Si consolida l’alleanza tra F2i Holding Portuale e Mammoet per il project cargo a supporto dell’industria italiana

Le due aziende, che collaborano da anni sul porto di Carrara, estendono la collaborazione ad altri quattro porti nell’Adriatico per fornire soluzioni chiavi in mano

Pubblicato il 21 maggio 2022

F2i Holding Portuale (FHP), espressione di F2i Sgr, il più importante fondo infrastrutturale italiano, e Mammoet Italia, branch italiana del noto player mondiale nei sollevamenti e trasporti eccezionali, estendono la propria alleanza come fornitore di soluzioni integrate per la spedizione di beni, macchinari ed impianti nel contesto di grandi progetti internazionali, quello che tradizionalmente viene definito project cargo. Le basi dell’alleanza sono state poste nel 2014 con la costituzione della società congiunta Porto di Carrara-Mammoet.

Il porto di Carrara era ed è infatti tradizionalmente uno degli scali italiani più dediti alla logistica dei grandi componenti destinati a progetti impiantistici in tutto il mondo. Il suo terminal, collocato al centro di un’area con la presenza di diverse realtà industriali impegnate nel settore e con una rinnovata dotazione delle attrezzature necessarie alla gestione e al caricamento su navi specializzate di carichi di grandi dimensioni e peso, è oggi proprietà di F2i Holding Portuale (FHP), parte del gruppo F2i. FHP è oggi il maggiore gruppo italiano nel settore terminalistico dello shipping di rinfuse, sia solide che liquide.

Da Carrara sono partiti, gestiti da Porto di Carrara-Mammoet, alcuni dei più grandi moduli industriali per dimensioni e peso, con dimensioni equivalenti ad un palazzo di 8 piani e una massa di 3.000 tonnellate destinati a progetti del settore oil&gas. Le località vanno dall’Australia alla Louisiana. L’estensione dell’alleanza tra FHP e Mammoet permetterà, ora e nel prossimo futuro, di fornire servizi di spedizione stradale, marittima nazionale ed internazionale anche negli altri terminal portuali gestiti da FHP. Di particolare interesse sono quelli posti nell’Alto Adriatico, ossia Chioggia, Venezia e Monfalcone. Questi scali sono infatti gli sbocchi a mare di un altro grande polo dell’impiantistica, comprende la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna.

La value proposition dell’alleanza tra FHP e Mammoet resta quella che ha portato alla sua stipula quasi dieci anni fa: fornire ai clienti soluzioni integrate end-to-end alle problematiche poste in ambito operativo notoriamente connotato da notevole complessità sul piano esecutivo, giuridico e contrattuale. Nel project cargo, la buona riuscita dei progetti dipende dal rispetto dei tempi e dei budget, anche e soprattutto nella fase di trasporto dal cantiere al sito dove sta sorgendo l’impianto.

“L’attività realizzata in sinergia con il gruppo Mammoet nella base FHP di Carrara, afferma Alessandro Becce, amministratore delegato in quota FHP della società – ha permesso al nostro Gruppo di sviluppare un eccellente know how nel settore project cargo. Un know how che non si limita alle componenti tecniche del sollevamento ma che si estende anche agli aspetti contrattuali sull’ingegneria del trasporto che caratterizzano “l’ultimo miglio” in questo settore delicato e complesso. Grazie al network FHP e alla consolidata collaborazione con i nostri partner siamo ora in grado di estendere alle nostre basi in Adriatico le best practices e le professionalità sviluppate in area tirrenica”.

“Il contributo Mammoet si fonda sulla competenze di progettazione ingegneristica e di esecuzione” prosegue Alberto Galbiati, amministratore delegato in quota Mammoet di Porto di Carrara Mammoet. “Per portare a termine con successo le commesse di project cargo è sovente necessario analizzare la viabilità tra il cantiere e il porto d’imbarco, e spesso ideare e realizzare. Infrastrutture temporanee o permanenti per l’esecuzione del trasporto, che va affrontato con un approccio ingegneristico”.

La conferma e l’estensione dell’alleanza vedrà a breve l’effettuazione di nuovi investimenti in vista dell’acquisizione di importanti commesse, alcune già a portafoglio ordini, che confermeranno il ruolo di punto di riferimento del project cargo per l’industria italiana.



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