UE: eccellenza scientifica attraverso la collaborazione europea

Pubblicato il 6 dicembre 2002

Il premio Cartesio dell’Ue è stato attribuito a due progetti che si sono distinti per ricerche nei settori della medicina e dell’astrofisica.

I due progetti vincitori sono stati scelti tra i dieci progetti finalisti in rappresentanza di un’ampia gamma di discipline scientifiche. Quest’anno sono stati presentati 108 progetti, il doppio rispetto alla scorsa edizione.

Uno dei premi per un valore di 500.000 euro è stato attribuito ad un progetto, coordinato da Lars Fugger dalla Clinica universitaria di Aarhus (Copenhagen, Danimarca), in collaborazione con gruppi di ricerca danesi, svedesi, inglesi ed americani, è riuscito a progredire in maniera significativa nella comprensione delle basi immunologiche della malattia, e a fornire una piattaforma per lo sviluppo di nuovi farmaci. Attraverso le proprie ricerche, il gruppo è riuscito a definire i principali responsabili dell’attacco autoimmune e a spiegare come il virus scateni la malattia.

L’altro premio di 500.000 euro è stato attribuito ad un progetto che ha studiato l’origine dei burst in raggi gamma (GRBs). Coordinato da Edward Van den Heuvel dell’Università di Amsterdam, in cooperazione con gruppi di ricerca di Paesi Bassi, Italia, Danimarca, Spagna, Regno Unito e Germania, il progetto fornisce nuovi elementi per la comprensione di tali gigantesche esplosioni stellari, che aiuteranno gli astronomi a tracciare la storia della formazione delle stelle nell’universo.

Grazie alle molteplici capacità del satellite italo/olandese BeppoSAX, il gruppo di scienziati europei ha potuto risolvere uno dei più grandi misteri dell’astrofisica negli ultimi 30 anni; il luogo d’origine dei GRBs. Questo progetto conferma inoltre per la prima volta che le esplosioni in raggi gamma sono le più potenti nell’universo, seconde solo al Big Bang.