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GENNAIO-FEBBRAIO 2015

AUTOMAZIONE OGGI 378

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riori progressi nello sviluppo della propria offerta software, per mettere a disposizione

migliori soluzioni di analisi dei ‘Big Data’ generati da tutti i dispositivi interconnessi. Rich

Carpenter, CTO di GE IP, ha descritto una progressione di eventi di cui sto iniziando a ve-

dere qualcosa: raccolta dati, stoccaggio dei dati, analisi (per la manutenzione predittiva),

diagnostica, ossia ‘perché le cose non sono al 100%’, suggerimenti del tipo ‘questo lo

abbiamo visto prima’ ed ‘ecco cosa bisogna fare per risolvere il problema’. Carpenter mi

ha detto: “Sappiamo di avere ancora molto da imparare. Siamo bravi nel raccogliere i dati,

bravi ad archiviarli, li sappiamo anche analizzare nell’ottica di futuri guasti. Per certi appa-

rati, possiamo arrivare al 99,9%. Ma siamo, nella migliore delle ipotesi, al 30-50% nel dia-

gnosticare il perché il guasto avvenga e siamo davvero allo 0-10% nel dare suggerimenti

su ‘questo lo abbiamo visto prima’ ed ‘ecco cosa bisogna fare per risolvere il problema’”.

Open source

C’è spazio per i software industriali ‘chiusi’, proprietari; quelli standard e open source però

hanno dato prova di costituire la giusta via per risolvere i problemi di ulteriore integra-

zione e sviluppo che integratori e utenti finali si trovano ad affrontare. E forse aggiun-

gono in più un pizzico di ‘eccitazione’, entusiasmo e innovazione. Seguo Andy Robinson

(aka@Archestranaut)

da parecchi anni. Come mi ha spiegato il suo collega, Eliot Landrum,

“tutto è partito con un piccolo progetto qualche tempo fa e ci troviamo oggi a racco-

gliere un interesse che si rinnova. Il nostro sito web è

www.aaopenspurce.org e a

bbiamo

anche un deposito GitHub (**)”. Obiettivo principale del progetto è creare la community

aperta, pubblica degli sviluppatori di ArchestrA (Schneider Electric/Wonderware). “Per-

sonalmente, avrei preferito che si instaurasse un dialogo pubblico, tecnico fra le nostre

aziende, ma così non è stato” ha aggiunto Landrum. “Per cui ho deciso di avviarne uno io.

Altre community di programmatori hanno ottenuto così tanto da discussioni pubbliche,

aperte e dalla condivisione dei codici e volevo che ottenessimo qualcosa anche noi! Penso

davvero che possiamo costruire l’uno sui successi dell’altro e creare una community di

amici che sono anche sviluppatori affidabili, che ‘se ne intendono’”. Il sito conterrà trucchi,

tecniche e tutorial per una migliore integrazione dei software industriali. Nel magazzino

GitHub i programmatori condivideranno codici reali! Questi riguarderanno un po’ tutto,

da semplici script a strumenti del tutto noti. “Chiunque voglia condividere codice è il ben-

venuto per l’inclusione e Andy e io esamineremo e monitoreremo il codice” conclude

Landrum.

Non pensate che la tecnologia nelle applicazioni industriali stia invecchiando. Si può an-

dare ancora molto lontani…

(**) Servizio web di hosting per lo sviluppo di progetti software (e non solo) che usa il sistema di

controllo di versione ‘Git’ - Wikipedia

a due o tre settimane ogni comunicato

stampa in cui mi imbatto parla di ‘Indu-

strial Internet of Things’. Mi chiedo se non

si tratti piuttosto di una nuova formula di

‘battage’ pubblicitario. Ricordo quando

una decina di anni fa si parlava solo di Rfid.

Ho scritto un post sul mio sito web nel

quale dico che secondo me i produttori

hanno iniziato a implementare l’IoT anni

fa. Abbiamo implementato l’intelligenza a

fine rete non appena abbiamo avuto a di-

sposizione i dispositivi per farlo. Parlando

di reti, abbiamo implementato network di

varie forme per anni. Con l’avvento delle

reti IP (Internet Protocol), poi, è stato Ether-

net a conquistare la ‘fetta’ maggiore del

mondo della connessione. GE Intelligent

Platform ha tenuto una delle sue poco

frequenti user conference in ottobre a

Orlando (Florida - USA). Non ho potuto es-

sere presente, ma sono stato ugualmente

in grado di coprire ampiamente l’evento.

Ho realizzato diversi post per il mio sito, in-

clusa un’intervista con il chief technology

officer su quello che GE chiama ‘Industrial

Internet’. GE ritiene che la sua versione

dell’IoT possa aprirle notevoli spazi di busi-

ness e al contempo comporti significative

opportunità di mercato per i suoi clienti.

GE, Cisco e Intel hanno infatti annunciato

di aver stretto un accordo per rafforzare

l’Industrial Internet e fare in modo che

sempre più dispositivi finali entrino a far

parte della rete. GE IP ha inoltre fatto ulte-

D

AUTOMAZIONE USA

AO

L’Internet of Things

‘fa notizia’ in USA

Gary Mintchell (*)

(*)

gary@TheManufacturingConnection.com, es

perto di tecnolo-

gie per la produzione manifatturiera fondatore, editore/fondatore di The Manufactu-

ring Connection

www.themanufacturingconnection.com