Auto elettrica, un successo sulla carta che però fatica a decollare

Pubblicato il 11 luglio 2019

L’Osservatorio Auto Findomestic, condotto in 16 Paesi, fotografa punti di forza e di debolezza delle auto elettriche e rileva che l’inversione di tendenza potrebbe esserci nei prossimi 5 anni: in Italia quasi 6 intervistati su 10 dichiarano, infatti, di essere intenzionati all’acquisto di un’auto ibrida elettrica e più di 4 su 10 all’acquisto di una elettrica al 100%.

Tutti dicono di volerla, ma in realtà in pochi la comprano. L’auto elettrica non è il mezzo di trasporto del nostro presente ma sembra destinata a imporsi nel prossimo futuro. Secondo l’Osservatorio Auto Findomestic, che ha interrogato un panel di automobilisti in 16 Paesi del mondo, nei prossimi 5 anni il 57% del campione intervistato a livello mondiale dichiara che acquisterà un’auto ibrida, soprattutto in Messico (80%), Italia (76%), Spagna (75%) e Brasile (75%), mentre il 43% risponde che ne comprerà una tutta elettrica, con percentuali che si attestano intorno al 70% in Messico (72%), Brasile e Cina (68%).

In Italia solo lo 0,4% delle auto nuove sono 100% elettriche. «Secondo i dati di Unrae – spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Auto Findomestic – su quasi 1 milione di auto nuove immatricolate in Italia da gennaio a maggio 2019 solo poco più di 3.500 sono 100% elettriche e circa 48.000 ibride, di cui appena 2.000 di tipologia Plug-in, cioè capaci di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2».

Il “freno” del costo d’acquisto e i super-incentivi di Cina e Norvegia. «Nello scenario globale – sottolinea Bardazzi – il principale freno alla diffusione dell’auto elettrica risulta essere il costo d’acquisto, ancora alto e poco concorrenziale. Oggi l’86% del campione mondiale, il 91% degli italiani, è consapevole che il veicolo elettrico costi più dell’equivalente termico e il 42% (32% degli italiani) non è disposto a sostenere alcuno sforzo supplementare per acquistare un’auto elettrica. Gli unici Paesi in grado di offrire forme efficaci di incentivazione sono la Cina, che ha introdotto esenzioni fiscali comprese fra 5.100 e 8.700 dollari, e la Norvegia, la cui normativa prevede l’esenzione dall’imposta sull’acquisto e dall’IVA, uno sconto sull’acquisto dei veicoli ibridi ricaricabili e l’esenzione dalla tassa di circolazione, dai pedaggi e dalle spese di traghetto».

L’analisi di Findomestic si concentra sui punti di forza e di debolezza dei veicoli elettrici. L’86% degli intervistati (l’83% in Italia) afferma di apprezzare la fluidità della guida grazie anche all’accelerazione bruciante e all’assoluta silenziosità di marcia. Caratteristica, quest’ultima, che ha convinto la UE a rendere obbligatoria la presenza sui veicoli elettrici di un dispositivo sonoro Avas (Audible Vehicle Alert System) che avvisa i pedoni del passaggio dell’auto. Gli automobilisti sono allettati anche dai ridotti costi di utilizzo e di manutenzione. Curioso notare come i norvegesi, molto più avanti nella sperimentazione di modelli di auto elettriche, siano i più scettici (solo il 56% ritiene che la manutenzione di un’auto elettrica sia più economica rispetto alla media mondiale del 68%) su questo aspetto.

Il carattere ecologico delle auto elettriche costituisce un importante valore aggiunto per l’89% dei possessori di auto (il 93% in Italia), convinti che l’utilizzo delle e-car potrà ridurre in maniera significativa l’inquinamento. E tuttavia l’auto elettrica paradossalmente può anche aumentare le emissioni di Co2. Un automobilista su tre è attento a come viene prodotta l’elettricità che alimenta le automobili e a come vengono smaltite le batterie. Se da un lato le auto elettriche francesi e norvegesi riducono notevolmente le emissioni di gas serra, dall’altra quelle degli Stati Uniti e, in misura maggiore, della Cina risultano più inquinanti delle auto equivalenti a motore termico.

Uno dei talloni d’Achille è senza dubbio l’autonomia: il 54% (46% in Italia) del campione, acquisterebbe un’auto elettrica solo se l’autonomia superasse i 300 km, problema particolarmente sentito in Spagna (71%), Germania (67%) e Francia (62%). Vera nota dolente della mobilità elettrica è la disponibilità delle colonnine di ricarica rapida la cui implementazione lungo la rete stradale e autostradale rassicurerebbe i due terzi degli automobilisti di tutto il mondo (71% in Italia) che reputano le attuali infrastrutture ampiamente insufficienti.

«Il futuro dell’auto elettrica – commenta il presidente di Unrae Michele Crisci – sarà molto legato alla capacità che le infrastrutture avranno di permettere agli utenti una ricarica continua, veloce, diffusa in maniera ampia sia domestica sia pubblica, sia nei luoghi dove lavoriamo. Non dobbiamo dimenticarci che il nostro Paese vive anche di turismo e quindi dobbiamo immaginarci un futuro in cui i turisti dovranno ricaricare le loro vetture. Dovremo adeguare velocemente le infrastrutture per permettere al nostro prodotto interno lordo di essere alimentato dai proventi del turismo». «L’auto del futuro – conclude Crisci – sarà sicuramente un’auto elettrica, connessa e condivisa. È inevitabile un periodo di transizione. Si devono tenere in considerazione i futuri sviluppi tecnologici ma anche la situazione presente, perché in Italia abbiamo 37 milioni di autoveicoli ‘antiquati’ rispetto a queste tecnologie».



Contenuti correlati

  • Omron riceve per la terza volta la certificazione Platinum di EcoVadis

    Omron ha ottenuto la prestigiosa valutazione Platinum di EcoVadis, collocando l’azienda nel top ranking costituito dall’1% di tutte le organizzazioni valutate per le prestazioni sostenibili. Omron ha ricevuto questo riconoscimento internazionale per la terza volta. Le prestazioni...

  • 3DNextech team
    Manifattura additiva sostenibile, 3DNextech chiude un round da 1,5 milioni di euro

    La startup livornese 3DNextech , specializzata nello sviluppo di soluzioni connesse al mondo della manifattura additiva e della stampa 3D, che grazie alle proprie tecnologie innovative promette di rivoluzionare la filiera produttiva della plastica, ha chiuso un...

  • FloFleet_Dassault_Systèmes
    Dirigibili elettrici per il monitoraggio dell’ambiente con Dassault Systèmes

    Grazie al programma SolidWorks for Startups di Dassault Systèmes, la startup FloFleet punta a rivoluzionare il settore del monitoraggio aereo e della prospezione del sottosuolo con la creazione di dirigibili elettrici a guida autonoma progettati come alternativa...

  • Robotica per le batterie di prossima generazione

    L’esperienza e le soluzioni innovative di Comau, a supporto della mobilità elettrica, comprendono sistemi robotici per il recupero delle batterie, per la produzione di celle di nuova generazione e per lo sviluppo di soluzioni digitali per migliorare...

  • Sfide e soluzioni nella produzione di batterie

    La piattaforma d’automazione di B&R, con soluzioni hardware e software altamente integrate, può essere impiegata per incrementare e rendere più efficiente la produzione di batterie per veicoli elettrici. La proposta di B&R si integra con la robotica...

  • Con il trasporto lineare, la produzione di batterie è più veloce

    L’efficienza nella produzione di batterie sarà un parametro fondamentale per il successo dell’industria della mobilità elettrica. Il sistema di trasporto lineare automatico prodotto da Beckhoff ha permesso di eliminare il lento processo di pick-and-place nella produzione delle...

  • Mega trend

    Secondo Schaffner sono 3 le principali tendenze che stanno accelerando l’innovazione tecnologica nel campo delle interferenze elettromagnetiche La società moderna sta diventando sempre più digitalizzata ed elettrificata, e molti strumenti che utilizziamo, dal più piccolo dispositivo al...

  • Siemens Heliox
    Ricarica rapida veicoli elettrici, Siemens acquisisce Heliox

    Siemens ha completato l’acquisizione di Heliox, che realizza soluzioni di ricarica rapida in corrente continua, al servizio di flotte di eBus ed eTruck e di veicoli passeggeri. Con sede nei Paesi Bassi, Heliox impiega circa 330 persone....

  • dati green
    Verso un mondo più sostenibile con la gestione “green” dei dati

    La grande quantità di dati che attualmente viene generata ogni giorno all’interno delle aziende produce elevate emissioni di CO2 attraverso i processi di archiviazione, elaborazione e analisi e rappresenta quindi un enorme peso per l’ambiente. Questo problema...

  • Phoenix Contact piombo lead-free
    Phoenix Contact in prima linea verso un futuro senza piombo nell’elettronica

    La produzione industriale attenta all’ambiente e alla salute umana è considerata una delle maggiori sfide degli ultimi decenni e dei prossimi anni a venire. La direttiva europea RoHS limita già o addirittura vieta le sostanze che hanno...

Scopri le novità scelte per te x