XaaS, fog computing, ‘sharare’: il linguaggio creativo della tecnologia

La democratizzazione dell’IT passa anche dalla sua terminologia: ecco perchè i professionisti IT devono parlare chiaro

Pubblicato il 1 giugno 2021

In oltre un anno complesso fatto di grandi sfide, numerose aziende si sono rese conto del valore reale della tecnologia, decidendo di abbracciare, seppur a volte in modo improvviso e non pianificato, un percorso di rapida trasformazione. La pandemia ha messo in luce ulteriormente, anche a chi ancora non ci credeva, quanto l’innovazione sia un elemento imprescindibile per il successo di ogni azienda.

Di fronte a questa evoluzione spinta, però, una domanda può sorgere spontanea. Le tecnologie sono sempre più avanzate ed evolute per migliorare l’operatività e la produttività degli utenti, con strumenti, dispositivi e architetture all’avanguardia per consentire di lavorare da qualsiasi luogo, in ogni momento, ma gli utenti, in particolar modo coloro che non hanno un’estrazione tecnica, hanno realmente compreso il valore del patrimonio tecnologico aziendale con il quale possono operare?

I dipartimenti IT sono sempre stati ambienti di nicchia, in cui persone specializzate parlavano – e spesso continuano a farlo – un linguaggio “elitario”, composto da termini spesso incomprensibili non solo dai colleghi non tecnici, ma anche da chi occupa ruoli C-level, i quali, orientati giustamente agli aspetti business più che a quelli tecnologici, non riescono a immergersi e farsi coinvolgere completamente nelle discussioni a causa di potenziali incomprensioni.
Fog ed edge computing, XaaS, V2X sono solo alcuni acronimi creati e utilizzati nel corso degli anni con lo scopo teorico di semplificare il linguaggio, velocizzare le comunicazioni e allinearsi in modo agile. Per i tecnici sono parole cristalline e immediate.

Tuttavia, data l’esplosione tecnologica che tutti stanno affrontando e condividendo, sarebbe necessario sviluppare un nuovo modo di comunicare, che coinvolga maggiormente tutti i livelli e divisioni di un’azienda, per mettere a proprio agio anche chi quelle tecnologie le utilizza quotidianamente, molto spesso senza conoscerne la definizione o l’architettura alla loro base.

Essere innovativi non significa solo possedere un’infrastruttura performante e all’avanguardia per consentire ai dipendenti di lavorare al meglio, ma significa anche ampliare il valore e l’impatto che la tecnologia ha su di loro. Coinvolgere il personale in un processo più allargato e inclusivo non solo di comprensione della terminologia, ma soprattutto delle motivazioni che hanno condotto all’adozione e utilizzo di un determinato strumento, può agevolarne una corretta applicazione e una migliore esperienza da parte degli utenti, che si sentiranno maggiormente coinvolti, nonostante ricoprano ruoli non tecnici.

È innegabile che il percorso verso una maggiore democratizzazione della tecnologia sia in atto da anni, ma oggi è necessario uno sforzo in più da parte delle aziende, che devono impegnarsi ulteriormente nel condividere, collaborare e far collaborare le proprie risorse, a ogni livello, per accompagnarle verso una comunicazione e interazioni più efficaci tra dipartimenti e funzioni organizzativi, un’ottimizzazione delle attività che garantisca maggior benessere e soddisfazione, rendendole parte integrante della trasformazione digitale, aziendale ma anche personale.

Per fare questo, non è sufficiente da parte dei professionisti IT fornire nuovi strumenti ai dipendenti, ma servirà insegnare agli utenti come beneficiare dei progressi della tecnologia, offrendo approcci e linguaggi semplificati e intuitivi che permettano di comprendere realmente il percorso in atto, essere a proprio agio con la tecnologia e seguirne l’evoluzione con entusiasmo.

Il mondo IT ha da sempre l’aura di contesto innovativo e proiettato al futuro, ma se permane la distanza comunicativa verso i fruitori delle tecnologie l’esito non può che essere un autoisolamento.
Siamo veramente sicuri che l’IT sia il settore più innovativo? A oggi il self-provisioning da parte degli utenti che accedono a una piattaforma cloud non è ancora così diffuso all’interno delle aziende, così come la possibilità per gli utenti di compiere in autonomia un intero processo di creazione di servizi o infrastrutture.

In quali altri settori questo succede da anni?
Quando ci fermiamo per fare rifornimento all’auto, in molti scelgono il self-service: il messaggio è semplice, è un’operazione facile e costa meno. Nessuno di noi per fare il pieno deve conoscere l’intero processo di raffinazione degli idrocarburi, semplicemente sfrutta la delega a lui concessa di riempire il serbatoio in autonomia. I distributori di benzina non sono famosi per l’innovazione, ma la comunicano meglio di molti dipartimenti IT.

Lo stesso vale per la spesa alimentare e i supermercati, ormai da tempo, ruoli e attività che prima erano appannaggio di risorse dedicate in cassa vengono oggi normalmente delegate ai clienti stessi, che possono scegliere gli articoli, scansionarli, vedere in tempo reale il costo complessivo e infine pagare alle casse automatiche, evitando la coda e senza svuotare il carrello. Facile, infatti funziona.

Ecco perché il mondo IT dovrebbe iniziare a parlare in modo semplice. Continuerebbe a essere innovativo come oggi – se non di più – informando anche chi ne sta al di fuori e aumentandone i benefici.

Fonte foto Pixabay_RyanMcGuire

Riflessioni di Simone Zanotti, Sales & Marketing Director di E4 Computer Engineering



Contenuti correlati

  • Transizione 5.0: un nuovo paradigma di innovazione digitale e green

    Approvato dalla Corte dei Conti e firmato dai ministri Urso e Giorgetti il decreto attuativo MIMIT MEF del Piano Transizione 5.0, sviluppato della collaborazione di tre ministeri: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il...

  • Altair e LTTS creano il Centro di Eccellenza Digital Twin

    Altair, nota a livello mondiale nella computational intelligence, e L&T Technology Services, società di servizi di ingegneria digitale e R&D, hanno annunciato la creazione di un centro di eccellenza (CoE) digital twin per contribuire ad accelerare la...

  • Machine connectivity e Industrial Edge Computing

    L’innovazione del software e dell’IT sono i principali motori degli investimenti nel settore manifatturiero. Si prevede che le architetture delle soluzioni si consolidino attorno a standard specifici, con progetti architetturali e best practice che rispondono alle esigenze...

  • Il ruolo dell’Edge Computing nel settore farmaceutico

    L’Edge Computing di Stratus è stato un cambio di paradigma per la modernizzazione di uno degli stabilimenti farmaceutici di proprietà di Chemi Chemi, società controllata dal Gruppo Italfarmaco, è un’importante azienda farmaceutica con diversi stabilimenti in Italia...

  • Case domotiche e attacchi informatici

    Le case smart registrano una forte crescita e, negli Stati Uniti, entro il 2028 si prevedono oltre 100 milioni di utenti. A loro volta le aziende devono garantire che i loro sistemi domotici siano sicuri e pratici...

  • Gli ingredienti della convergenza IT-OT

    La convergenza fra i mondi IT e OT offre una serie di vantaggi significativi per le realtà industriali, a iniziare da una maggiore efficienza e produttività La convergenza tra IT (Tecnologia dell’Informazione) e OT (Tecnologia Operativa) è...

  • L’evoluzione continua dell’Intelligent Edge Computing

    L’Intelligent Edge Computing ha goduto di una crescita veloce grazie alle tecnologie di rete e alla continua miniaturizzazione dell’IT: la sua evoluzione verso il futuro è solo all’inizio Da quando le tecnologie informatiche sono state adottate dalle...

  • Il futuro è collaborativo

    Il cloud sta cambiando, modificandosi in un modello edge per aumentare le capacità di elaborazione locali, riducendo la necessità di trasportare tutti i dati in cloud: significa tempestività di fruizione dei risultati e controllo dei dati sensibili...

  • Accelerare la trasformazione digitale

    L’AI generativa ha un grosso impatto su applicazioni moderne, API, multicloud e AIOps. Vediamole La pandemia e il suo impatto sul ritmo della trasformazione digitale delle imprese sono ormai superati. Tuttavia, la rapida accelerazione tecnologica, il passaggio...

  • Regione Lombardia: 7 milioni per la transizione digitale ed ecologica delle imprese

    Uno stanziamento di 7 milioni di euro per accrescere le competenze per la transizione industriale e la sostenibilità delle imprese. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi,...

Scopri le novità scelte per te x