Transizione 4.0 e piani di sviluppo industriale, il punto sugli incentivi all’innovazione

Conviene di più fare investimenti in beni strumentali 4.0 già nel 2021 piuttosto che rimandare all’anno prossimo. Allo studio 45 progetti di sviluppo per le filiere produttive

Pubblicato il 9 giugno 2021

Transizione 4.0 è il nome che ha sostituito nel 2020 quello di Industria 4.0, ma non è solo un cambio di etichetta. Sono cambiate infatti le modalità che permettono di usufruire del beneficio fiscale per le imprese che effettuano investimenti in beni 4.0 e che oggi passano sostanzialmente attraverso la formula del credito d’imposta da portare in compensazione.

E proprio alla Transizione 4.0 sono destinate la maggior parte delle risorse messa a disposizione con la prima missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ovvero 13,5 miliardi di euro sui circa 50 miliardi complessivi per investimenti che permettano di compiere progressi reali nel percorso di digitalizzazione del paese.

Il governo, nel presentare il piano, ha fornito anche le stime del numero di aziende che potrebbero beneficiare dei crediti d’imposta finanziati con il piano: almeno 91 mila imprese fino al 2022 e di queste 68.400 effettueranno investimenti agevolati in beni strumentali 4.0 (1/3 circa in hardware e 2/3 in software), 20.600 finanzieranno investimenti in ricerca, innovazione e design e una parte residuale di 2.000 imprese in attività di formazione 4.0.

Lo schema delle aliquote è piuttosto articolato e tende a favorire chi effettua investimenti già nel 2021 piuttosto che nel 2022. Per esempio il credito di imposta per beni strumentali materiali è del 50% nel 2021 ma scende al 40% nel 2022. Anche per i beni strumentali tradizionali (quelli finanziati a deficit e non con le risorse del Pnrr perché hanno impatti potenzialmente negativi sull’ambiente) l’aliquota nel 2021 è del 10% e si abbassa al 6% nel 2022.

È stata bloccata in extremis la proposta di cessione dei crediti 4.0, che a parere della Ragioneria di Stato non avrebbe avuto sufficiente copertura finanziaria. La misura avrebbe dato un ulteriore impulso agli investimenti dal momento che il credito d’imposta sarebbe stato subito esigibile per esempio cedendo il credito a una banca, piuttosto che procedere con la compensazione in un anno o in tre anni, a seconda dell’ammontare dell’investimento. A tal proposito è stato però alzato il tetto degli investimenti, da 5 a 10 milioni di euro, entro cui il credito di imposta può essere portato in compensazione in un’unica quota annuale, ma anche questo vale solo per il 2021. Motivo in più per investire nell’anno in corso.

Contratti di sviluppo per filiere produttive
Il Pnrr destina inoltre 750 milioni di euro per le filiere produttive che dovrebbero attivare 1,5 miliardi di investimenti privati. Stando alle prime indicazioni dovrebbero essere finanziati 45 progetti di sviluppo, ognuno dei quali dovrebbe contare su 15-16 milioni di risorse pubbliche e più del doppio per investimenti da parte di privati. La platea di imprese coinvolte in questo caso sarebbe più ampia: circa 390 mila per 12 filiere strategiche, dall’automotive al turismo, dalla biofarmaceutica all’economia green della transizione energetica.

Per esempio tra i piani Ipcei (important projects of europen common interest) che ha riscosso molto interesse da parte dei privati c’è quello sulle batterie. In cantiere anche progetti su cloud, microelettronica, idrogeno, salute, materie prime e cybersecurity. Una parte dei contratti di sviluppo sarà gestita da Invitalia, in particolare quelli che mirano a favorire l’industrializzazione dei risultati di ricerca. I progetti legati al recovery plan andranno ultimati dopo tre anni dalla concessione delle agevolazioni ed entro il 2026: questo significa che per definire le procedure dei contratti di sviluppo ci sono poco più di due anni a disposizione.

 

Fonte foto: Industria: immagini, foto stock e grafica vettoriale | Shutterstock

Franco Metta



Contenuti correlati

  • Osservatori digitali PoliMi Startup thinking investimenti digitali 2025
    Investimenti digitali in Italia, +1,5% nel 2025 secondo gli Osservatori del PoliMi

    Nonostante l’incertezza economica, le aziende italiane confermano gli investimenti nel digitale, ritenuto essenziale per mantenere competitività. Secondo i dati della ricerca degli Osservatori Startup Thinking e Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano, per il 2025 si...

  • Identità digitale, gli obiettivi PNRR già raggiunti

    L’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano afferma che l’obiettivo italiano nel PNRR di attivare 42,3 milioni identità digitali entro giugno 2026 è già stato raggiunto, in anticipo di due anni rispetto alla scadenza prevista. Infatti, a...

  • Slow design vs arredamento ‘usa e getta’: premio GammaDonna 2024

    Puntano sulle tecnologie verdi, sul biotech, sull’AI, non dimenticandosi di digitalizzare i servizi di caregiving, le imprenditrici innovative salite oggi sul palco della Centrale nella Nuvola Lavazza di Torino per la Finale del Premio GammaDonna che dal 2004 valorizza...

  • Minsait rapporto adozione AI aziende industriali
    Rapporto Minsait, AI in produzione già nel 67% delle aziende industriali

    L’intelligenza artificiale è diventata un potente strumento di trasformazione del settore industriale. In un contesto in cui l’obiettivo è quello di aumentare la produttività e la competitività, il 67% delle aziende industriali sta già utilizzando l’AI e...

  • Evoluzione Digitale in Italia

    Un mercato in crescita, sospinto dalle aziende che iniziano a cogliere i benefici della digitalizzazione. Quattro ambiti possono generare grandi opportunità di sviluppo digitale per il nostro Paese: PNRR e Transizione 5.0; Twin Transition sostenibile; Intelligenza Artificiale;...

  • Ucimu Data Space macchine utensili Machinery X
    Machinery-X, Data Space per le macchine utensili con Ucimu e IDSA

    Ucimu, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti ausiliari, ha annunciato la conclusione della prima fase del progetto pilota di Data Space per le macchine utensili, chiamato Machinery-X, realizzato in collaborazione con...

  • Regione Lombardia: 7 milioni per la transizione digitale ed ecologica delle imprese

    Uno stanziamento di 7 milioni di euro per accrescere le competenze per la transizione industriale e la sostenibilità delle imprese. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi,...

  • Piano Transizione 5.0 in arrivo: nuovi incentivi per l’innovazione, la transizione ecologica e la formazione aziendale

    Manca poco all’attuazione del Piano Transizione 5.0 del Mimit, che mira a sostenere la trasformazione digitale e green delle imprese italiane, con un focus particolare sulla sostenibilità, per la creazione di un comparto sempre più ecologico. Grazie...

  • New Space Economy

    Ad accendere i motori della new space economy è certamente l’innovazione tecnologica che nel caso dello spazio assume una dimensione ancor più rilevante e si sviluppa in più direzioni Secondo un recente rapporto curato da McKinsey per...

  • IUNGO Andrea Tinti crescita nearshoring Italia
    Nearshoring in crescita del +9% in Italia al 2025, l’analisi di IUNGO

    Con la riduzione del traffico delle navi mercantili tra l’Oceano Indiano e il Mar Rosso sui suoi flussi commerciali, l’Italia perde 95 milioni di euro al giorno. La chiusura temporanea del Canale di Suez ha indebolito le...

Scopri le novità scelte per te x