Il manifesto dell’automazione di ServiceNow

Pubblicato il 1 dicembre 2017

L’automazione ha l’abilità di migliorare la società. Ogni giorno vediamo il suo grande impatto e come rivoluziona il modo in cui le attività e gli affari vengono portati a termine, facendo risparmiare tempo, denaro e trasformando l’economia. Tutto questo incrementa la produttività, essenziale per la crescita futura, e segnerà la fine del lavoro ripetitivo. I dipendenti avranno più tempo da investire in attività creative e strategiche.

Ogni giorno assistiamo anche a speculazioni sull’automazione da parte dei media, sia che si tratti di un nuovo report che parla di possibili perdite di posti di lavoro, o di un altro studio che indica l’opposto. La maggior parte del dibattito è focalizzato su quello che sta succedendo; per comprendere meglio le implicazioni, però, non si deve discutere del ‘cosa’ ma del ‘come’. L’automazione è qui, come possiamo prepararci al meglio per il futuro?

Per essere sicuri di sfruttare pienamente l’enorme potenziale dell’automazione dobbiamo gettare subito le fondamenta per il successo. Per raggiungere questo obiettivo, ci sono 5 regole: un Manifesto dell’Automazione, che getterà le basi per un futuro in cui l’automazione venga abbracciata e non temuta. Ecco quello pensato da Rodolfo Falcone, AVP Mediterranean ServiceNow.

L’automazione non è spaventosa. I cambiamenti possono esserlo. Ma, come ogni cambiamento, se spiegato, gestito ed eseguito attentamente, può essere estremamente positivo. Nonostante molti studi che dimostrino come l’automazione creerà posti di lavoro, ricerche recenti suggeriscono che i dipendenti la temono ancora. È importante ricordare che l’automazione non è un qualcosa di nuovo. Si è sviluppata lungo tutto il corso della storia e non avremmo il mondo moderno, dall’agricoltura ai trasporti, dall’energia al divertimento, senza di essa. È tempo di ribilanciare il dibattito sull’automazione per assicurare al grande pubblico che l’automazione, se eseguita nel modo corretto, può portare benefici a tutti.

I governi, gli educatori, gli uomini d’affari e i consumatori hanno tutti un ruolo nel definire il futuro dell’automazione. Azioni isolate aiuteranno solo a trovare parte delle risposte, i governi e le aziende devono lavorare insieme, incontrarsi per discutere e sviluppare policy, processi e best practice che ci permetteranno di incamminarci sulla via del successo.

La tecnologia sta cambiando in maniera decisa il nostro modo di vedere e interagire con il mondo. Lo sviluppo di capacità e competenze, in ogni caso, è una sfida. In generale, i programmi educativi di tutto il mondo devono svilupparsi insieme all’industria. Alcuni Paesi sono degli esempi in positivo. In Vietnam le lezioni di computer science cominciano all’età di sette anni e a dieci anni gli studenti imparano a programmare. Le competenze sono così avanzate che un ingegnere di Google in visita ha incontrato ragazzi di 16-17 anni che avrebbero benissimo potuto passare il tanto temuto processo di selezione dell’azienda. La programmazione è sempre più importante in tutte le aree di occupazione, per questo dobbiamo muoverci verso un modello dove tutte le persone che entrano nel mondo del lavoro abbiano almeno delle competenze base di programmazione. In questo modo, si potrebbero trasformare quelle industrie che molti ritengono a rischio, a causa dell’automazione. Prendiamo il settore manifatturiero per esempio, le linee di produzione con una tecnologia avanzata e potenziata dall’intelligenza artificiale e dall’automazione permettono alle aziende di creare più prodotti, di qualità migliore e a un prezzo più basso. In Australia, alcune aziende stanno già spostando la loro forza lavoro dalle linee di produzione a ruoli di sviluppatore, questo permette di incrementare la produzione, l’occupazione e il reshoring di posti di lavoro che altrimenti verrebbero esternalizzati.

Non sono solo i giovani a doversi preparare in maniera diversa per poter avere successo in un mondo automatizzato. Le aziende hanno un ruolo importante nel rieducare e riqualificare tutte le aree della forza lavoro. Molte organizzazioni stanno già facendo training ai propri dipendenti per interagire meglio con il lavoro digitale. Le grandi aziende dovrebbero considerare di spendere una percentuale del fatturato in corsi di formazione in quelle aree dove sappiamo che l’automazione avrà un impatto maggiore, come la logistica, il retail e i lavori ripetitivi. Anche l’aumento di investimenti nella ricerca e nello sviluppo è fondamentale. Attualmente, solo il 5% delle aziende rappresenta il 54% della spesa in ricerca e sviluppo di tutta l’industria. Per permettere all’automazione di avere successo, dobbiamo cambiare in maniera veloce. I governi, per supportare le aziende nel loro cambiamento, devono incoraggiare gli investimenti in ricerca e sviluppo e in sistemi di formazione, attraverso dei tagli delle tasse e l’istituzione di incentivi. In modo simile, le università e gli istituti di formazione potrebbero abbassare i costi per gli studenti senior che si stanno riqualificando o che stanno cambiando il loro percorso.

L’intelligenza emozionale (EI) ha un ruolo in ogni cosa. Le competenze delle persone sono già incredibilmente importanti, ma lo saranno ancora di più in futuro. Dobbiamo trovare dei modi per educare all’empatia, così che la forza lavoro di domani avrà le capacità per prosperare. Lo stesso vale per la creatività. Le macchine non saranno in grado di rimpiazzare l’innata abilità umana a creare. È possibile che l’intelligenza artificiale sarà in grado di sviluppare idee creative, ma l’essere umano sarà ancora responsabile dei risultati. Le professionalità STEM (Science, technology, engineering, and mathematics) saranno importanti, ma non dobbiamo dimenticare che, in un mondo automatizzato, la creatività sarà essenziale.

Queste regole per l’automazione non forniranno tutte le risposte e non copriranno ogni ambito. Sono da intendersi come un punto di partenza, una chiamata alle armi nei confronti delle altre aziende per cominciare insieme questo viaggio. L’automazione è già qui e non si fermerà, ma può avvenire in un modo che soddisfi tutti, attraverso un’attenta pianificazione, la cooperazione e il pensiero.



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