Indigo.ai cresce e si apre all’estero
Continua a ritmi rapidi la crescita di Indigo.ai, la start-up specializzata nella progettazione e realizzazione di assistenti virtuali, tecnologie di linguaggio ed esperienze conversazionali.
Nata nel 2016 e incubata da H-Farm, la start-up ha sviluppato assistenti virtuali per banche, assicurazioni, case farmaceutiche: Santander Consumer Bank, Bayer, Sanofi, Just Eat sono solo alcuni dei principali clienti della società.
Nel 2021 Indigo.ai inizia ad aprirsi ai mercati internazionali, attraverso le prime operazioni in Svizzera, UK e Canada, strutturandosi per un processo di internazionalizzazione che avrà avvio l’anno prossimo a partire dai principali mercati europei.
A gennaio 2021 Indigo.ai è inoltre tra le prime società in Europa ad implementare nella propria piattaforma il modello di linguaggio tecnologico a oggi più sviluppato al mondo: si tratta di GPT-3, l’intelligenza artificiale creata da OpenAI e sotto l’egida di Microsoft, capace di produrre contenuti linguistici così raffinati da essere indistinguibili da quelli scritti dalle persone.
La tecnologia di GPT-3 si integra perfettamente con le caratteristiche della piattaforma no-code creata da Indigo.ai, permettendo alla società di abbattere a pochi minuti il tempo necessario per creare un assistente virtuale.
Nel 2020 Indigo.ai è cresciuta a ritmi sostenuti, registrando un aumento del fatturato del 50% anno su anno. Tra il 2017 e il 2020 la società è stata scelta due volte in rappresentanza della delegazione delle start-up italiane al CES di Las Vegas e ha vinto tre riconoscimenti del premio Gaetano Marzotto (tra i più importanti nel panorama dell’innovazione).
Risultati ottenuti grazie alla tecnologia che ha costruito negli anni: un framework proprietario di Natural Language Processing che, sfruttando l’intelligenza artificiale, è in grado di comprendere le informazioni nel testo o nella voce in maniera completamente automatica. Questo framework, accompagnato da una piattaforma SaaS completamente “no-code” che ne rende semplice ed immediato l’utilizzo anche alle figure meno tecniche, permette alle aziende di automatizzare conversazioni, efficientare processi, alleggerire il customer care e ingaggiare gli utenti in maniera personalizzata. Solo nel 2020 sono stati oltre 2 milioni i messaggi che gli utenti hanno scambiato con gli assistenti virtuali sviluppati da Indigo.ai.
La crescita di Indigo.ai si inserisce in un mercato in rapida evoluzione. Anche a causa della pandemia, che ha portato la comunicazione tra imprese e utenti interamente online, la richiesta di chatbot, voicebot e mailbot è cresciuta a velocità elevatissime nel 2020: si pensi che oltre il 70% dei responsabili delle decisioni IT di imprese provenienti da più settori afferma che i chatbot abbiano aiutato le loro organizzazioni a “rimanere agili durante Covid-19”.
Più di un terzo prevede di aumentare gli investimenti in queste tecnologie a seguito della pandemia (Inference Solutions). Le imprese hanno accelerato la loro transizione al digitale per adeguarsi velocemente alle nuove abitudini degli utenti, che sempre più cercano informazioni in rete. Accanto allo sviluppo del proprio business, il team di Indigo.ai (che conta oggi 21 persone, di cui il 24% donne, età media 29 anni) è impegnato sul fronte della ricerca accademica internazionale, in particolare nell’investigazione dei modelli di comprensione del linguaggio da parte delle intelligenze artificiali, modelli di classificazione testuali, tecniche di elaborazione del linguaggio naturale, machine learning, reti neurali. I risultati delle ricerche di Indigo.ai verranno presentati alla comunità scientifica in occasione di alcune conferenze di settore nel corso del 2021.
Nei primi mesi del 2020 la start-up ha inoltre messo la propria conoscenza a disposizione della lotta contro il Covid-19 attraverso due progetti: insieme al Centro Medico Santagostino ha sviluppato un sistema di data mining che aiuta la comunità scientifica che studia i Coronavirus ad aggiornarsi in tempi rapidi, educando l’algoritmo tra gli oltre 195mila articoli scientifici sul tema.
Il progetto è nato in risposta a una call lanciata dall’Allen Institute for AI e l’ufficio di Politiche di Scienza e Tecnologia della Casa Bianca. Insieme all’Ospedale San Raffaele e Pagella Politica, invece, ha sviluppato un assistente virtuale che aiuta il pubblico a informarsi correttamente sul virus e non cadere vittima di fake news.
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