Il 65% dei CEO punta al cambiamento radicale

Pubblicato il 7 marzo 2006

Uno studio presentato da IBM Business Consulting Services rivela che il 65% dei più importanti CEO di tutto il mondo ha dichiarato di voler modificare radicalmente la propria azienda nei prossimi due anni, a causa delle pressioni della concorrenza e delle forze di mercato.

L’IBM Global CEO Study 2006, lo studio più completo del suo genere mai condotto a livello di numeri uno aziendali, segue il Global CEO Study 2004, che aveva a suo tempo anticipato che i CEO stavano spostando la loro attenzione dalla riduzione dei costi alla ripresa della crescita e dei profitti.

Ecco alcuni dei risultati di maggior rilievo emersi.

Il 61% dei CEO vede necessario un cambiamento radicale nel futuro della propria azienda e si concentra sempre più sull’innovazione dei propri modelli di business e delle operazioni aziendali come fattori essenziali per la crescita e considera questa una priorità, temendo che l’anticipazione da parte dei concorrenti sui cambiamenti del modello porti a un cambiamento radicale nell’intero settore di mercato in cui opera.

Per generare innovazione occorrono nuove idee innovative e il 76% dei CEO ritiene che la collaborazione con le aziende clienti e i partner sia al primo posto nell’elenco delle fonti di nuove idee, mentre gli investimenti in ricerca e sviluppo interni sono solo nell’ottava posizione – menzionati, tra l’altro, unicamente dal 14% dei CEO.

Nonostante il grande valore attribuito alla collaborazione, molti CEO sono ancora nella fase di pianificazione. Sono qui emerse interessanti differenze: la collaborazione risulta molto più frequente nei mercati emergenti, dove il 73% dei soggetti collabora, contro solo il 47% di quelli nei mercati maturi.

Lo studio suggerisce inoltre l’esistenza di un legame tra collaborazione e risultati finanziari. Le società con maggiore crescita del fatturato dichiarano di utilizzare fonti esterne in misura di gran lunga maggiore rispetto alle aziende che crescono più lentamente. Le società che eccellono nei risultati si affidano a fonti esterne in misura superiore del 30% rispetto alle aziende con risultati di livello inferiore. Inoltre i CEO hanno indicato che i principali vantaggi della collaborazione con i partner sono: riduzione dei costi, incremento della qualità e della soddisfazione del cliente, accesso a competenze e prodotti, crescita del fatturato e accesso a nuovi mercati e clienti.

Riguardo alla spinta all’innovazione, i CEO hanno indicato che gli ostacoli maggiori si trovano all’interno dell’azienda, tuttavia solo il 35% si è dichiarato disposto assumere su di sè la responsabilità dell’innovazione per rimuoverli. Lo studio evidenzia marcati contrasti in termini di responsabilità dell’innovazione, a seconda dell’area geografica. Per esempio in Giappone, Cina, Corea ed Europa orientale il 47% dei CEO ha il pieno controllo del programma di innovazione, contro il 20% in India e negli Stati Uniti, dove la responsabilità dell’innovazione è distribuita largamente all’interno dell’organizzazione e al suo esterno attraverso partner e altri. Nei mercati più maturi è il COO (Chief Operating Officer) a svolgere un ruolo di particolare rilievo nella gestione dell’innovazione.

Il Global CEO Study 2006 di IBM, il maggiore studio mai realizzato tramite interviste individuali con i numeri uno, ha interessato oltre 750 dei più importanti CEO delle più importanti aziende e organizzazioni in tutto il mondo. I soggetti intervistati rappresentano tutti i principali paesi e settori. Il sondaggio mira a costruire un quadro completo dell’agenda dei CEO nei prossimi 2-3 anni.