NOVEMBRE-DICEMBRE 2014
AUTOMAZIONE OGGI 377
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Ma concordava sul fatto che più utenti finali dovrebbero pretendere l’adozione dello stan-
dard da parte dei produttori di macchine, in modo da costringere questi ultimi e i fornitori
di tecnologia ad adottare PackML a livello globale. Si tratta di un problema comune a molti
standard industriali: sono utili agli utenti finali e possono costituire un vantaggio competi-
tivo per gli OEM, ma semplicemente gli utenti finali non si mettono d’accordo per obbligare
i loro fornitori a cambiare e adottarli. Senza questa spinta, i fornitori non hanno alcuna reale
motivazione che li porti a cambiare quelle che sono ormai le loro ‘abitudini consolidate’.
Fornitori di tecnologia quali Siemens, Beckhoff Automation, B&R Automation, Rockwell
Automation farebbero bene a lavorare con i costruttori di macchine e gli utenti finali per
spiegare loro in che modo i loro prodotti supportano il modello dei processi definito da
PackML. Potrebbero anche condividere con gli OEM la visione per la quale essi potrebbero
ottenere realmente dei vantaggi competitivi ridisegnando le loro macchine in modo da
sfruttare i benefici di PackML, così come anche per i componenti e gli oggetti.
L’integrazione in Schneider Electric
Un altro viaggio che ho fatto a ottobre mi ha portato alla ‘Schneider Electric Software User
Conference’ di Orlando (Florida - USA). È stato interessante, anche perché si è trattato della
prima convention pubblica alla quale assistevo all’indomani dell’integrazione di Invensys
in Schneider Electric. Vi ricorderete che Invensys era il nome ‘fittizio’ di una società costruita
‘artificiosamente’ da un gruppo finanziario ‘conglobando insieme’ realtà diverse, frutto di
acquisizioni fatte via via nel tempo, che avevano portato sotto un unico tetto aziende ‘vec-
chio stampo’ del mondo del controllo di processo, come Foxboro e Triconex, e software
house quali Wonderware, Avantis, SimSci e infine InduSoft. Nel periodo in cui tutte queste
società confluirono all’interno del ‘contenitore’ Invensys, le liti interne non si contavano,
specialmente fra una tipica realtà della costa orientale come Foxboro e un’azienda soft-
ware della costa occidentale quale Wonderware. Quando il consiglio direttivo di Invensys
impose alle due divisioni l’integrazione, l’allora CEO Sudipta Bhattacharya ne subì le con-
seguenze divenendo il ‘capro espiatorio’ e perdendo il posto.
Ora, che sia per un colpo di genio o, fortuitamente, per la composizione della struttura orga-
nizzativa, Schneider Electric ha posto fine a tutte le lotte. Il gruppo software, con l’aggiunta
di Citect, ora riporta a Ravi Gopinath, che a sua volta riporta a un senior vice president che
risponde direttamente al CEO. Il segmento dedicato al controllo di processo, invece, riporta
a un’organizzazione del tutto diversa all’interno di Schneider. I ‘softweristi’ sono felici… e
posso pensare che i ‘controllisti’ lo siano altrettanto! Intanto Schneider continua a investire
sul software, sia sul fronte delle acquisizioni che su quello dei nuovi prodotti. Quella soft-
ware è destinata a diventare una divisione davvero forte in Schneider…
sistono standard davvero utili per i co-
struttori di macchine, o gli OEM (Original
Equipment Manufacturer) come li chia-
miamo in USA; altri sono ancora più utili
ai produttori che devono utilizzare le mac-
chine; ve ne sono infine alcuni che invece
intralciano il lavoro di tutti. Uno degli stan-
dard industriali che ha dato prova di essere
particolarmente valido per gli utenti finali è
Omac, noto anche come PackML. Esso for-
nisce un modello dei processi operativi di
una macchina per il packaging e la nomen-
clatura da utilizzare per definire questi pro-
cessi. Un operatore che gestisce macchine
di costruttori diversi, che impiegano però
tutti PackML, dunque, può rapidamente
comprendere i processi operativi di cia-
scuna macchina, senza bisogno di training,
sebbene ognuna sia stata realizzata da un
certo fornitore, utilizzando quindi un parti-
colare sistema di controllo.
In occasione di alcuni viaggi che ho fatto
in ottobre, mentre scrivevo queste righe,
ho parlato con un ingegnere responsa-
bile di Procter&Gamble proprio di Omac e
PackML. Mi ha detto che nel complesso la
sua valutazione inmerito è ancora positiva.
E
AUTOMAZIONE USA
AO
Uno standard
per gli OEM
Gary Mintchell
,
gmintchell@TheManufacturingConnection.com,fondatore ed editore di
The Manufacturing Connection, scrive di manufacturing, leadership e tecnologia, blogger
su
www.themanufacturingconnection.com