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APRILE 2015

AUTOMAZIONE OGGI 380

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di tollerare l’interruzione o il cortocircuito di uno dei fili del bus.

La quarta parte delle specifiche ISO 11898 (Part 4 ‘Time-triggered

communication’) descrive una variante di CAN che implementa

un meccanismo di comunicazione a slot temporali (lo tratteremo

sommariamente più avanti).

La quinta e sesta parte, quest’ultima di introduzione relativa-

mente recente, si occupano di definire delle modalità di riduzione

dei consumi per quando il bus non è impegnato nel trasferimento

di dati (Part 5 ‘High-speed medium access unit with low-power

mode’) e un meccanismo di wake-up selettivo per la versione

high-speed (Part 6 ‘CAN High-speed medium access unit with

selective wake-up functionality’).

Esistono altri standard ISO che si occupano di CAN, come ISO

11992, che caratterizza le connessioni punto-punto della ver-

sione robusta a bassa velocità e che, in campo automotive, trova

applicazione nelle comunicazioni tra veicoli e rispettivi rimorchi.

Oppure come ISO 15765, che descrive uno standard per la dia-

gnostica di bordo che fa uso di CAN. Alcune diffuse implemen-

tazioni di CAN, per ovvi motivi rivolte al mercato automotive, si

trovano nelle specifiche di SAE.

Gli standard SAE J2284 (da 1 a 3) descrivono lo strato fisico per la

realizzazione di reti CAN a 125 kbps, 250 kbps e 500 kbps, mentre

SAE J2411 definisce lo standard CAN a un solo filo (single-wire

CAN), che opera alla velocità nominale di 33,3 kbps e la cui princi-

pale applicazione è nel collegamento dell’elettronica di comfort

a bordo degli autoveicoli.

La comunicazione avviene su un singolo cavo non schermato,

con l’ovvio ritorno di massa rappresentato dal telaio dell’autovet-

tura, e il protocollo contempla la possibilità di porre una parte dei

nodi in uno stato di sospensione (‘sleep’). Non si possono infine

non citare le specifiche J1939, pubblicate

da SAE nel 1998, che descrivono i protocolli

di livello superiore che permettono di re-

alizzare reti basate su CAN 2.0b nei veicoli

pesanti adibiti a lavori agricoli, costruzioni

e movimentazione materiali.

Variazioni sul tema

Nella sua incarnazione ‘storica’ CAN è carat-

terizzato da una comunicazione orientata

agli eventi, che non garantisce una ben defi-

nita latenza minima, e da un meccanismo di

arbitraggio non distruttivo, che si traduce in

una limitazione di velocità. Le due principali

varianti che hanno permesso di ovviare a

queste carenze sono note con il nome di TT-

CAN e CAN FD. TimeTriggered CAN, messo

a punto dai progettisti di Bosch e successivamente incorporato

nello standard ISO 11898-4, è un protocollo di livello superiore

che si appoggia agli strati di collegamento dati e fisico definiti

nelle parti 1, 2 e 3 dello standard. TT-CAN mette a disposizione

un meccanismo di comunicazione pianificata per mezzo di slot

temporali: le trasmissioni si susseguono a intervalli scanditi da un

clock comune (un messaggio di riferimento fornito da un dispo-

sitivo denominato ‘Time Master’), secondo un ordine predefinito

in una tabella di schedulazione.

Questamodalità di comunicazione si presta alle applicazioni in cui

il traffico dei dati è di natura ciclica, come nei controlli ad anello

chiuso; la predeterminazione dei tempi di latenza permette inol-

tre di migliorare le prestazioni in tempo reale delle reti CAN.

In un mondo che corre alla velocità di decine di Gbps, i bit rate

offerti da CAN possono sembrare anacronistici. In realtà, sono

più che adeguati per le applicazioni cui CAN è storicamente asso-

ciato, ossia il controllo di un numero limitato di dispositivi elettro-

meccanici per il passaggio di brevi messaggi su base prioritaria.

Con il crescere della complessità dei sistemi da controllare e con

il rafforzarsi della concorrenza di bus alternativi ad alta velocità, si

è manifestato il bisogno di una nuova evoluzione per CAN. CAN

FD (ossia ‘CAN with Flexible Data-rate’) utilizza alcuni bit riservati

per introdurre nel frame CAN standard un meccanismo per distin-

guere la fase di arbitraggio, in cui tutti i nodi possono intervenire,

da quella di scambio dati, in cui il canale può essere occupato dal

solo nodo trasmittente uscito vincitore dalla contesa.

Una volta terminato l’arbitraggio alla velocità ridotta, dettata

dalla necessità per tutti i nodi di confrontare la priorità dei propri

messaggi, il bus può passare alla modalità ad alta velocità. Per

mantenere la compatibilità con i transceiver tradizionali, CAN FD

permette la trasmissione alla velocità media di 2,5 Mbps. Valori

più elevati, fino a 12-15 Mbps, possono essere raggiunti utiliz-

zando transceiver di nuova generazione.

t

CAN FD distingue le fasi di arbitraggio da quelle di trasmissione dei dati,

permettendo di sfruttare al massimo la banda offerta da canale e transceiver in

quest’ultimo caso

TT CAN aggiunge alla comunicazione orientata agli eventi

tipica di CAN, un meccanismo di suddivisone in slot temporali

che si articolano in cicli con una latenza definita