La meccanica varia italiana consolida i risultati di inizio anno

Pubblicato il 27 luglio 2006

Il 54,7% delle aziende dichiara la situazione di fatturato del secondo trimestre 2006 “migliorata” rispetto ai tre mesi precedenti, e il 55,4% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Dopo un primo trimestre 2006, che ha visto le aziende impegnate a cogliere i segnali della ripresa economica internazionale in corso, il secondo trimestre dell’anno della meccanica varia italiana registra un ulteriore consolidamento della situazione.

Analizzando i dati Anima su un campione di 400 imprese associate emerge che tra aprile e giugno 2006 il saldo tra le aziende che denunciano una situazione di fatturato ‘migliorata’ e quelle che invece la giudicano ‘peggiorata’ è in incremento, passando da +20,5 del primo trimestre a +45,6 del secondo. Il 54,7% delle aziende ritiene ‘migliorata’ la situazione del fatturato del secondo trimestre rispetto al primo (quando la percentuale era del 41%); per il 36,2% il fatturato è rimasto ‘invariato’ (era il 38,5% I trimestre) e per il 9,1% è ‘peggiorato’ (20,5% nel I trimestre).

“Si fa sentire anche nella meccanica varia” commenta Savino Rizzio, Presidente di Anima “la ripresa dei mercati internazionali. Il settore licenzia un secondo trimestre decisamente buono. Discrete anche le aspettative per il trimestre successivo. La meccanica varia denuncia la consueta stabilità con progressi non eclatanti ma costanti: in particolare il peso dell’export nel settore consente di profittare a pieno della ripresa dell’economia internazionale. Con sorpresa si stanno sviluppando anche mercati inaspettati quali Romania e Turchia. E’ rassicurante anche il recupero sul mercato italiano”.

Positivo il risultato sul mercato interno, che mostra segnali di vivacità con un saldo pari a +37,6 (era +18 nel trimestre precedente): per il 47,2% delle aziende il fatturato in Italia è infatti in crescita, contro il 38% del trimestre precedente. Segno positivo anche sui mercati esteri, che fanno registrare un saldo altrettanto incoraggiante passando da +24,7 a +44,3: per il 52,6% delle imprese il fatturato estero è in crescita contro il 39,6% del I trimestre.

In crescita la situazione ordini, che alla fine del secondo trimestre vede il carnet di ordini medio passare da 2,9 a 3,3 mesi di lavoro assicurato, mentre è stabile l’occupazione: il 74,9% delle imprese dichiara la situazione invariata, mentre il 18,7% parla di incremento.

“Se la situazione delle imprese della meccanica oggi sembra tranquilla e salda” sottolinea il presidente Rizzio “va detto che gli scenari in cui siamo inseriti mutano a una velocità alla quale non eravamo abituati. Per non perdere competitività è necessaria non solo la qualità, ma anche l’innovazione. Parlo di innovazione dei prodotti, che dà sempre buoni frutti, e di innovazione globale, fenomeno in costante espansione, che porta a risultati estremamente lusinghieri e spinge le aziende a progressi inaspettati. Le nostre imprese hanno sempre innovato. In modo radicale per quanto concerne i metodi di produzione. In modo sensibile anche per quanto concerne i prodotti. Ma qui è sempre stata innovazione incrementale. L’innovazione deve partire in tutte le direzioni. Certo esistono moltissimi modi di fare innovazione e, soprattutto, fare innovazione costa. Chi innova deve necessariamente investire. Riteniamo che sia dovere del Governo agevolare questi investimenti”.

Caute le aspettative per il terzo trimestre dell’anno. Per il periodo luglio/settembre 2006 il 53,3% delle aziende prevede una sostanziale stabilità dei fatturati rispetto al trimestre precedente, mentre il 31,4% si aspetta un aumento e il 15,3% un peggioramento

La situazione del fatturato è prevista ‘stabile’ sia sul fronte interno sia su quello estero. Il 55,6% delle aziende non prevede infatti particolari movimenti per la domanda in Italia e il 59,2% per il mercato internazionale. Viceversa il 18% delle imprese si aspetta un calo della domanda sul versante nazionale e il 14,9% su quello estero. È previsto invece un aumento di fatturato in Italia secondo il 26,4% delle aziende e all’estero per il 25,9%.

Le previsioni per il trimestre non riservano grandi sorprese anche per quanto riguarda l’occupazione: secondo l’85,2% delle aziende rimarrà ‘stabile’, per l’11,2% sarà in aumento e per il 3,6% subirà una flessione.

Scarica la rilevazione congiunturale (pdf – 187 Kb)