NOVEMBRE-DICEMBRE 2013
AUTOMAZIONE OGGI 368
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macchina fotografica, che permette la
lettura dei codici bidimensionali. Si pre-
vedeva che questa tecnologia divenisse
matura più velocemente di quanto stia ac-
cadendo, soppiantando i ‘vecchi’ scanner
e dando nuova vitalità al mercato, invece
la contrazione dei consumi ha rallentato
gli investimenti dei retailer in innovazione,
quindi la domanda di questi nuovi scanner
non è ancora tale da controbilanciare la
minore richiesta degli apparecchi laser” ha
sintetizzato R. Volta. “Un secondo aspetto
concerne il rallentamento del mercato
dei PC mobile, parzialmente sostituiti, per
alcune applicazioni non industriali, da
smartphone e tablet, per esempio per la
lettura dei biglietti sui treni, dove le condi-
zioni di lavoro non implicano la necessità di
utilizzare dispositivi robusti e resistenti. Ol-
tretutto, la piattaforma Windows 6 impie-
gata su questi dispositivi è stata dichiarata
obsoleta e deve essere sostituita da Win-
dows 8, che però presenta ancora alcune
problematiche irrisolte. Da qui lo stallo dei
produttori”. La quota dei mobile computer
passerà secondo VDC dal 67% del 2012 al
63% nel 2015 con una flessione dello 0,9%.
Diverso è invece il discorso per il mercato
in espansione della divisione IA-Industrial
Automation, di Datalogic, che dai 3,74 mi-
liardi di dollari del 2012 e avrà una crescita
del 6,9% entro il 2015. Le soluzioni che il
Gruppo può proporre a questo settore
sono svariate, per esempio per il controllo
lungo le linee produttive in un’ottima di
ottimizzazione della qualità o a garan-
zia di precisione. “Se nel segmento ADC,
ormai maturo, dobbiamo competere con
colossi quali Motorola, che ha acquisito
Psion, e Honeywell, che ha recentemente
concluso l’acquisizione di Intermec, e dove
costituiamo il terzo player globalmente
con posizioni di preminenza in specifiche
nicchie quali i POS scanner per il retail e
gli handheld scanner in Emea, nel campo
dell’IA deteniamo circa il 6% del mercato”
ha proseguito R. Volta. “Qui lo scenario è
molto più variegato e lascia posto anche
a soggetti più piccoli. Molti costruttori di
macchine, infatti, si affidano amarchi meno
conosciuti in grado di fornire loro soluzioni
molto specifiche e su misura. La customiz-
zazione pesa molto in questo comparto e
rimane ancora spazio per crescere”. In linea
con questa visione, uno dei tre ‘pilastri’ in-
dicati da Datalogic nel piano triennale quali
strategici, è proprio la focalizzazione sulle
esigenze del cliente, per la quale è nata
la Business Development Division. “Que-
sta business unit si pone come obiettivo
l’individuazione dei bisogni dei clienti per
soddisfarli al meglio e, perché no, anche
anticiparli” ha osservato Valentina Volta,
amministratore delegato della nuova di-
visione. “Questi costituiranno poi i driver
per lo sviluppo di nuovi prodotti sulla
base di tecnologie emergenti, per esem-
pio soluzioni di imaging, machine vision
e miniaturizza-
zione di sensori.
Nuovo impulso
verrà dato anche
alla commercia-
lizzazione dei
prodotti ‘mobile’
all’interno della
gestione dei ma-
gazzini, al voice
picking,
alle
tecnologie laser
facendo leva sul
know how della neo-acquisita Multiwave
Photonics. Per fare questo la divisione
comprende il Datalogic Labs, forte di una
cinquantina di ingegneri e destinato a rea-
lizzare prodotti e presidiare le core compe-
tence dell’azienda, integrando le attività di
R&S che già si svolgono all’interno di altri
centri della società. Per questo intendiamo
anche aumentare gli investimenti in ricerca
di oltre un punto percentuale, passando
dal 7% all’8% del fatturato”.
Tante
opportunità nel
manifatturiero
Oltre all’attenzione al cliente, l’innova-
zione di prodotto sarà dunque centrale
per aumentare i profitti. “Il mondo mani-
fatturiero ha contribuito nel 2013 al 35%
del fatturato globale del Gruppo, coinvol-
gendo prodotti sia della divisione ADC,
sia della IA” ha indicato ancora R. Volta.
“Questo mercato è per noi di grande inte-
resse: dopo essere fuggiti all’estero, in Asia
per lo più, a insegnare agli abitanti locali
come ‘fare industria’, finalmente i ‘nostri’
produttori si sono accorti che i vantaggi
della delocalizzazione non sono poi così
tanti e stanno riportando la manifattura
in Europa e America”. Nel contempo, però,
in Asia hanno imparato a produrre e sono
diventati i più pericolosi competitor delle
società europee e americane. “Da un lato,
dunque, riportare il manifatturiero ‘a casa’
ulla base di queste linee di sviluppo il Gruppo prevede di raggiungere nel 2015 un fatturato consolidato compreso tra i 535 e i 545 milioni di euro,
con un Cagr 2012-2015 superiore al 5%, un Cagr della divisione ADC del 4% circa e di oltre il 10% della divisione IA. Grazie ai recuperi in efficienza
e produttività e alle sinergie derivanti dall’integrazione delle realtà acquisite in Datalogic Automation nel 2015 è previsto il raggiungimento di un Ebitda
compreso tra i 78-80 milioni di euro, con un Cagr 2012-2015 pari a circa l’8% e con un margine pari a circa il 15%. Le azioni delineate nel piano
industriale permetteranno il conseguimento di elevati livelli di redditività e di generazione di valore, con una crescita a doppia cifra del ROE atteso
che si prevede possa attestarsi, a fine periodo, in un range compreso tra il 17% e il 18%.
S
Le cifre previste per il 2015
Al mondo manifatturiero Datalogic può offrire
svariate soluzioni, per esempio per il controllo della
qualità sulla linea di produzione o della precisione
dell’assemblaggio