La mano bionica di BionIT Labs
Dalla rivista:
Automazione Oggi
In un mondo sempre più connesso e tecnologicamente avanzato, le innovazioni nell’ambito dell’automazione e della robotica stanno rivoluzionando l’industria e la nostra vita quotidiana. Una delle più sorprendenti manifestazioni di questa rivoluzione è rappresentata dalla mano bionica, un’espressione tangibile dell’incontro tra la biologia umana e l’ingegneria di precisione, tra la passione, il talento e l’approccio multidisciplinare. Le mani bioniche sono diventate un simbolo di speranza per milioni di persone affette da disabilità fisiche, offrendo loro la possibilità di recuperare una parziale o addirittura completa funzionalità delle mani. Grazie ai recenti progressi nella robotica, nell’intelligenza artificiale e nelle neuroscienze, queste protesi non solo imitano la funzionalità delle mani umane, ma sono in grado di adattarsi e apprendere dai movimenti del loro utilizzatore, offrendo una maggiore precisione e controllo. Di questo e di molto altro abbiamo discorso conGiovanni Zappatori, ceo di BionIT Labs (https://bionitlabs.com/it), un’azienda medtech italiana fondata nel 2018, che progetta e sviluppa dispositivi medici innovativi applicando le tecnologie informatiche alla bionica, con l’obiettivo di trasformare le disabilità in nuove possibilità.
Raccontaci il percorso che ti ha portato a essere CEO della start-up.
“La storia di BionIT Labs inizia con lo sviluppo di Adam’s Hand: una protesi innovativa pensata per le persone che perdono un arto a causa di un evento traumatico o una patologia congenita. Ero uno studente di ingegneria all’Università del Salento e avevo il grande sogno di replicare la complessità della mano umana. Sono partito studiando i problemi e i limiti dei dispositivi protesici attualmente disponibili sul mercato e scrivendo la mia tesi di laurea su Adam’s Hand: la prima mano bionica al mondo completamente adattiva. Nel 2017 si sono poi uniti al progetto i miei co-fondatori Matteo Aventaggiato, ingegnere biomedico, e Federico Gaetani, ingegnere informatico, e dopo aver ricevuto il finanziamento del bando regionale PIN – Pugliesi Innovativi, abbiamo deciso di fondare BionIT Labs nel febbraio 2018. Da quel momento altri 30 membri tra ingegneri meccanici, informatici, biomedici, esperti di finanza, business, consulenti legali, esperti di vendita, marketing, grafici si sono uniti al team, attratti dalle potenzialità del progetto. Da allora l’azienda ha raccolto finanziamenti utili alle attività di sviluppo del prodotto tramite diverse iniziative: campagna di equity crowdfunding del settembre 2019, richiesta di diversi bandi regionali, nazionali e comunitari. In BionIT Labs, nel 2020, ha investito anche CDP Venture Capital e altri investitori privati, fino ad arrivare, nell’ottobre 2021, alla chiusura di un Seed Round da 3,5 M di euro con CDP Venture Capital e il fondo RIF, tramite l’advisor Equiter. I fondi ci hanno consentito di attuare la fase finale di industrializzazione del dispositivo e il suo lancio sul mercato, avvenuto a inizio 2023. Ad oggi, nel complesso, l’azienda ha raccolto più di 7M di euro di finanziamenti pubblici e privati”.
Quali sono le aspirazioni del progetto nelle sue applicazioni future? E quelle attuali?
“BionIT Labs pone il paziente al centro del processo di sviluppo dei suoi prodotti. Sin dal primo prototipo, l’obiettivo è sempre stato quello di realizzare un dispositivo in grado di rispondere al meglio alle esigenze delle persone con differenza d’arto. Il confronto continuo con i nostri pazienti, infatti, è un valore aggiunto che ci consente di sviluppare una tecnologia all’avanguardia e capace di dare soluzioni concrete a bisogni specifici. Il dipartimento di Ricerca e Sviluppo di BionIT Labs è costantemente al lavoro per far sì che questo si realizzi in tempi brevi e con risultati che impattino positivamente sulla società. Il miglioramento continuo è uno dei capisaldi tra i valori aziendali, e anche per questo stiamo già lavorando alla taglia piccola e grande di Adam’s Hand, attualmente già disponibile nella versione media, e a una nuova linea di prodotti più accessibile. Un’altra applicazione attualmente in fase di studio è quella di Adam’s Hand come end-effector nell’ambito dell’automazione industriale”.
Come potranno gli utenti finali beneficiarne? Quale la strategia?
“Le nuove taglie consentiranno di raddoppiare il numero di persone che avranno accesso a questa tecnologia, donne e ragazzi dai 14 anni in su, e arrivare sul mercato in nuovi Paesi con propensione minore alla spesa, così da permettere a tutti di beneficiare dell’utilizzo di Adam’s Hand nella quotidianità. Al momento l’azienda è già disponibile in 15 Paesi. Da marzo 2024 entreremo nel mercato USA, aprendo una sede commerciale dedicata in Texas. L’evento di lancio avverrà in occasione del Congresso AAOP2024 a Chicago, tra i più importanti per l’industria protesica. BionIT Labs è nata con l’obiettivo di sfruttare la scienza e la tecnologia per trasformare le disabilità in nuove possibilità, e non vediamo l’ora di portare sostegno concreto a sempre più persone per creare un futuro senza barriere”.
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