Rittal: una crescita ‘sana’

Festeggiando i 50 anni di attività Rittal si dice orgogliosa del ‘family business’ e punta a un profitto sano e durevole

Pubblicato il 12 luglio 2011

Di Ilaria De Poli

Con una previsione di fatturato di 60 milioni di euro per il 2011, superiore al risultato registrato in un anno favorevole come il 2008, Rittal Italia si è presentata alla stampa specializzata, riunita in occasione dei festeggiamenti per i suoi 50 anni di attività, fiduciosa nel futuro.

Fondata da Rudolf Loh, padre dell’attuale presidente del gruppo, Friedhelm, nel 1961, che ebbe la semplice quanto geniale idea di realizzare un catalogo degli armadi da lui prodotti, standardizzando alcuni modelli sulla base delle misure più richieste dalla sua clientela, oggi Rittal punta su innovazione, formazione del personale e R&S (attività sulle quali investe in media il 5-6% del fatturato) per affrontare il mercato globale.

“Le tecnologie si stanno evolvendo rapidamente, anche nel nostro settore, quello degli armadi per l’industria” ha sottolineato Marco Villa, AD di Rittal Italia. “Per esempio, con l’avvento del cloud computing non solo le server farm si stanno attrezzando per gestire al meglio l’imponente mole di dati della rete, ma anche le aziende si devono dotare di apparati più potenti, che generano enorme calore, da dissipare con soluzioni tecnologiche evolute, come quelle da noi proposte”. Sebbene, dunque, al momento il mercato IT conti solo per il 10% del fatturato di Rittal, tale quota è destinata ad aumentare.

“Le tecnologie di condizionamento e climatizzazione che abbiamo sviluppato permettono oggi di dissipare lo stesso calore di 10 anni fa consumando dieci volte meno energia” esemplifica Villa. “In questo modo, assecondiamo l’esigenza di maggiore sostenibilità e riduzione dei consumi energetici oggi prioritari per tutte le aziende”. Al contempo, nuove soluzioni di rivestimento, che impiegano le nanotecnologie, l’adozione di motori a più alta efficienza per i condizionatori e sistemi che adeguano l’erogazione di freddo alle reali esigenze di temperatura dell’ambiente, costituiscono ulteriori passi avanti tecnologici in linea con l’esigenza di maggiore eco-compatibilità e riduzione dei consumi di energia.

“Oltretutto, con l’aumento della complessità tecnologica, ci siamo accorti che è essenziale puntare sulla formazione del personale per proporci al cliente quale reali partner a valore aggiunto, in grado di affiancarlo a partire dalla fase iniziale di progettazione dell’armadio, fino alla sua installazione finale e al post vendita” ha proseguito Villa. Per questo il ‘commerciale’ deve sempre più diventare anche ‘tecnico’ e deve essere in grado di guidare la scelta del cliente, in base alle peculiarità della specifica applicazione.

Formazione del personale, dunque, ma anche prontezza del servizio – da qui la riorganizzazione logistica della filiale italiana, che ha accentrato il magazzino a Vignate e creato un apposito team in grado di seguire l’ordine dalla sua formulazione, fino alla consegna del prodotto finito, senza costringere l’utente a dialogare con più divisioni interne – e attenzione alla ‘customer satisfaction’: ecco i punti di forza sui quali Rittal continuerà a puntare per competere al meglio sui mercati internazionali: “Inutile negare che, come altre realtà del nostro settore, abbiamo attraversato un periodo molto duro a causa della crisi, ma abbiamo continuato a investire in ricerca e formazione, proprio come solo una realtà dall’impronta familiare può permettersi di fare” ha concluso Villa. “Inseguiamo infatti anche noi il profitto, ma un profitto che sia orientato a una sana crescita e proiettato verso il futuro, come è tipico di una ‘family company’ quale Rittal ancora è. Vogliamo una crescita solida, che abbia le sue basi proprio nel cliente e nella sua fidelizzazione”.

L’articolo completo sarà pubblicato sul numero di settembre di Automazione Oggi.

Rittal: www.rittal.it



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