MARZO 2015
AUTOMAZIONE OGGI 379
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SPECIALE
e gli fornisce le informazioni di cui necessita. In
tal senso, stiamo continuando a collaborare con
alcune università, in Italia con il Politecnico di
Torino, su progetti innovativi, che d’altra parte
aprono altri fronti di discussione, per esempio
riguardo alla privacy nella raccolta dei dati sensi-
bili, che devono essere adeguatamente protetti,
archiviati e processati”. Ecco che i dati raccolti,
sempre di più e di diverso genere, devono poter
essere adeguatamente trattati per contribuire al
miglioramento della filiera produttiva. Grazie alle
soluzioni di tracciabilità, per esempio, l’utente fi-
nale può risalire alle materie prime che compon-
gono un qualsiasi prodotto, sapere come sono
state a loro volta generate, lavorate e assemblate.
Il tutto a favore di una maggiore trasparenza dei processi, ai fini non
solo dell’anticontraffazione, ma anche di un controllo più efficace
della qualità che, quando si parla di alimenti o medicine, sfocia nella
tutala della salute pubblica. Casa farmaceutiche come Eli Lilly Italia,
per esempio, devono assolvere a una serie di obblighi normativi in
termini di tracciabilità dei principi attivi dei farmaci, dei lotti prodotti,
dei processi, delle condizioni di stoccaggio: i farmaci vengono ora
stoccati in contenitori ‘smart’ che tengono traccia dei parametri di
conservazione. Ovviamente, la raccoltadi questi dati implica laneces-
sità di dotarsi di sistemi efficaci per mantenere l’integrità degli stessi
per il lasso di tempo richiesto dalle norme.
“È importante riuscire a sfruttare le soluzioni IoT per nuovi fini, per
esempiopermodificare la linea di produzione introducendo lemodi-
fiche volute dal mercato, cambiando le logiche di fornitura sulla base
del concetto di ‘lotto unico’, con approvvigionamenti più frequenti”
ha esemplificato Marino Crippa di Bosch Rexroth. “Tutto questo im-
plica un cambio nella gestione del processo produttivo, con una pia-
nificazionedegli ordini flessibile che segua le richiestedelmercato. Le
soluzioni che i fornitori di tecnologiamettono in campodevono asse-
condare queste tendenze, permettendo, per esempio, una riduzione
dei tempi di cambio dei formati, in quanto con produzioni sempre
più ‘sumisura’ epiccole, i cambi sononecessariamentepiù frequenti”.
Nella ‘fabbrica 4.0’ l’interconnessione fra i diversi dispositivi e mac-
chine e la disponibilità dei dati dovrebbero consentire un adat-
tamento in tempo reale della produzione in base all’ordinato,
minimizzando anche i tempi di riconfigurazione dei sistemi. “Sarà
decisivo implementare una gestione integrata dei componenti e dire
alle macchine in che modo debba essere lavorato ogni singolo ele-
mento, simulando il percorsodi lavorazionedell’utensilee integrando
la gestione CNC con uno scambio continuo di dati, per ridurre al mi-
nimo i tempi di produzione” ha evidenziato Busetto. Questo perché
nell’attuale ‘era della personalizzazione’, non si produce unmaggiore
numero di bicchieri in sé, bensì una stessa quantità di bicchieri tutti
diversi fra loro, per cui occorre adeguarsi velocemente alleesigenzedi
una produzione ‘a lottounico’. Inquesta direzione di efficientamento
dei processi va anche la robotica. I robot devono essere concepiti in
mododapoter lavorare fiancoa fianco congli operatori, comehanno
evidenziato Arturo Baroncelli di Comau e Roberto Siccardi di Festo:
“L’integrazione uomo-macchina rappresenta un punto cruciale im-
prescindibile per facilitare l’interazione fra robot e addetti, impie-
gandomateriali e soluzioni intrinsecamente sicure”. In questomodo,
èpossibileautomatizzarealmeno inpartecompiti chefinoravengono
totalmente eseguiti amanodagli operatori. I robot potranno così sol-
levare gli addetti damansioni onerose o pericolose, liberando risorse
da impiegare per compiti a maggiore valore aggiunto. Per quanto
concerne l’interazione fra macchine e operatori, poi, la disponibilità
di strumenti, anche abasso costo, provenienti dalmondo ‘consumer’,
come smartphone o tablet, applicabili in azienda nonpotrà che facili-
tare lo scambio, grazie alladisponibilitàdi interfacced’usoquotidiano
applicate al mondomanifatturiero, dove la sicurezza continuerà a co-
stituire un elemento centrale. Infine, la personalizzazione: essa può
costituire un ‘plus’ importante da offrire al mercato aumentando la
competitività aziendale: “La personalizzazione costituisce uno dei
punti chiave dell’innovazione tecnologica attuale, lo si vede già dagli
smartphone e tablet che ‘costruiamo’ a nostra ‘immagine e somi-
glianza’” ha illustrato Gruosso. “Lo stesso vale per la produzione. Se
permetto a chi ha comprato un’automobile di vedere, via web, quali
sono le funzioni del veicolo, quando qualcosa potrebbe rompersi,
quando è il momento di fare manutenzione o fare il tagliando, o gli
consento di accedere alla storia del veicolo, per esempio in caso di
vendita, offroun servizioa valoreaggiunto legatoal prodotto renden-
dolo più appetibile. Se poi uso i dati di ‘feedback’ sul funzionamento
del veicolo per progettarlo meglio in futuro, questo non fa che ot-
timizzare anche il processo di progettazione e lavorazione, creando
un circolo virtuoso a beneficio delle imprese più tecnologicamente
‘fertili’”. Parti differenti di una stessa azienda, poi, possonocondividere
i dati per fini diversi, grazie alla presenza di piattaforme intelligenti,
traendone ognuna beneficio per la propria attività.
Il lavoro ‘4.0’
Nell’industria siamo arrivati qui, ma esistono anche altri ambiti e aree
di sviluppo del concetto 4.0. Un discorso a parte va fatto per esem-
pio per la Pubblica Amministrazione, dove i processi di integrazione
e digitalizzazione potrebbero davvero portare il Paese a migliorare,
segnando un incremento di circa un punto del PIL e fino a tre punti
sul piano occupazionale.
Del resto, il nuovo approccio di Industria 4.0 si stima che porterà a
un’inversione dei processi di delocalizzazione, rendendo la produ-
zione efficiente e conveniente inPaesi dove il costodel lavoro è sì og-
gettivamente più elevato, ma la qualità delle lavorazioni è a sua volta
migliore. Infine, il mondo del lavoro dovrà evolversi di pari passo con
Industria 4.0 (in Germania sta già accadendo) per diventare mondo
del lavoro 4.0, dove si produce in modo diverso e si utilizza diversa-
mente la forza lavoro, perché le occupazioni di domani siano a loro
volta ‘di qualità’.
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