Automazione_Oggi_368 - page 35

NOVEMBRE-DICEMBRE 2013
AUTOMAZIONE OGGI 368
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per impiego in chirurgia mini in-
vasiva, come braccianti agricoli o
domestici, ma anche in qualità di
navigatori spaziali, come Eurobot,
la versione per la stazione spaziale
europea, che movimenta la mano
grazie a sensori tattili. Per portare
a realizzazione una tale massa di
applicazioni è stato fondamen-
tale contare su un ricco tessuto
di strumentazione bioscientifica
e su nuovi materiali, come leghe
sperimentali, prodotti plastici
biobased , che per ora sono più
costosi degli analoghi da fonti fossili, ma
crescono tumultuosamente, con un Cagr
intorno al 40% nel mondo (del 48% in Eu-
ropa)e unmarket share previsto del 10-20%
nel 2020.
Il mercato reale e
potenziale delle biotech
Anche se dalla nascita della Genentech
molte start-up si sono perse per strada, in
parte perché il ROI prevedeva tempi lunghi
oppure perché i risultati della ricerca si sono
dimostrati deludenti, l’investitore senza
ansie di ritorni immediati – in particolare
nella biotech rossa – in genere ha centrato il
bersaglio anche in periodi di crisi e i fondi di
investimento fanno regolarmente scouting
di idee promettenti per erogare opportuna-
mente seed capital. A livello planetarioOcse
(Directorate for Science, Technology and
Industry), che ha creato nel 2010 il Global
Forum for Biotechnology, fornisce statisti-
che abbastanza aggiornate. Ad esempio
alla fine del 2012 registrava nel mondo più
di 15 mila aziende impegnate nel biotech,
comprese quelle dedicate alla sola ricerca,
ma le biotech pure (ossia esclusivamente
dedicate al settore) ammontavano a poco
più di 6.500. Ocse prevede che nel 2030
le biotecnologie avranno un peso enorme
nell’economiamondiale, con il 50%dei pro-
dotti agricoli, l’80% dei farmaceutici, il 35%
di chimici e industriali, con un’incidenza del
2,7% sul PIL mondiale.
Per tornare ai criteri statistici, in effetti non è
semplice delineare la situazione anche per
gli analisti, i cui valori globali di mercato
discordano per l’assenza di un criterio uni-
voco di parametrazione: alcuni infatti ten-
gono conto solo dei dati relativi alle aziende
quotate in borsa oppure computano solo il
fatturato al dettaglio escludendo il ricavo
industria in senso lato (ossia
non includendo il valore degli
intermedi trattati tra produttore
e produttore), altri non sempre
inseriscono il valore espresso
dai CMO o dai sistemi HW e SW
per bioscienze. Soprattutto però
esiste un’obiettiva difficoltà di ac-
cesso a cifre sicure per aree come
l’Est europeo e Far East; un’area
che comprensibilmente resta del
tutto estranea alle statistiche riguarda ma-
teriali e sistemi per bioguerra/bioterrorismo
e relative contromisure.
Ciò premesso, la fotografia del mercato pla-
netario, scattata da Transparency Market
Research, mostra nel 2011 un giro d’affari di
216,5 miliardi dollari, che potrebbero por-
tarsi a 414,5 nel 2017 con un Cagr dell’11%
tra il 2012 e il 2017 (cifra che potrebbe es-
sere addirittura stimata per difetto se emer-
gesse almeno una parte delle aree grigie
citate). Altre fonti ritengono che il valore
del mercato negli anni 2012 e 2013 si aggiri
intorno a 260-270 miliardi, con un Cagr de-
cennale fino al 2018 sul 10%. La posizione
dominante a livello planetario è detenuta
sempre dagli USA, con circa 1.800 imprese
e vendite per 90miliardi nel 2012 (fonte: Re-
search andMarkets). Per quanto riguarda le
aziende quotate in borsa (prevalentemente
di biotech rossa) hanno fatturato lo scorso
fonte www.api.ning.com
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