lo studio per la sostituzione dei PLC e del sistema

di supervisione di tutti gli impianti di Dafne è stato condotto dai ser-

vizi tecnici interni in collaborazione con system integrator del Lazio,

tra i quali Automate, realizzando un’analisi critica delle esigenze

dell’Istituto, per arrivare a una soluzione tecnica ragionevolmente

economica e comparabile con i costi necessari per il mantenimento

in sicurezza del sistema esistente. L’analisi preliminare ha permesso

di ottimizzare e di individuare l’hardware strettamente necessario

al corretto funzionamento degli impianti evitando una superflua e

costosa sovrabbondanza di dispositivi e apparati di automazione.

Affidando, su gara, il revamping sia software sia elettrico ad Auto-

mate, l’Infn ha permesso all’azienda romana di fornire un ulteriore

contributo all’ottimizzazione dell’hardware di automazione.

Il nuovo sistema è costituito da 10 PLC Schneider e 1 Siemens S7 in

rete Ethernet, che implementano la parte fondamentale dell’auto-

mazione a cui si affianca un server Scada sviluppato su piattaforma

Movicon 11 e 4 pannelli operatoreHMI (basati suMoviconCE) instal-

Dal sistema di supervisione, i ricercatori controllano

tutti i parametri dell’acceleratore di particelle Dafne,

come ad esempio la rappresentazione grafica del

sistema del vuoto del main ring

Un impianto importante e complesso come un

acceleratore di particelle deve disporre di un sistema

di supervisione veloce, preciso e affidabile. Per questo

è stato scelto Movicon