Università e imprese: ‘linkate’ da SPS Italia
Alle università il compito di ‘nutrire’ l’industria con idee e innovazione, alle imprese quello di ‘dare corpo alle idee’, investendo in ricerca e sviluppo
“Nell’attuale mondo occidentale è dato all’industria, quella dell’automazione in primis, il compito di dare corpo alle idee, combinando design e applicazioni per realizzare soluzioni d’uso e utilità quotidiana” ha sottolineato Petra Haarburger, presidente di Mesago Messe Frankfurt, in apertura dell’evento autunnale organizzato da Messe Frankfurt Italia a Milano, in seno al programma ‘Linking University’. Ma se l’automazione è chiamata a concretizzare ciò che altrimenti resterebbe illusione, è pur vero che essa, o più generalmente l’industria, proprio di idee e di concetti deve nutrirsi per poter produrre e far così progredire l’intera società. Ecco perciò svelata la ragione, banale quanto centrale, per cui aziende e atenei ‘devono’ fare comunità, interloquire, dialogare; solo così possono creare nuove opportunità, da un lato, dando slancio alle attività produttive, rendendole più competitive grazie all’innovazione di prodotto e processo; dall’altro, immettendo linfa nuova, ossia inserendo giovani talenti, nel mondo del business. E chi meglio di un ente fieristico può ricoprire il ruolo di mediatore fra due soggetti che, soprattutto in Italia, stentano a capirsi?
“È nostro compito continuare a seguire, anche dopo la conclusione dello specifico momento fieristico, la community che si muove attorno a SPS/IPC/Drives Italia, da sempre pro-attiva e dinamica, per spingerla all’interazione continua, favorendo il dialogo fra i diversi soggetti che la compongono: aziende, enti di formazione, organi dell’informazione, utenti finali e fornitori” ha sottolineato Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia.
“Oggi, l’elevata incertezza creata dai tempi e dai modi del riequilibrio dei bilanci pubblici, le tensioni finanziarie e l’alta disoccupazione hanno ridotto la fiducia sui mercati, con un’attenuazione dei livelli di crescita che si protrarrà con tutta probabilità anche nella prima metà del 2012” ha affermato Giuliano Busetto, presidente di AssoAutomazione, durante l’evento. “Le aziende associate ad AssoAutomazione Anie, tuttavia, hanno registrato nel I semestre del 2011 una crescita media tendenziale del volume d’affari del 26%, sebbene la previsione di chiusura sia in ribasso rispetto al dato semestrale. La crescita sarà comunque a 2 cifre rispetto al precedente 2010, grazie in particolare al contributo dell’export”. Le stime iniziali, che ipotizzavano il ritorno ai valori di mercato pre-crisi non prima del 2013 o 2014, si stanno dunque rivelando pessimistiche, dal momento che già con il I semestre 2011 si è riscontrata per buona parte delle imprese una situazione migliore rispetto ai primi sei mesi del 2008. “La crisi del 2009 ha poi portato le imprese a cogliere le opportunità offerte da alcuni mercati emergenti, come il fotovoltaico, dell’efficienza energetica, della sostenibilità, con un occhio alla smart grid” ha proseguito Busetto. Per quanto concerne gli OEM, poi, se nel 2009 il settore ha subito un duro colpo, perdendo mediamente il 30% del fatturato, con picchi del 90% (dati di Federmacchine), nel 2010/2011 la ripresa è stata piuttosto forte, oltre il 15% all’anno, trainando anche la componentistica. L’Italia resta infatti il secondo Paese europeo in classifica per quanto riguarda la produzione di macchine per l’automazione, dopo la Germania.
“Nonostante sussista una certa tendenza alla delocalizzazione, molti produttori sono tornati sui loro passi, riportando in Italia determinate linee produttive, specialmente ad alto contenuto tecnologico” ha concluso Busetto. “Altro importante fenomeno è poi quello dell’internazionalizzare dei mercati di sbocco: mediamente i produttori di macchine esportano più del 60% di quanto producono in Italia e questo gli permette di sopravvivere in un mondo globalizzato come quello odierno”.
A fronte di ciò, investire in R&S risulta ancora più una questione di sopravvivenza per le aziende, così come non lasciare che le competenze acquisite dai giovani ricercatori universitari, sui quali il Governo ha comunque investito nel tempo, vadano a beneficio dei competitor stranieri.
Così, seduti allo stesso tavolo per Linking University, imprenditori dell’automazione e rappresentanti delle università sono stati chiamati a dialogare, i primi interessati a trovare validi partner per lo sviluppo e la ricerca di soluzioni produttive utili, capaci di fornire valore aggiunto ai prodotti e ai processi di lavorazione; i secondi, gli accademici, desiderosi di trovare degli investitori disposti a finanziare borse di studio e dottorati di ricerca, per formare personale preparato, pronto a fornire il proprio apporto all’impresa.
“Le università italiane risentono dell’assenza crescente di fondi per la ricerca; le imprese, invece, soffrono per la difficoltà di investire in ricerca, carenza che si ripercuote sulla loro capacità di fare innovazione e sulla competitività” ha sottolineato Wich. “Con Linking University vogliamo creare una piattaforma di confronto fra queste due entità, che favorisca la nascita di un rapporto virtuoso con un proficuo scambio economico e di competenze”.
AssoAutomazione Anie: www.assoautomazione.it
Messe Frankfurt Italia: www.messefrankfurtitalia.it
SPS/IPC/Drives Italia: www.sps-italia.net
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